Aggressivi come Israele

Kapap e Krav Maga sono i nomi di due sistemi di combattimento e tecniche di autodifesa di origine israeliana. “Il Krav Maga è nato più di 70 anni fa, e da quel momento è diventato uno strumento comune e diffuso non solo per le forze speciali, militari e di polizia israeliane, ma anche nella popolazione”, ha sottolineato nel suo intervento l’ambasciatore d’Israele in Italia Ofer Sachs. “La sua bellezza sta nel fatto che è diventato un nuovo linguaggio per comunicare in tutto il mondo”. (1)

 

Milano 12 luglio 2017 – Enrico Campofreda

 

Diffusa da oltre una decina d’anni da un “maestro”, Moni Aizik, che ha creato un marchio che più paramilitare non si può chiamandolo Commando, il Krav Maga è una tecnica di autodifesa personale che ha una settantina d’anni di vita, gli stessi dello Stato d’Israele. Le due parole in lingua ebraica significano ‘combattimento a contatto’. Il metodo insegna a sottrarsi ad aggressioni d’ogni genere reagendo, anzi prevenendo le mosse dell’avversario una volta intuito il pericolo che si corre. Molte azioni, mosse, reazioni e prese provengono da arti marziali classiche (judo, jiu jitsu, kung fu), ma le tecniche insegnate puntano all’offensiva totale colpendo sempre in zone del corpo delicate (carotide, occhi, genitali) evitate dalle arti marziali in esecuzione sportiva perché vitali. Lì i colpi  vengono tutt’al più simulati.

Nel krav maga, invece, tutto è ammesso perché l’altro è un aggressore, un nemico da annientare o minimamente rendere innocuo. L’intento è palese, cosicché il sistema non può certo annoverarsi fra gli sport di combattimento che puntano al confronto, non alla distruzione dell’avversario, per quanto alcuni pur storici, come la boxe, continuano a essere criticati per l’intrinseca violenza. Diciamo questo per ovviare all’alibi dello sport offerto da qualche istruttore: krav maga non è una disciplina sportiva e negli intenti del progenitore non lo è mai stata.

Volantino ritirato da un nostro lettore in una sede Decathlon durante una dimostrazione. L’iniziativa che si è svolta nella sede  Decathlon pensiamo sia stato un atto di ingenuità da parte della giovane dirigenza che ha autorizzato/programmato l’evento. Un cliente ha riferito che  i volantini  dell’associazione Krav Maga Aquile sono stati subito ritirati e che molto probabilmente lo schieramento para militare dentro la struttura sportiva ha colto di sorpresa anche loro

Qualche epigono prova a inserire il Krav Maga nelle pratiche di palestra con questo sfondo che non ha. Le immagini divulgative e pubblicitarie (http://www.kravmagaroma.it ) chiariscono che si tratta di un’autodifesa che può sfociare in prassi paramilitare, poiché  alcune branche aggiuntive comportano addestramento con le armi. Moni Aizik, vanta un passato di addestratore di Forze Speciali Israeliane, sebbene la britannica Adversing Standard Authority ne abbia censurato l’uso di taluni titoli, come ex Israeli Special Forces Commando ed esperto di controterrorismo perché i medesimi non vengono documentati.

Aleggia, dunque, una diatriba sul “maestro usurpatore” di presunti meriti da campo. Comunque mister Aizik il suo metodo e il conseguente business legato al marchio CKM (Commando Krav Maga) riesce a sostenerli brillantemente e in Italia ha formato addestratori (cfr. http://www.commandokravmagaroma.com ) che a loro volta divulgano la pratica con buoni affari, almeno in base alla diffusione dei centri e della partecipazione.

Uno dei tanti video reperibili su YouTube che pubblicizzano il Krav Maga

Esiste anche qualche istruttore tradizionale di arti marziali che, fra cinture nere e novità, ha voluto sperimentare il CKM e manifesta qualche perplessità (https://accademiakravmagaitalia.jimdo.com/le-mie-esperienze-nel-km/la-mia-esperienza-con-moni-aizik/ ), le opinioni sono varie riguardo all’intento divulgativo e a logiche mercantili che attribuiscono licenze di istruttore in base a tre giorni di corso. Cosa che vale anche per altre pratiche.

