Le uccisioni atroci in Israele e in Palestina.

di Gideon Levy –  03.07.2016

Hubb lo chiamavano, l’amore. Era il loro figlio e fratello ed era nato con la sindrome di Down.  Il soldato gli ha sparato allo stomaco a distanza ravvicinata e si è allontanato  con i suoi amici senza controllare le condizioni di Hubb o chiedere  aiuto. Lo hanno lasciato a sanguinare sul terreno sassoso. Poche settimane dopo è morto per le ferite. Arif Jaradat del villaggio  di Sa’ir nella Cisgiordania occupata è morto all’età di 23 anni.
Il portavoce dell’IDF ha dichiarato: “i soldati hanno  avvistato un palestinese che stava per lanciare una molotov” ed i soldati gli hanno sparato” per rimuovere la minaccia.”

Questa affermazione è imbarazzante e falsa.
Prima di tutto  i testimoni oculari hanno detto che Arif gridava verso i  soldati per paura, come ha sempre fatto quando incontrava i militari.
A pochi chilometri da Sa’ir, a Kiryat Arba, l’omicidio scioccante di Hallel Yaffa Ariel è stato commesso nel sonno durante il fine settimana. Lei era giovane e innocente. I cuori tremano, le lacrime  scorrano sia a Kiryat Arba che  a Sa’ir.
Mahmoud Rafat Badran, un giovane di quindici anni, si stava dirigendo verso casa con gli amici un paio di giorni fa, dopo una serata al parco acquatico. I soldati israeliani hanno crivellato l’auto con quindici proiettili, pensando che i suoi passeggeri avessero lanciato pietre sulla Ruote 443. Rafat è stato ucciso e quattro dei suoi amici sono stati gravemente feriti nella sparatoria indiscriminata. L’esercito ha riconosciuto di aver fatto un errore.
La famiglia Mark stava guidando a sud del Monte Hebron in Cisgiordania. I Palestinesi  hanno colpito la loro auto con 19 proiettili, uccidendo il padre, Michael, e ferendo gravemente la moglie e due dei suoi figli. I primi a correre in loro aiuto sono stati i passanti palestinesi, uno dei quali un medico ha rianimato la madre ed è arrivata un’ambulanza della Mezzaluna Rossa. Anche in questo caso la vita è stata interrotta, ancora una volta le lacrime sono state versate.

Tutte queste uccisioni sono diverse, ma simili. Per la maggior parte degli israeliani questi casi non possono essere confrontati. La sola menzione di somiglianza li fa infuriare, ma è atroce uccidere una ragazza mentre dorme nel suo letto o un giovane con sindrome di Down. E’ atroce.
Sparare a una macchina con proiettili è atroce. È vero, i palestinesi che hanno sparato alla macchina avevano intenzione di uccidere i suoi passeggeri, mentre i soldati che hanno sparato alla macchina da Beit Ur al-Tahta hanno detto che hanno ucciso per errore, ma il loro errore appare inaccettabile.
Quindici proiettili per errore? Hanno sparato indiscriminatamente ad una macchina senza l’intenzione di uccidere i passeggeri? I palestinesi sparano come parte della loro resistenza all’occupazione. Gli israeliani sparano come parte della loro resistenza alla resistenza.

I motivi sono diversi, i risultati identici e orrendi, anche se  sono uccisi molti più palestinesi. La maggior parte degli israeliani vive nella negazione a causa del lavaggio del cervello al quale sono sottoposti. Il terrorismo esiste solo da parte palestinese, solo loro agiscono con brutalità e disumanità. La realtà parallela è nascosta: chi ha sentito parlare dell’ uccisione del giovane indifeso di  Sa’ir?
Dietro a tutto questo si nasconde l’ipotesi più profondamente radicata in Israele: i palestinesi non sono esseri umani come noi. Il loro sangue non è il nostro sangue, versare il loro sangue non è così grave  come versare  il nostro sangue.

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Relatives of Hallel Ariel at her room in Kiryat Arba, June 30, 2016. Olivieh Fitoussi

Quando gli israeliani saranno disposti a confrontare l’uccisione di Arif Jaradat con l’uccisione di Hallel Yaffa Ariel  e riconosceranno  l’ingiustizia e i crimini commessi dal loro paese,  questo giorno costituirà il primo passo per  ridurre lo spargimento di sangue. Fin quando questo non avverrà, si andrà avanti così . Nulla si fermerà.
 

Traduzione e fonte: https://frammentivocalimo.blogspot.it/2016/07/gideon-levy-le-uccisioni-atroci-in.html

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