Jeff Halper e la giudaizzazione della Palestina

Hai qualche problema? Se lo hai sei palesemente anti-sionista e quindi, per definizione, anti-semita.

Jeff Halper 23 agosto 2017

Se devo scegliere un termine che descriva l’obiettivo generale del sionismo nel secolo passato e successivamente, questo è “Giudaizzazione”. Nonostante il fatto che si tratti di un termine con una lunga storia nel discorso e nella politica sionista e sia usato nelle dichiarazioni ufficiali di ogni governo israeliano (” Judaizing la Galilea,” ” Judaizing Gerusalemme “), meno frequente è l’uso che ne fanno i critici di Israele.

Ci sono due ragioni per questo: suona  vagamente antisemita (ho avuto uno scambio fb con qualcuno che mi ha accusato di usare il linguaggio del  “Der Sturmer”), e non ha un riferimento giuridico così come i temini  occupazione, apartheid,  colonialismo e  diritti umani. Tuttavia, è forse il termine più importante, poiché coglie l’obiettivo fondamentale del sionismo: trasformare la Palestina nel paese di Israele, dal Mediterraneo al fiume Giordano (e per alcuni ambienti estremisti, anche oltre).

Come dimostra l’articolo  di Yotam Berger su Haaretz, giudaizzazione è diventato molto più di un semplice strumento politico; è stato interiorizzato dagli ebrei israeliani come normale, morale, giustificabile, evidente. E’ ovvio che stiamo judaizing la terra di Israele. Certo che stiamo  judaizing Gerusalemme. Certo che prendiamo terra palestinese sostituendo i palestinesi con coloni ebrei.

Hai qualche problema? Se lo hai sei palesemente anti-sionista e quindi, per definizione, anti-semita.

E’ proprio per questo che è impossibile portare il pubblico ebreo israeliano in una discussione politica critica sull’occupazione, sulla Palestina e sui diritti civili in generale. Giudaizzazione introduce un modo di pensare completamente diverso dalle altre democrazie occidentali.

Se qualcuno proponesse di fare in modo che a New York, Manchester, Lione, Barcellona o Rio si creasse una città con un 70% di popolazione bianca, sarebbe chiaramente additato come razzista. In una democrazia non si può privilegiare un gruppo su un altro. Anche se in realtà si tratta di una lotta costante, nella maggior parte delle democrazie occidentali, i tribunali e persino l’opinione pubblica tendono a opporsi a tutte le espressioni di razzismo.

Ma giudaizzazione promuove e giustifica il razzismo, anche legalmente.

Il vero programma del sionismo è quello di privilegiare i diritti di un popolo su un altro e di prendere la sua terra. E questo è accettato come evidente, normale e persino morale, dalla grande maggioranza del pubblico israeliano, dal governo che approva le leggi necessarie, dai tribunali e dalle forze di polizia che le applicano, dalle istituzioni religiose e dai mezzi di informazione che   inculcano con forza il termine  giudaizzazione nella mente del pubblico.

E così la dislocazione delle persone, l’occupazione e la repressione sono stati realizzati senza nessun problema. Non solo gli israeliani ignorano ciò che sta accadendo ai palestinesi (compresi quelli con cittadinanza israeliana), semplicemente non sono interessati. Ne deriva quella strana  logica (verso i  non-israeliani) che afferma che impossessarsi delle terre palestinesi è umano (da quando riguarda noi) e quindi l’incapacità di impegnarsi politicamente.

 

trad. Invictapalestina.org

Fonte: dalla pagina FB dell’autore

Jeff Halper sarà in Italia dal  9 al 30 settembre e terrà conferenze in diverse città.

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