Migliaia di ebrei e arabi marciano insieme contro il razzismo e la demolizione delle case a Tel Aviv

Foto copertina: Parlamentari della Joint List marciano insieme con Amal Abu Sa’ad, 4 febbraio 2017.(Foto Tomer Appelbaum)

Gli organizzatori dicono che la protesta, in cui i discorsi sono stati fatti in arabo ed ebraico, segna una nuova tappa nella lotta civile di ebrei e arabi.

Jack Khoury e Or Kashti 5 febbraio 2017 01:19

Migliaia di persone, arabi ed ebrei, hanno marciato Sabato sera a Tel Aviv durante una protesta contro la demolizione delle case in Kalansua e Umm al-Hiran nelle ultime settimane, e contro ulteriori misure per demolire altre case.
Gli organizzatori hanno detto che circa 5.000 manifestanti hanno partecipato alla marcia, che ha avuto inizio nel punto di intersezione di Re Giorgio di Allenby Street e si è concluso in Dizengoff Square.
Un certo numero di associazioni ebraiche e arabe hanno partecipato all’organizzazione della manifestazione, che gli attivisti hanno definito una nuova fase nella lotta civile di ebrei e arabi. Gli interventi sono stati fatti in arabo ed ebraico, e manifestanti sventolavano bandiere sia israeliane che palestinesi.

Amal Abu Sa’ad, la vedova di Yakub Abu al-Kiyan, che è stato ucciso durante l’operazione di demolizione delle case illegali nel villaggio beduino non riconosciuto di Umm al-Hiran nel Negev il mese scorso, ha detto rivolgendosi ai manifestanti:

“E ‘importante per me stare qui e vi parlo per fare arrivare il messaggio al primo ministro e ministri: Nonostante il vostro incitamento selvaggio, il razzismo e la discriminazione nella legislazione, nella applicazione delle leggi, nelle infrastrutture e nelle amministrazione pubblica- non riuscirete a dividere  i cittadini del paese. Tutti voi, che siete presenti qui oggi, siete la prova che ebrei e arabi possono e vogliono vivere insieme e nell’uguaglianza”.

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I manifestanti a Tel Aviv durante la marcia contro il razzismo e la demolizionione delle case, 4 febbraio 2017. Tomer Appelbaum

Amal Abu Sa’ad ha fatto un appello al governo per l’istituzione di una commissione d’inchiesta indipendente per indagare l’evacuazione di Umm al-Hiran. Al-Kiyan è stato ucciso dalla polizia quando ha investito e ucciso il sergente di polizia. Maj. Erez Levi e ferito un altro ufficiale con la sua auto. Approfondimento
MK Ayman Odeh, leader della Joint List, ha detto: “Migliaia di persone sono venute qui oggi, arabi ed ebrei, provenienti da tutto il paese per gridare contro l’attacco del governo sulla popolazione araba  chiedendo l’uguaglianza, il riconoscimento dei villaggi non riconosciuti e chiedere l’istituzione di una commissione ufficiale d’inchiesta per esaminare tutti gli eventi in riferimento all’evacuazione brutale di Umm al-Hiran”.

MK Dov Khenin (Joint List) ha dichiarato: “Le migliaia di persone che hanno dimostrato questa sera a Tel Aviv hanno dato un messaggio di speranza e di buon senso, di fronte a un governo che sceglie l’incitamento e l’odio. Sappiamo che l’incitamento è l’ultimo rifugio di coloro che hanno fallito.”

Arab Higher Committee (ndt. Organo politico dei palestinesi) ha dichiarato di aver deciso di intensificare il suo appello verso l’opinione pubblica israeliana e internazionale. Centinaia di cittadini ebrei hanno partecipato alle recenti proteste contro la demolizione delle case, ha detto Raja Za’atra di Hadash, che presiede la sottocommissione del partito responsabile per i rapporti con l’opinione pubblica israeliana.
Fin dalla nascita della Joint List, sempre più politici nella comunità araba vedono importanza strategica nella costruzione di ponti per il dialogo e la cooperazione con le forze democratiche nella società israeliana, ha detto Za’atra. Questo è particolarmente vero alla luce del dilagare del razzismo e dei duri attacchi del primo ministro Benjamin Netanyahu e del suo governo contro l’opinione pubblica araba e la democrazia, ha aggiunto.

 

IL video è stato inserito nell’articolo da Invictapalestina.

trad. Invictapalestina.org

Fonte: http://www.haaretz.com/israel-news/1.769634

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