Cosa possiamo fare?

Torino 31 Agosto 2016 – Invictapalestina.

 

Grande e giustificato entusiasmo quando leggiamo di:

  • prigionieri politici  liberati inseguito a scioperi, pressioni internazionali, campagne stampa.
  • Enti Pubblici che si schierano per il rispetto dei diritti
  • Società private che fanno scelte etiche rifiutando di servire prodotti provenienti dai territori occupati.

Esultiamo, pugni alzati e dita a forma di V per indicare la vittoria del diritto sull’arroganza, dell’etica sull’opportunismo, del coraggio sulla codardia. Migliaia di Like su FaceBook.

Poi…

  • molto spesso, i prigionieri vengono riarrestati (Samer Issawi con la sorella Shireen e il fratello  Medhat) e sottoposti a regimi di vendetta.
  •  Le accuse di antisemitismo schiacciano quelle amministrazioni pubbliche (consiglio comunale di Reykjavík) che hanno osato aderire al BDS.
  • I ricatti delle lobby ebraiche infieriscono su quelle società private che hanno avuto il coraggio di mettere al bando i prodotti provenienti dagli insediamenti israeliani nei territori palestinesi occupati, come nel caso della BRUSSELS AIRLINES  nei due articoli tradotti da Simonetta Lambertini in fondo alla pagina.

 

A questo punto l’enfasi iniziale cede il passo alle delusioni. I  passi indietro  sono però scarsamente raccontati e le attività quotidiane non ci permettono di creare una grande massa critica unitaria per denunciare, prendere posizione, fare pressione, offrire solidarietà in contrapposizione alle minacce delle lobby israeliane. Alterniamo  così vittorie virtuali a sconfitte reali.

Cosa possiamo fare? Enrico Campofreda ci dà un suggerimento: Cento mani scavano cento buche in cerca di una fonte irraggiungibile. Insieme troverebbero un’acqua sorgiva, da sole sguazzano ciascuna nel proprio stagno.

 

 

 

BRUSSELS AIRLINES RITIRA DALLE SUE OFFERTE UN PRODOTTO PROVENIENTE DALLE COLONIE ISRAELIANE

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23 agosto 2016

Brussels Airlines il mese scorso ha ritirato la sua offerta di un dolce prodotto da un’azienda israeliana che opera nella Cisgiordania occupata, così ha riferito martedì l’associazione ASBL Palestina Solidariteit, impegnata sul fronte dei diritti della popolazione palestinese. L’informazione è stata confermata a Belga dalla compagnia aerea.

Brussels Airlines è stata avvisata da un passeggero che viaggiava sul volo da Tel Aviv a Bruxelles di sapere che il prodotto proposto, Vanilla Halva, proviene da un insediamento israeliano nei territori palestinesi occupati. “E’ stato un errore del fornitore. Ora l’abbiamo corretto”, ha detto un portavoce di Brussels Airlines.

Secondo Palestina Solidariteit, Brussels Airlines non era a conoscenza della natura del prodotto “e delle istituzioni illegali e violente che gli stanno dietro.”

SPF Affari Esteri ha tuttavia avvertito del rischio legato al commercio con gli insediamenti israeliani, dice l’associazione. “Possiamo ora chiederci: gli Affari Esteri si danno abbastanza da fare per informare le società belghe riguardo l’illegalità degli insediamenti?”

 

 

LA BRUSSELS AIRLINES CEDE ALLE PRESSIONI DEL GOVERNO ISRAELIANO

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30 agosto 2016

Ieri sera, la compagnia ha deciso di reintegrare il dolce “Vanilla Halva” nella sua offerta di ristorazione. Una decisione presa una settimana dopo il ritiro di questo dessert prodotto da una azienda che si trova in un insediamento israeliano nella Cisgiordania occupata. Per la campagna di Made in Illegality, questo episodio dimostra la necessità di adottare una legislazione chiara in materia, nel rispetto del diritto internazionale che vieta la commercializzazione dei prodotti provenienti dagli insediamenti.

La scorsa settimana,la Brussels Airlines aveva ritirato un pasticcino dopo essere stata informata da un passeggero israeliano sul fatto che questo prodotto è fabbricato nella colonia industriale israeliana di Barkan. In seguito alla copertura mediatica di questa decisione, la compagnia si è trovata sotto un fuoco di critiche in Israele. L’appello di boicottare la Brussels Airlines si è rapidamente diffuso.
Il ministro del Turismo, Yarin Levin, ha chiesto l’esclusione dallo spazio aereo israeliano della compagnia. Le ambasciate israeliane a Bruxelles e Berlino hanno interpellato la compagnia. Di fronte a tale pressione, la Brussels Airlines ha deciso di rimettere il prodotto nei suoi vassoi dei pasti.

Secondo Nathalie Janne Othée, ricercatrice presso l’CNCD-11.11.11 che coordina la campagna Made in Illegality “il caso della Brussels Airlines dimostra che è estremamente difficile per attori economici privati prendere posizione su questo argomento. Ora, da una parte, l’attuale normativa in materia di etichettatura dei prodotti degli insediamenti lascia la responsabilità di questa scelta solo ai giocatori privati. Dall’altra, tale normativa non soddisfa gli obblighi internazionali di Belgio e Unione Europea a non sostenere gli insediamenti israeliani. Permettendo la commercializzazione dei prodotti degli insediamenti, anche correttamente etichettati sul mercato europeo, l’UE ei suoi Stati membri incoraggiano l’espansione degli insediamenti illegali in Palestina. ”

La campagna Made in Illegality invita al rispetto del diritto internazionale, vietando la commercializzazione dei prodotti degli insediamenti. Si tratta di una grave violazione del diritto umanitario internazionale, denunciato da Belgio e Unione europea da quasi mezzo secolo. Tale decisione è anche necessaria al fine di evitare che siano le aziende a prendere posizioni politiche che necessariamente alienano loro parte della clientela.

La Campagna Made in Illegality riunisce più di venti organizzazioni per chiedere a Belgio e UE di agire per porre fine alla colonizzazione dei territori palestinesi: 11.11.11, Association belgo-palestinienne, Broederlijk Delen, CGSP wallonne, CNAPD, CNCD-11.11.11, CSC, FGTB-ABVV, FIDH, FOS, intal, La Centrale Générale-FGTB, la Ligue des droits de l’Homme, Médecine pour le tiers monde, MOC, Palestina Solidariteit vzw, Pax Christi Vlaanderen, Pax Christi Wallonie-Bruxelles, Solidarité Socialiste, Union des Progressistes Juifs de Belgique, Vrede vzw, Vredesactie.

 

 

trad. Simonetta Lambertini

 

http://www.rtbf.be/info/economie/detail_brussels-airlines-retire-de-son-offre-un-produit-en-provenance-d-une-colonie-israelienne?id=9386628

http://www.cncd.be/Brussels-Airlines-cede-sous-la

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