Il Ministro Israeliano bacchetta Facebook: ‘Le mani di Zuckerberg sono sporche del sangue delle vittime del terrore’.

di Jonathan Lis – 03.07.2016

Il Ministro della Sicurezza Pubblica Gilad Erdan sostiene che il popolare social network non blocchi i post che incitano alla violenza, oltre a intralciare l’operato della polizia israeliana.

Il Ministro della Sicurezza Pubblica Gilad Erdan ha accusato Facebook e il suo Presidente Mark Zuckerberg di avere una parte responsabilità negli attacchi terroristici, anche nel caso dell’omicidio della ragazza tredicenne uccisa nel sonno giovedì scorso.

Sabato scorso, Erdan ha dichiarato che il social network non blocca i post che incitano alla violenza, oltre a intralciare l’operato della polizia israeliana.

“Anche le mani di Zuckerberg sono sporche del sangue delle vittime,” a detto a Channel 2. “Facebook si è trasformato in un mostro. È su questa piattaforma che la giovane generazione dell’Autorità Nazionale Palestinese fonda il suo apparato concettuale fatto di incitamento alla violenza e bugie, che sfocia poi in atti di violenza brutale.

I commenti di Erdan si riferivano soprattutto ai commenti scritti su Facebook dal terrorista che ha assassinato la giovane israeliana Hallel Yaffa Ariel, a Kiryat Arb, la scorsa settimana. Su Facebook, Mohammed Nasser Tra’ayra, diciannovenne proveniente dal villaggio palestinese di Bani Na’im, aveva elogiato i terroristi ed espresso il desiderio di morire “da martire”, nei giorni precedenti all’omicidio. Secondo Erdan, Facebook “avrebbe potuto segnalare alla polizia o ai servizi di sicurezza il post scritto dallo spregevole assassino.”

A suo parere, quando la polizia chiede l’aiuto di Facebook per indagini relative alla Giudea e alla Samaria [Cisgiordania], il social network non collabora e in molti casi si rifiuta di rimuovere post e contenuti che incitano alla violenza.”

La scorsa settimana, Erdan e il Ministro della Giustizia Ayelet Shaked hanno dichiarato di voler proporre una legge per rimuovere contenuti offensivi dai social network. I post che incoraggiano il terrorismo o che mettono in pericolo lo stato o i singoli individui sarebbero immediatamente rimossi.

Erdan e Shaked hanno incontrato i dirigenti di Facebook per discutere dei problemi riscontrati dalle forze dell’ordine israeliane, soprattutto circa l’uso del social network con finalità terroristiche. I ministri sostengono che, nell’ultima ondata di violenze, si sia stabilito un filo diretto tra l’incitamento online e gli attacchi condotti dai cosiddetti “lupi solitari”

Il Membro della Knesset Erel Margalit (Unione Sionista), che ha partecipato alla conferenza sulla Cyber Security conference tenutasi a Parigi lo scorso venerdì, ha dichiarato che “Facebook è diventato l’habitat naturale dei terroristi.”

“Il prossimo attentato si nasconde tra i like e le condivisioni dei terroristi in questi giorni”, ha detto.

Sempre durante la conferenza, Margalit, ha continuato: “I fatti accaduti in Israele negli ultimi due giorni hanno dimostrato che il terrorismo cybernetic non riguarda solo hacker e malware attivati nel nome di Stati come l’Iran. È una realtà anche in siti come Facebook e sui social network in generale. La combinazione tra incitamento alla violenza, tecnologia e terrorismo ha un peso su tutti gli Stati occidentali. È giunto il momento di abbandonare la strategia del politically correct che ha portato i social network a trasformarsi nell’habitat naturale dei terroristi.”

Da parte sua, Facebook ha dichiarato di collaborare regolarmente con organizzazioni per la sicurezza e politici in tutto il mondo “per garantire un corretto uso di Facebook. Sulla nostra piattaforma, non c’è spazio per l’incitamento alla violenza, le minacce dirette, il terrorismo o l’odio. Abbiamo delle regole molto chiare e chiediamo ai nostri utenti di segnalare i contenuti che le infrangono; ogni singolo caso viene analizzato e la nostra azione è immediata. Facebook intrattiene quotidianamente un dialogo con il governo su questi temi.”

Trad. Romana Rubeo – Invictapalestina.org

Fonte: http://www.haaretz.com/israel-news/1.728554

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