Israele e AP chiedono unità senza resistenza

Non si può negare che, nonostante la firma di un accordo di riconciliazione con Hamas, l’Autorità Palestinese abbia obiettivi comuni con Israele. FOTO – Capo dell’ufficio politico di Hamas Ismail Haniyeh (S) e leader dell’Autorità palestinese Mahmoud Abbas (D) [Ahmed Gamil/Anadolu Agency]

17 ottobre 2017

La coercizione dei palestinesi di Gaza è uno di questi. Imporre condizioni restrittive ad Hamas, in particolare che il movimento abbandoni ogni resistenza e si disarmi, è un altro reciproco obiettivo.

Dal momento in cui ha comunicato la sua intenzione di riconciliazione, Hamas ha insistito sul fatto che non consegnerà le sue armi all’AP, nonostante le richieste venute da Mahmoud Abbas per “uno Stato, un governo, una legge e un’arma”. Ieri, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha insistito con la sua retorica di malriposta affidabilità, chiedendo, come ha fatto Abbas, che Hamas si disarmi come parte dell’accordo di riconciliazione. Inoltre, un comunicato dell’ufficio di Netanyahu parzialmente citato dall’agenzia di stampa Ma’an ha informato: “Fino a quando Hamas non si disarma e continua a chiedere la distruzione di Israele, Israele lo riterrà responsabile di tutte le azioni terroristiche provenienti dalla striscia di Gaza.”

In passato Israele ha utilizzato il pretesto dell’unità politica palestinese nell’ambito di negoziati diplomatici. Nel 2013 Netanyahu ha insistito sul fatto che il fallimento di Abbas nello creare un’ampia base di appoggio tra i palestinesi ha reso impossibile un accordo di pace. Il precedente tentativo di un governo di unità palestinese nel 2014, prima di “Operation Protective Edge”, impose anche condizioni ad Abbas, articolate più chiaramente dall’ex ministro degli Esteri israeliano Avigdor Lieberman che dichiarò, come riportato dal Times of Israel: “Il presidente dell’AP Mahmoud Abbas deve decidere se vuole fare la pace e, se lo fa, con chi … La firma di un accordo per un governo di unità tra Fatah e Hamas è una firma sulla fine dei negoziati tra Israele e l’Autorità palestinese”.

I precedenti di unità politica palestinese non fanno ben sperare per quest’ultimo sforzo. Israele questa volta ha evitato affermazioni sul rifiuto di negoziati nel caso in cui Hamas accettasse la riconciliazione. Mentre la posizione può cambiare, è chiaro che Israele e AP sono ancora intenzionati ad eliminare la resistenza palestinese alterando l’identità politica di Hamas.

 Il leader del movimento palestinese Fatah, Azzam Al-Ahmad (D), e il vicepresidente dell’ufficio politico del Movimento, Saleh Al-Arouri (S), si stringono la mano dopo la firma dell’accordo di riconciliazione per costruire un consenso al Cairo, Egitto, il 12 ottobre 2017 [Ahmed Gamil / Anadolu Agenzia]
Né i palestinesi, né Hamas, possono permettersi acquiescenza verso tale duplicità. Il contesto dell’attuale presunta unità politica è già corrotto, essendo stato ottenuto con la coercizione piuttosto che con il libero arbitrio. Unità, dunque, è un eufemismo per l’emergenza autoritaria di Abbas e non riflette la volontà politica del popolo. Inoltre, in considerazione delle condizioni che hanno imposto l’accordo, una violazione dell’autonomia di Gaza e della resistenza palestinese, ampiamente guidata negli ultimi anni da Hamas.

Israele ha, come di regola, minacciato un’altra guerra contro Gaza, rendendo controversa la richiesta di Abbas. Partendo dal fatto che l’esistenza di Hamas è un risultato diretto della violenza coloniale e che le armi del movimento costituiscono l’unica difesa per l’enclave, la richiesta dell’AP metterebbe i palestinesi di Gaza in una posizione sfavorevole e sempre più subordinata. Per Hamas, deporre le armi manderebbe in pezzi le basi della lotta anti-coloniale. Inoltre, il blocco illegale di Gaza, così come le misure punitive imposte dall’AP, hanno contribuito alle decisioni prese dal movimento di resistenza che sono sia pragmatiche e, a volte, al limite del compromesso.

A questo punto, parlare di liberazione della Palestina, che dovrebbe avere la precedenza assoluta in una trattativa di pretesa unità, è stato sostituito dagli sforzi per rimediare alla situazione umanitaria dei palestinesi a Gaza. Israele e AP hanno ribaltato questa dinamica difficile da conseguire, con l’attuazione di tattiche di privazione per raggiungere un compromesso politico e, di conseguenza, ridurre drasticamente – con la mira di eliminare totalmente – la possibilità di rivolta palestinese.

Traduzione Simonetta Lambertini – invictapalestina.org

fonte: https://www.middleeastmonitor.com/20171017-israel-and-the-pa-demand-unity-without-resistance/

 

 

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