Gli scrittori e i poeti della Palestina nelle Edizioni Q: Mahmud Shukair

A cura di Simonetta Lambertini

MIA CUGINA CONDOLEEZZA

Non mi piace mia cugina. Non mi piace perché è un’attaccabrighe e ha due occhi pungenti che non riesci nemmeno a guardare. E poi io sono sposato e il legame con mia moglie è più dolce del burro con il miele. Inoltre, mia madre, la hajje Murjana, vuole trovare marito a Masila. Dice che se mia cugina Masila non si sposa di nuovo, dobbiamo aspettarci uno scandalo clamoroso. Masila aveva sposato il mio amico Ghattas, che aveva studiato con me al primo anno d’università; lei si era innamorata di lui e anche lui si era innamorato di lei, si sposarono tredici anni fa, ma il loro matrimonio non durò a lungo perché Masila è la tipica donna forte che un marito non sopporta, o almeno questa è l’impressione che costantemente si ha di lei. Gli gettò in grembo il figlio e le due figlie, lo buttò fuori di casa e rimase a vivere da sola, aspettando l’occasione per un nuovo matrimonio.

Prima di Ghattas, io piacevo molto a Masila, ma non ricambiavo i suoi sentimenti nei miei confronti per un’avversione che avevo verso i suoi occhi pungenti. E non sapevo dire a chi somigliasse fino a quando Condoleezza Rice non divenne famosa e influente. Allora mi dissi: “Ho trovato! Mia cugina assomiglia moltissimo a questa donna, ha i capelli neri come Condoleezza Rice ed è forte come lei”. Ma non le dissi niente di questa somiglianza, perché se l’avesse saputo sarebbe diventata ancor più presuntuosa, e un bel giorno sarebbe potuta diventare una calamità per l’intero quartiere; se ne sarebbe impadronita con la forza, si sarebbe nominata referente del quartiere e ci avrebbe imposto una legge marziale che sarebbe rimasta in vigore per due o tre anni.

Dopo il divorzio prese a darci il tormento con il suo chiodo fisso, come si suol dire. Aveva iniziato a fare pressioni su mia madre, manifestandole senza ambiguità né timidezza il desiderio di volersi risposare; diceva che non riusciva a vivere senza un uomo! Mia madre la biasimò per la sua sconsideratezza, e le rimproverò il suo comportamento aggressivo:

– Sei un’incapace! Visto che sei così, perché non ti sei tenuta il marito che avevi?

Lei fregandosene, scosse le spalle e rispose:

– Che vada all’inferno! Non ce la facevo più a vivere con lui.

All’udire quelle parole, mia madre perse il senno e le disse:

– E va bene, stattene così senza far niente. Ci penserò io a trovarti marito ogni mese o due!

[…]

da Mia cugina Condoleezza e altri racconti di Mahmoud Shukair

Edizioni Q

http://www.edizioniq.it/condoleezza.html

Dipinto di Mohamed Khalili

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