Civili palestinesi sono stati i primi a reagire e curare gli israeliani feriti in una sparatoria ad Hebron

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3 luglio 2016 – Trad. Raffaele Simonetti.

BETLEMME (Ma’an) — Sulla base di quanto riferito da un testimone a  Ma’an domenica, un palestinese e sua moglie hanno prestato i primi soccorsi a degli israeliani feriti in una sparatoria venerdì nei pressi dell’insediamento illegale di Otniel nel distretto di Hebron nella Cisgiordania occupata, in cui il padre è stato ucciso e sua moglie e due bambini feriti.

“Quando ho visto l’auto rovesciata mi sono fermato sono uscito dall’auto e mi sono precipitato ad aiutarli”, ha detto a Ma’an Ali Shroukh di al-Dhahiriya. “Ho messo a repentaglio la mia vita e quella della mia famiglia, ma l’unica cosa che mi importava era di dare aiuto”.

“Ho detto alla polizia israeliana chi ero, che ero un medico e intendevo inziare a salvare le persone”, ha aggiunto. “Una donna stava gridando, l’ho tirata fuori dall’auto e le ho prestato i primi soccorsi, poi ho soccorso una ragazza. Nell’auto c’era un uomo, già morto.”

Shroukh ha negato di aver chiamato la Mezzaluna rossa palestinese, come i mezzi d’informazione israeliani avevano inizialmente riferito.

“Non ho chiamato la Mezzaluna rossa palestinese o Magen David Adom”, ha detto. “Sono un medico e ho compiuto un dovere umano indipendentemente dalla nazionalità di coloro che avevano bisogno di cure mediche”.

Ha anche aggiunto che un’ambulanza della Mezzaluna rossa palestinese è arrivata poco dopo e che ha aiutato a spostare la ragazza nell’ambulanza, dove ha continuato ad aiutare a curarla. Secondo quanto riferito, dieci minuti dopo è arrivata sul posto un’ambulanza della Magen David Adom.

Anche la moglie di Shroukh, si è appreso, ha prestato i primi soccorsi ai tre israeliani feriti ed ha aiutato la Mezzaluna rossa palestinese.

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La polizia israeliana e le forze di sicurezza sulla scena dell’attacco, il Dr. Sheikh ha prestato soccorso mentre si stava recando a Gerusalemme. Credit Hazem Badr / Agence France-Presse

Quando l’ambulanza israeliana è arrivata sul posto ed ha iniziato a trattare i feriti, l’ambulanza palestinese è rimasta sul posto finché tutti i feriti sono stati caricati sulle ambulanze.

Non è stato possibile raggiungere tempestivamente un portavoce della Mezzaluna rossa palestinese per avere un commento.

A novembre la Mezzaluna rossa palestinese ha respinto categoricamente le accuse israeliane che la loro squadra di paramedici avesse ignorato o rifiutato di curare una famiglia israeliana dopo un attacco a fuoco nei pressi dell’insediamento illegale di Otniel nel distretto di Hebron nella Cisgiordania occupata.

I funzionari della Mezzaluna rossa palestinese hanno invece dichiarato che erano giunti sul posto immediatamente dopo l’incidente, finchè non erano arrivate le ambulanze militari del Magen David Adom — il servizio di pronto soccorso israeliano — alcune delle quali dotate di mitragliatrici. Non sentendosi sicuri, avevano deciso di andarsene dopo che le vittime avevano già iniziato a ricevere i soccorsi.

Piuttosto, i paramedici israeliani erano stati oggetto di pesanti critiche dai gruppi per i diritti umani per il loro abituale rifiuto di curare i palestinesi feriti o per ignorarli, come pure per il fatto di impedire ai membri della Mezzaluna rossa palestinese di avvicinarsi alle vittime palestinesi bisognose di cure urgenti.

A marzo il gruppo israeliano per i diritti umani B’Tselem ha rilasciato un video che mostra dei medici israeliani che ignorano un palestinese gravemente ferito nella città di Hebron in Cisgiordania, prima che un soldato lo uccida a bruciapelo con un colpo in testa.

 

 

trad. Raffaele Simonetti – Milano

Fonte: https://www.maannews.com/Content.aspx?id=772106

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