C’è una cosa che mi ha sempre lasciato perplessa, umanamente parlando.

26 Aprile, Suhair El Qarra

Dopo il tremendo capitolo del nazi-fascismo (e i vari nazionalismi che hanno portato alla persecuzione degli ebrei d’Europa), invece di permettere agli europei di fede ebraica di vivere una vita “normale” in Europa, degna delle “libertà democratiche” tanto osannate, la soluzione escogitata è stata quella di trovare una patria “per loro” fuori dall’Europa.

L’ho sempre trovato un fatto molto agghiacciante.

In altre parole, seppur consapevoli (per esperienza diretta di una ferita ancora aperta) dei danni provocati dai nazionalismi europei, le cosiddette democrazie occidentali hanno ugualmente promosso la consolidazione di un movimento politico nazionalista che vedeva nella colonizzazione e l’usurpazione di terre abitate parte essenziale del proprio manifesto.

Ci hanno illuso. Tra i banchi di scuola, ci hanno fatto credere che costruire uno Stato Nazione “solo per gli ebrei- solo per LORO” in una terra da colonizzare già abitata da indigeni di fedi diverse, fosse la cosa più giusta da fare. Lo hanno fatto mentendo, propagandando uno slogan composto da due preposizioni altrettanto agghiaccianti: “una terra senza popolo, per un popolo senza terra” (Stile: ecco, vi abbiamo salvato dai campi di sterminio, ma ora è meglio che vi rifacciate una vita da qualche altra parte).

Ci hanno fatto credere che quella sionista fosse la causa più nobile del mondo.

Invece, dietro il supporto occidentale a questo movimento politico, si nascondeva un tetro piano che andava a velare:

  • una profonda vigliaccheria razzista;
  • la voglia di non affrontare un problema all’interno dei propri confini nazionali.

Ditemi voi, che differenza c’è tra il rinchiuderli in un ghetto in Europa o dare loro i mezzi per costruire un enorme colonia a forma di ghetto in Palestina? Li avete così abituati, cari europei, a farli vivere in ghetti che, quando si è trattato di colonizzare la Palestina, questi non avevano in mente altra struttura urbanistica di riferimento.

Se oggi la Palestina storica è un campo minato fatto di muri di cemento armato, filo spinato, posti di blocco, divisioni e lacerazioni non è un caso. È tutto frutto di una logica tanto espansionista quanto isolazionista costruita per dividere e non per unire. Per predominare e non per coesistere.

Improvvisamente, i treni colmi di persone che prima erano diretti a Auschwitz e Birkenau, li avete sostituiti con navi mercantili piene di poveri Cristi indottrinati; vittime, in balia degli eventi. Braccia. Forza lavoro. Li avete fatti salpare, a guerra conclusa.

Avete trattato le persone come merci, credendo falsamente di voler ridar loro dignità.

E oggi? Beh paradossalmente oggi siete i primi ostili “all’immigrazione illegale” verso l’Europa, eppure, non avevate alcuna remora, allora, nel favorire l’immigrazione clandestina di navi colme di esseri umani verso il Medio Oriente.

Invece di insegnare loro i valori dell’unione e della coesistenza avete fatto intendere che dividere la terra e le persone era la soluzione migliore. Con questa geniale soluzione, avete insegnato loro che classificare le persone su base religiosa sarebbe stata la cosa più giusta da fare. Le vostre lezioni su come si costruisce una colonia in terra altrui sono state prese alla lettera. I vostri insegnamenti hanno impartito non solo che “il lavoro rende liberi” ma anche che lo sfruttamento, l’accaparramento di terre/risorse, la distruzione di villaggi e l’eliminazione di persone su base etnica siano cose lecite e ammissibili.

È inutile che fate troppo i buonisti. Hitler voleva liberarsi di loro; eliminandoli tutti nei campi di sterminio. Eppure, anche l’Europa post seconda guerra mondiale voleva disfarsi di loro. Hanno preferito lasciarli andare a costruire un nuovo enorme ghetto. Solo per loro. Lontano. In un altro continente.

Forse è per questo che, oggi, sostenete il movimento coloniale sionista. Perché non li volete in Europa.

Cari amici ebrei, i sionisti ( e chi li ha sostenuti) vi hanno preso in giro.
Alcuni di voi si sono svegliati con coraggio da ogni logica del male.
E finché avrò fiato in gola, difenderò questi ebrei.
Persone illuminate, contro il sionismo. Sono vittime della storia, come i palestinesi.
E come tali, sono miei fratelli.

 

Foto Copertina di Saleh Zaghloul – Ebrei Contro l’Occupazione israeliana al corteo dell”ANPI, 25/04/2017

2 risposte a “C’è una cosa che mi ha sempre lasciato perplessa, umanamente parlando.”