La Gazzetta 24 GENNAIO 2014 – MILANO

Tempo addietro anche un noto quotidiano sportivo italiano ha prestato attenzione al fenomeno, chiedendosi se il boom di partecipazione fosse una moda ( http://www.gazzetta.it ), il genere di attenzione che balza agli occhi è legato a due motivazioni. La paura diffusa del pericolo che nella quotidianità l’individuo, nei ruoli e generi, percepisce o sviluppa nella sua psiche. Un timore soggettivo e anche indotto dalle cronache d’una realtà dove la violenza privata è presente. Perciò si pensa a prepararsi adeguatamente, avendo consapevolezza e capacità per respingere l’aggressione d’un male intenzionato scippatore o terrorista che fosse.

Sul ‘fai da te’ della difesa il discorso può diventare complesso, coinvolge le strutture adibite alla sicurezza che non la garantiscono, sebbene non potrebbero fungere da guardia del corpo per ogni cittadino.

Questo ‘fai da te’ può addirittura diventare controproducente se non si è in grado di sostenere un confronto col potenziale aggressore. Ma quel che ci preme qui sottolineare sono gli eccessi e gli abusi di tale moda basata sull’iper vigilanza e iper difesa che scivolano nella fobìa d’essere circondati da nemici. Così da trasformarsi da ipotetica vittima in concreto aggressore, proprio come fa Israele. Ciliegina sulla torta: parecchi organismi in odore di fascismo, da Casa Pound e dintorni, maestri della prevaricazione e dell’aggressione, organizzano corsi di krav maga per la gioia dei propri caporioni in cerca di nuovi mazzieri, sognando, magari, campi paramilitari.

Chissà cosa ne pensano dalle parti del Viminale e chissà quale sarà il giudizio e la solidarietà dei cittadini comuni rispetto alla Palestina, dopo essere stati addestrati  con le tecniche israeliane sperimentate sui “terroristi” palestinesi.

 

Approfondimenti:

 

FROSINONE: PIGLIO, CASAPOUND ORGANIZZA STAGE DI AUTODIFESA E TECNICHE ANTISTUPRO CON L’ISTITUTO INTERNAZIONALE DI KRAV MAGA E IL COMUNE
Frosinone, 3 nov. (Adnkronos) – Un corso in otto lezioni per imparare a difendersi dalle aggressioni. L’iniziativa è di CasaPound Italia, che organizza a Piglio, in provincia di Frosinone, con la collaborazione del Comune e dell’istituto di Krav-Maga Ikmi Italia, il primo stage di difesa personale e tecniche antistupro per le ragazze e le donne ciociare.

Sono previste otto lezioni, ogni lunedì e giovedì a partire dal 9 novembre presso la Sala Polivalente di Piglio. I corsi saranno tenuti da istruttori qualificati, e comprendono l’assicurazione sportiva Acsi contro gli infortuni e una maglietta. Per accedere allo stage sarà necessario aver compiuto i 15 anni di età, esibire un documento d’identità e un certificato di sana e robusta costituzione. Per le iscrizioni basterà contattare la sezione locale di Piglio di CasaPound Italia o inviare una email alla ferazione provinciale
(Archivio: Zla/Ct/Adnkronos)

La parola krav maga, in ebraico moderno, significa letteralmente «combattimento con contatto-combattimento a corta distanza». È costruito estrapolando e semplificando i movimenti e le tecniche apprese attraverso lo studio delle arti marziali in modo da renderlo il più semplice ed efficace possibile durante un combattimento senza regole. Viene insegnato presso l’esercito israeliano, la legione straniera francese, la polizia di Los Angeles. Così come negli ultimi anni anche agli operatori di sicurezza di servizio negli aerei di linea, sia in Italia che all’estero. http://www.ilmattino.it/napoli/cronaca/ctp_corsi_di_difesa_personale_contrastare_le_continue_aggressioni_ad_autisti_controllori-2546433.html (2)

 

Fonti:

(1) http://www.ansamed.info/ansamed/it/notizie/rubriche/politica/2017/06/05/a-roma-incontro-internazionale-su-autodifesa-israeliana_12ba91ba-911a-49a9-b119-5c91b3b7f239.html

(2) http://www.ilmattino.it/napoli/cronaca/ctp_corsi_di_difesa_personale_contrastare_le_continue_aggressioni_ad_autisti_controllori-2546433.html

http://www.gazzetta.it/Fitness/Corpo_psiche/24-01-2014/kravmaga-autodifesa-benessere-fitness-202170937812.shtml

http://www.commandokravmagaroma.com

 

 

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