A Gerusalemme le demolizioni imposte da Israele lasciano decine di palestinesi senza casa

 La famiglia Jaafreh, rimasta senza casa dopo che Israele l’ha demolita

Le demolizioni di mercoledì, imposte da Israele nei quartieri di Beit Hanina e Silwan di Gerusalemme est occupata, hanno lasciato senza casa almeno 44 palestinesi.
Tre case nella zona di al-Ashqariya di Beit Hanina a nord di Gerusalemme, sono state demolite senza preavviso mercoledì pomeriggio, come hanno riferito i membri delle famiglie che sono state sfollate a seguito delle demolizioni.

Nel frattempo a Silwan, una famiglia allargata di 30 palestinesi – in gran parte bambini – è stata spostata dopo che la municipalità di Gerusalemme ha respinto per nove anni i tentativi della famiglia di ottenere i permessi di costruzione.

Nasser al-Rajabi, proprietario di una delle case a Beit Hanina, ha detto a Ma’an che le forze israeliane hanno fatto irruzione in casa sua e hanno cominciato a buttar fuori i mobili prima di procedere alla demolizione con il pretesto che la struttura non aveva le necessarie autorizzazioni rilasciate da Israele.
Ha detto che nella casa di 60 metri quadrati vivevano gli otto membri della famiglia, tra cui quattro bambini.
Al-Rajabi ha detto che era la seconda volta che la casa veniva demolita, nonostante che negli ultimi due anni avesse cercato di ottenere i permessi richiesti.
La seconda casa, di proprietà di Ahmad Abd al-Razaq Siyam, è stata demolita mentre Siyam si trovava in un negozio vicino.
Sua moglie Nivin ha detto a Ma’an di avere tentato di raggiungere il marito nel negozio dopo che le forze israeliane avevano fatto irruzione nella casa, ma le è stato impedito e la demolizione è andata avanti.
Ha aggiunto che le forze israeliane hanno demolito la casa con la maggior parte dei mobili ancora dentro.
Nivin e Ahmad Siyam vivevano nella casa 95 metri quadrati insieme con i loro tre figli.
La casa demolita mercoledì pomeriggio a Beit Hanina era di proprietà di Thaer Ismael Siyam. Ha detto a Ma’an che stava preparando la casa, che consisteva in una roulotte e due stanze, per il suo matrimonio previsto entro l’anno.
Non è stato possibile raggiungere immediatamente un portavoce del Comune di Gerusalemme per quanto riguarda le tre demolizioni.

Demolizioni a Beit Hanina


Nello stesso giorno, la mattina di mercoledì, è stato demolito un edificio di più unità nel quartiere di Silwan di Gerusalemme Est occupata, lasciando una famiglia allargata di 30 palestinesi – soprattutto bambini – senza casa, dopo che il comune di Gerusalemme ha respinto per nove anni i tentativi della famiglia di ottenere i permessi di costruzione.
Le forze di Comune e polizia israeliane hanno fatto irruzione a Silwan, che si trova appena a sud della città vecchia, e hanno circondato completamente la zona di al-Jisr per effettuare la demolizione della casa della famiglia Jaafreh con il pretesto che la struttura non aveva i permessi richiesti rilasciati da Israele.
Issa Jaafreh ha detto a Ma’an che gli operai della municipalità di Gerusalemme hanno evacuato i residenti prima di iniziare la demolizione.

Ha anche detto che un ufficiale aveva fatto irruzione nell’edificio martedì per informarlo che mercoledì ci sarebbe stata la demolizione.
Jaafreh aggiunto che l’edificio era stato costruito 17 anni fa e che il primo ordine di demolizione della costruzione era stato emesso nove anni fa.
La famiglia in tutti questi anni ha tentato di ottenere le licenze, ha detto, ma il Comune ha rifiutato tutti i tentativi, fino a quando la famiglia è stata informata dell’ordine di demolizione finale.
L’edificio a due livelli era composto da quattro appartamenti di 125 metri quadrati ciascuno. Jaafreh, sua madre e i suoi tre fratelli con le loro famiglie vivevano nell’edificio.
Ha detto che sono 30 i membri della sua famiglia rimasti senza casa in seguito alla demolizione, e la maggior parte di loro sono bambini.
Un video che documenta la demolizione è stato poi rilasciato dalla famiglia Jaafreh.

La famiglia Jaafreh, rimasta senza casa dopo che Israele l’ha demolita

In risposta a una richiesta di commento per quanto riguarda la demolizione a Silwan, un portavoce del Comune di Gerusalemme ha detto a Ma’an che la Jerusalem Zoning Authority (Autorità di destinazione dei terreni di Gerusalemme) ha eseguito l’ordine giudiziario di smantellare una struttura costruita illegalmente dopo che i ricorsi sono stati respinti dalle tre corti: locale, distrettuale e suprema. La struttura in questione è stata costruita illegalmente su un terreno che è stato destinato a parco pubblico a beneficio della comunità locale.”
Silwan è uno dei molti quartieri palestinesi di Gerusalemme Est occupata che ha visto un afflusso di coloni israeliani che è costato la demolizione di case e lo sgombero delle famiglie palestinesi.
L’anno scorso, l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP) si è scagliata contro quella che ha definito “una pulizia etnica sistematica dei palestinesi” da parte di Israele a Silwan.
L’OLP ha detto che le politiche israeliane “a Silwan mirano, non solo ad alterare il carattere storico della zona e a consolidare il controllo israeliano sulla Città Vecchia di Gerusalemme …, ma anche a contribuire alla pulizia etnica sistematica dei palestinesi a Gerusalemme Est occupata.”
Le demolizioni nella Cisgiordania occupata e a Gerusalemme Est hanno visto un aumento senza precedenti negli ultimi mesi con il numero di strutture demolite nella prima metà del 2016 già superiore rispetto al numero totale delle demolizioni effettuate in tutto il 2015.
Più di 1.293 palestinesi sono stati sfollati dall’inizio del 2016 a seguito di demolizioni nei Territori occupati, a fronte dei 688 profughi palestinesi in tutto il 2015, secondo la documentazione delle Nazioni Unite.
Israele concede raramente ai palestinesi permessi di costruire in Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est; anche se poi la municipalità di Gerusalemme ha affermato che, rispetto alla popolazione ebraica, i loro uffici ricevono un numero sproporzionatamente basso di domande di autorizzazione da parte della comunità palestinese che vedono anche un alto numero di approvazioni.
Tuttavia, testimonianze raccolte dall’Istituto di Ricerca Applicata – Gerusalemme (ARIJ) a Silwan hanno scoperto che le procedure emesse da Israele che si devono seguire per ottenere i permessi di costruzione sono lunghe, a volte della durata di diversi anni, mentre i costi di applicazione possono raggiungere fino a 300.000 shekel (79.180 dollari) .
Siccome quattro su cinque palestinesi che vivono a Gerusalemme Est sono sotto la soglia di povertà e la procedura per i permessi di costruzione costosa, è per loro proibitiva e solo il sette per cento dei permessi di costruzione a Gerusalemme va ai quartieri palestinesi.

Trad. Invictapalestina.org

Fonte:http://www.maannews.com/Content.aspx?id=773721

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