  1. il loro slogan era “un popolo senza terra per una terra senza popolo”. Non solo non si riconosceva che la Palestina appartenesse ai Palestinesi, ma si negava addirittura la loro esistenza.

  2. no, no, aspetta;
    l’analisi di partenza è corretta; intendo quella sull’usurpazione di sovranità e culture ecc;
    fin qui hai colto lo spregiudicato razzismo e i metodi imperialistici del sionismo;
    la parte sbagliata – molto sbagliata – è pensare che degli ebrei, dopo la shoah (capitolo storicamente ancora da analizzare e verificare) “ci si sia liberati” (questa volta con un’ipocrita buonuscita);
    ritengo accattivante il tuo ribaltamento di prospettiva ma ho l’impressione che tu non sappia di che cosa stai parlando;
    il sionismo presisteva alle problematiche della seconda guerra mondiale; gli ebrei era da più di 50 anni che stavano complottando per ricongiungersi in un loro Stato (non si scambino i complotti per politica e i complottisti per imbecilli, checché ne pensino i neoliberisti e i seguaci della chiesa marxista);

    ma l’attuale Israele ha essenzialmente una funzione militare e simbolica: la Terra promessa del popolo ebraico non è certo una striscia arida nel vicino Oriente, ma il Pianeta, dominato attraverso il denaro, l’ideologia e la propaganda, veicolate dalla cosiddetta “cultura” e dai mezzi di comunicazione;
    nessuno, dopo la seconda guerra mondiale, ha cacciato gli ebrei dall’Europa, all’interno della quale e sulla quale continuano più che mai ad esercitare la loro influenza; agli ebrei se mai si è data se mai l’arma decisiva;
    l’organizzazione internazionale che ha avallato e portato a compimento il loro obiettivo nazionalista, l’ONU (ex Società delle Nazioni), non era certo un’istituzione esterna al mondo sionista: al contrario era un organismo sviluppatosi, attraverso la massoneria, proprio in quel contesto, nonostante si presentasse al mondo come un’organizzazione umanitaria ed egualitaria;
    in pratica l’élite esoterico-finanziaria ebraica si è creata, attraverso articolati processi di manipolazione politica, sociale, economica e culturale, le condizioni e le istituzioni per legittimare le proprie ambizioni elitarie ed imperialistiche;

    gli ebrei che “hanno aperto gli occhi contro il sionismo”, Suhair – Allah perdoni il tuo cieco ma spero sincero ottimismo – non esistono; non perché gli ebrei siano una razza infame – non credo nelle razze – ma perché gli ebrei sono comunque “coloni”; e i coloni hanno troppo da perdere, se hanno conquistato la loro patria con la violenza e l’ingiustizia; serebbe un atto suicida ormai, per gli ebrei, riconoscere “l’altro” e dargli valore;
    significherebbe abbassare la guardia e sopportare la vendetta;
    qualche ebreo può anche aver preso coscienza, ma non rinnegherà mai il suo appartenere alla razza eletta; o, almeno “perseguitata”; gli ebrei hanno costruito la loro ascesa nel controllo delle principali istituzioni politiche ed economiche del mondo proprio grazie a questa autoghettizzazione dorata, e ora non possono più tornare indietro, lo capisci?; il razzismo, l’elitarismo, la globalizzazione dei mercati e dei conflitti (di cui condividono la paternità con gli inglesi e i loro figli mostri) e la mancanza di trasparenza sono le loro principali armi politiche;
    possono solo procedere nel loro delirio e trascinare tutti nell”escathon’ di cui stanno accelerando in ogni modo i tempi;

    quindi ti devo contraddire: gli ebrei non sono stati truffati né strumentalizzati dal sionismo: gli ebrei sono “costituzionalmente” sionisti; che lo vogliano o no, ne sono ormai costretti; e da più di mille anni non sono più semiti; semiti sono i palestinesi; l’unico vero antisemitismo avvenuto nella storia è quello ebraico contro il popolo di Palestina;

    Hitler per primo ha cercato di aiutare il sionismo;
    a mettergli i bastoni fra le ruote, strano a dirsi, furono prima di tutto gli inglesi; la “soluzione finale” – di cui, ripeto, andrebbe ancora approfondita la sostanza (cosa impossibile oggi da fare, in regime di tabuizzazione dell’Olocausto come mito fondativo del nuovo imperialismo culturale ebraico) – non era certo nei piani iniziali del Furher; il nazismo, al di là della sua facciata razzista e auto-mitopoietica, ha combattuto non i semiti, ma le lobbie finanziarie ebraiche transnazionali, in nome di un ideale non così discutibile di sovranità economica e monetaria; purtroppo con il ridicolo risultato di aver sacrificato gli ebrei più miseri e aver rafforzato, perdendo la guerra, proprio quelle lobbie

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