Una protesta blocca la “strada dell’apartheid” costruita da Israele in Cisgiordania.

Un gruppo di attivisti ha bloccato per circa 30 minuti la controversa superstrada Route 4370 per Gerusalemme.

Harriet Sherwood – 23 gennaio 2019

Foto di copertina: manifestanti Palestinesi, Israeliani e stranieri nel corso della manifestazione contro la Strada 4370 appena aperta. Fotografia: Abbas Momani / AFP / Getty Images

La  nuova strada che in Cisgiordania separa automobilisti palestinesi e israeliani è stata chiusa oggi da un gruppo di manifestanti, prima che la polizia israeliana li disperdesse con gas lacrimogeni e granate stordenti.

La Route 4370 è stata soprannominata “la strada dell’apartheid” dagli attivisti a causa del suo muro divisorio di cemento e metallo alto otto metri. Il lato occidentale della strada è riservato agli Israeliani, il lato orientale ai Palestinesi.

La strada, aperta all’inizio di questo mese, consente ai residenti degli insediamenti ebraici in Cisgiordania di raggiungere Gerusalemme più rapidamente che se dovessero attraversare il congestionato checkpoint di Hizma, a nord della città.

Il lato palestinese della strada prevede un sottopassaggio che collegherà le città palestinesi di Ramallah e Betlemme senza che gli automobilisti debbano attraversare Gerusalemme. La maggior parte dei Palestinesi che vivono in Cisgiordania non ha i permessi per entrare a Gerusalemme.

Un gruppo di manifestanti, composto da attivisti israeliani, palestinesi e internazionali, ha bloccato l’accesso alla strada per circa 30 minuti mercoledì mattina, reggendo uno striscione con la scritta “No all’apartheid, no all’annessione”. Una persona è stata arrestata e un’altra ferita.

“Siamo venuti per protestare contro l’apertura di quella che è essenzialmente una strada dell’apartheid. Questa strada è principalmente destinata a favorire i coloni. Non appoggiamo strade di segregazione costruite su terreni palestinesi “, ha detto Maya Rosen, uno dei manifestanti.

Ha riferito che la polizia ha usato gas lacrimogeni e granate stordenti per disperdere i manifestanti. La polizia israeliana non ha rilasciato alcun commento.

Funzionari israeliani sostengono che entrambi i lati della strada sono aperti sia agli Israeliani che ai Palestinesi, purché abbiano la documentazione corretta.

Yisrael Gantz, il capo del Consiglio Regionale di Binyamin, che rappresenta più di 40 insediamenti e avamposti in Cisgiordania, ha detto che la nuova strada non è che ” una linea di ossigeno per i residenti della regione, che lavorano, studiano e trascorrono il loro tempo libero a Gerusalemme “. L’accesso alla città è stato “rivoluzionato”, ha aggiunto.

“L’affermazione che questa è una strada dell’apartheid è un’assurdità totale. L’apartheid è una discriminazione basata su di un  background etnico e razziale “, ha detto Gantz alla CNN. “L’ingresso a Gerusalemme attraverso la strada [orientale] è consentito a tutti coloro che hanno un permesso di ingresso legale, indipendentemente dalla loro nazionalità, religione, etnia o razza”.

Alla cerimonia di apertura della strada, Gilad Erdan, Ministro israeliano per la Sicurezza Pubblica, ha affermato che la strada è stata “una misura per rafforzare la sovranità nella regione”.

Ha aggiunto: “La strada che è stata appena aperta è un esempio di come  si possa creare una coesistenza tra Israeliani e Palestinesi, salvaguardando allo stesso tempo tutte le attuali sfide alla sicurezza”.

Hanan Ashwari, un membro dell’esecutivo dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP), ha dichiarato: “La creazione di questa nuova strada dell’apartheid conferma l’intenzionale  volontà di Israele di radicare il suo regime razzista coloniale e sovrapporre la ‘Grande Israele’ a tutta la Palestina storica.

“Con il totale sostegno dell’attuale amministrazione statunitense, incluso l’appoggio alle vergognose violazioni di Israele e il totale disprezzo  per il diritto internazionale e il consenso globale, Israele sta distruggendo con successo la continuità e l’integrità territoriale della Cisgiordania (inclusa Gerusalemme Est) per implementare la sua impresa coloniale e facilitare la creazione di bantustan in tutta la Palestina occupata “.

I bantustans, o “homelands”, erano aree riservate ai sudafricani neri sotto il regime di apartheid.

Israele aveva già separato una strada in Cisgiordania. Un tratto della Route 443  era stata vietato  ai veicoli palestinesi – facilmente identificabili dalle targhe gialle – per otto anni prima che l’Alta Corte israeliana ordinasse la fine del blocco nel 2010.

 

Trad: Grazia Parolari “contro ogni specismo, contro ogni schiavitù” – Invictapalestina.org

Fonte: https://www.theguardian.com/world/2019/jan/23/israel-west-bank-route-4370-apartheid-road-protest?fbclid=IwAR0RigBvStW_i6zeFUMrBmDnaQTZOZClaxZlZSmqjHvc-iFpS8dxSYq1NCo

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