Perché Israele non permetterà l’autopsia sui giovani uccisi dalla polizia?

Alia Al Ghussain (*) Electronic Intifada 24 novembre 2015

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Forze di occupazione israeliane a Jabal al-Mukabir, un quartiere palestinese di Gerusalemme, il 19 ottobre. Immagini Mahfouz Abu Turk APA

Il rifiuto da parte della polizia israeliana di permettere l’autopsia su un giovane palestinese ucciso dai suoi funzionari indica un fatto da nascondere.

Il 17 ottobre, Mutaz Uweisat è stato ucciso dalla polizia di Armon Hanatziv, un insediamento israeliano a Gerusalemme Est occupata.

La polizia israeliana ha affermato che il ragazzo di 16 anni aveva tentato di accoltellare una guardia di frontiera.

Gruppi per i diritti umani palestinesi chiedono un’indagine sull’ufficiale  implicato nell’omicidio.

In una richiesta presentata all’inizio di questo mese, i due gruppi, Adalah e Addameer, hanno anche sollecitato che l’autopsia venga effettuata in presenza di un medico autorizzato dalla famiglia Uweisat.

Cinque giorni dopo la presentazione della richiesta, Adalah ha rilasciato una dichiarazione riferendo che la polizia aveva rifiutato di eseguire l’autopsia e così anche  un tribunale israeliano a Gerusalemme. “Così la polizia ha deciso di chiuderle indagini sull’incidente” conclude Adalah.

Le autorità israeliane non hanno ancora consegnato il corpo di Mutaz alla sua famiglia. Nello stesso modo si sono rifiutati di restituire, o restituire successivamente, i corpi di molti altri palestinesi uccisi dalle forze israeliane.

Il rifiuto di Israele di permettere un’inchiesta sull’incidente rende impossibile  verificare i  rapporti da loro redatti. Un certo numero di altre accuse recentemente formulate dalle autorità israeliane contro giovani palestinesi uccisi dalle sue forze si sono rivelate inesatte.

Incidenti discutibili
Amjad Iraqi, un attivista di Adalah, ha riferito che le autorità in questo caso stanno dimostrando un atteggiamento simile a quello che seguì la morte di Fadi Alloun ucciso lo scorso mese dalla polizia israeliana nei pressi delle mura della Città Vecchia di Gerusalemme. Mentre da una parte la polizia ha  accusato Alloun di  aver cercato di colpire gli israeliani, la prova video dimostra che era disarmato nel momento in cui è stato ucciso.

“C’è scarso interesse da parte loro di svolgere indagini adeguate in questi episodi molto discutibili”, ha detto Amjad Iraqi, “rifiutano le richieste di autopsie indipendenti per verificare che le autorità stiano dando informazioni veritiere sulle vittime.”

Mutaz Uweisat veniva da Jabal al-Mukabir, una zona di Gerusalemme Est vicino l’insediamento di Armon Hanatziv.

La sua uccisione segue il recente inasprimento delle norme secondo le quali le forze israeliane possono aprire il fuoco con i potenti fucili Ruger.

“Adolescenti bersagli”
Rappresentanti delle forze di polizia hanno inoltre dichiarato pubblicamente che gli ufficiali possono sparare per uccidere.

Moshe Edri, il comandante del distretto di Gerusalemme della polizia israeliana, il mese scorso ha elogiato ufficiali che hanno ucciso un palestinese. Edri ha affermato che “chi accoltella ebrei o ferisce innocenti – la  conseguenza è di essere ucciso.”

Amnesty International ha constatato che dal 1° ottobre le forze israeliane hanno notevolmente aumentato il loro uso di munizioni contro i palestinesi. Più di 85 palestinesi sono stati uccisi in questo periodo.

Amnesty ha documentato una serie di casi in cui giovani palestinesi sono stati uccisi dalle forze israeliane anche in assenza di alcuna minaccia imminente per la vita, e afferma che gli omicidi si configurano come esecuzioni extragiudiziali.

 

Video aggiunto da Invictapalestina: Un colone ammazza un palestinese.

(*)Alia Al Ghussain è un britannico-palestinese nato e cresciuto a Dubai. Ha conseguito un Master in diritti umani presso l’Università del Sussex.

Fonte: https://electronicintifada.net/content/why-wont-israel-allow-autopsy-youth-killed-police/15020

trad. Invictapalestina

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