L’esercito israeliano uccide infermiera palestinese nella protesta alla barriera di Gaza: personale medico

“Sto tornando e non indietreggio”, è scritto nell’ultimo post di Najar su Facebook. “Colpitemi con i vostri proiettili. Non ho paura.”

Copertina – La reazione di una collega dell’infermiera palestinese Razan Al-Najar, uccisa durante una protesta al confine tra Israele e Gaza. REUTERS / Ibraheem Abu Mustafa

Nidal al-Mughrabi, 1 giugno 2018

 

Si chiamava Nuf Uqab Abd al-Jabar assassinata dall’esercito israeliano Venerdì 2 giugno 2017.

 

Venerdì 1 giugno 2018

GAZA (Reuters) – Le forze israeliane venerdì hanno ucciso un’infermiera palestinese mentre cercava di aiutare un manifestante ferito al confine di Gaza, questo secondo gli ufficiali sanitari e un testimone, mentre Israele ha detto che i militanti hanno attaccato le sue truppe con armi da fuoco e una granata.

La morte di Razan Al-Najar ha portato a 119 il numero di palestinesi uccisi nelle manifestazioni settimanali lanciate il 30 marzo nella Striscia di Gaza, un’enclave controllata dal gruppo islamista Hamas e soggetta da lungo tempo a embargo israeliano ed egiziano.

Najar, un’infermiera volontaria di 21 anni, è stata colpita mentre correva verso la barriera fortificata di confine, a est della città di Gaza nel sud di Khan Younis, nel tentativo di raggiungere un ferito, ha detto un testimone.

Con indosso un’uniforme bianca, “ha alzato le mani in modo chiaro, ma i soldati israeliani hanno sparato e lei è stata colpita al petto”, ha detto a Reuters il testimone, che ha chiesto l’anonimato.

FOTO – L’infermiera palestinese Razan Al-Najar al lavoro sulla scena degli scontri alla barriera tra Israele e Gaza, nella parte meridionale della Striscia di Gaza, 1° aprile 2018. REUTERS / Ibraheem Abu Mustafa / File Photo

 

Una portavoce militare israeliana non ha rilasciato commenti immediati sull’omicidio di Najar. Gli ufficiali israeliani avevano affermato in precedenza che i cecchini dell’esercito prendono di mira solo le persone che rappresentano una minaccia, ma che a volte i proiettili possono attraversarle o rimbalzare colpendo gli astanti.

Funzionari della polizia di Gaza dicono che almeno 100 palestinesi sono stati feriti da colpi di arma da fuoco durante le manifestazioni di massa del venerdì.

In una dichiarazione a parte, l’esercito israeliano ha detto che le sue truppe avevano agito per disperdere “migliaia di rivoltosi” in cinque aree.

Ha detto che “un mezzo delle Forze di Difesa Israeliane (IDF) è stato attaccato e un sospetto identificato mentre attraversava la barriera di sicurezza nel nord della Striscia di Gaza e piazzava una granata che è esplosa quando è tornato nella Striscia”.

Non ci sono state vittime israeliane durante gli scontri di confine, ma Israele ha riportato ingenti danni ai terreni agricoli a causa degli aquiloni provvisti di bombe incendiarie volati da Gaza.

L’ondata di violenze alla barriera è aumentata questa settimana in scambi più intensi di bombardamenti tra Israele, Hamas e un’altra fazione armata palestinese in azione dal 2014. Ma la violenza, che non ha causato vittime, è stata frenata con la mediazione egiziana per un cessate il fuoco.

Nelle proteste, annunciate come la “Grande Marcia di Ritorno”, i palestinesi hanno chiesto il diritto di tornare alle terre perse a causa di Israele durante la guerra per la sua creazione nel 1948. Israele definisce queste proteste uno stratagemma per violare i suoi confini e sviare da un attento esame dei problemi di governance di Hamas.

La risposta letale di Israele ha attirato la censura internazionale.

L’affluenza di manifestanti di venerdì è stata inferiore rispetto alle settimane precedenti, ma si prevede che crescerà la prossima settimana quando i palestinesi ricorderanno l’anniversario della presa da parte di Israele della Striscia di Gaza, della Cisgiordania e Gerusalemme Est nella guerra del 1967.

Israele ha abbandonato Gaza nel 2005, ma ha intensificato gli insediamenti altrove nei territori occupati. Le dimostrazioni arrivano in un momento di crescente frustrazione per le prospettive di uno stato palestinese indipendente o anche per una ripresa dei colloqui di pace, in stallo dal 2014.

Nella sua casa di Khan Younis, la madre di Najar si è accasciata dal dolore quando le hanno consegnato l’uniforme macchiata di sangue della figlia.

Una dichiarazione del ministero della Salute di Gaza ha pianto Najar come “martire”. Intervistata da Reuters in aprile, disse che avrebbe seguito le proteste della barriera fino alla fine.

“Sto tornando e non indietreggio”, è scritto nell’ultimo post di Najar su Facebook. “Colpitemi con i vostri proiettili. Non ho paura.”

 

 

Traduzione: Simonetta Lambertini – Invictapalestina.org

Fonte: https://www.reuters.com/article/us-israel-palestinians-protests/israeli-army-kills-palestinian-nurse-in-gaza-border-protest-medics-idUSKCN1IX5OA

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