In Israele, sei settimane prima delle elezioni, un giudice stabilisce che le pubblicità politiche anti-gay sono legali.

L’istanza  è stata presentata dopo che due società si sono rifiutate di vendere spazi pubblicitari a un partito di estrema destra che collega  i gay al traffico di minori.

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Middel East Eye- -7 agosto 2019

Immagine di copertina: manifestazione di membri della comunità gay israeliana a Gerusalemme nel 2015, dopo un attacco di ultra ortodossi durante il Gay Pride (foto AFP / File)

Sei settimane prima che gli israeliani votino alle elezioni legislative, un giudice ha stabilito che le compagnie pubblicitarie non possono rifiutarsi di accettare annunci di campagne politiche anti-gay.

L’istanza  era stata presentata dopo che due società avevano rifiutato di vendere spazi pubblicitari  al Partito di estrema destra Noam, che ha cercato di collegare i gay alla tratta di minori.

Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Reuters, la Commissione Elettorale israeliana, un organo parlamentare presieduto dal giudice della Corte suprema Neal Hendel, ha stabilito che le società devono vendere spazi pubblicitari a qualsiasi partito lo desideri.

“Il dovere di uguaglianza include l’impegno a pubblicare la propaganda elettorale di tutti i partiti e di tutte le liste, comprese quelle i cui valori sono diversi da quelli dell’agenzia pubblicitaria”, ha dichiarato Hendel nella sua sentenza, secondo quanto riferito da Reuters.

Noam aveva chiesto di collocare cartelloni pubblicitari a Gerusalemme e  posizionare annunci sugli autobus con slogan omofobi tra cui “Orgoglio gay e  compravendita di figli, o mio figlio che sposa una donna”, con molte pubblicità che terminavano con “Israele sceglie di essere normale”.

Noam, un partito ebreo ultra-ortodosso di recente formazione, non ha risposto alla richiesta di commenti di Reuters, sebbene su Facebook abbia definito la sentenza “una grande vittoria”.

I sondaggi indicano che alle elezioni legislative del 17 settembre è improbabile che il partito superi la soglia di voto richiesta per ottenere  seggi in Parlamento.

Le compagnie pubblicitarie si erano rifiutate di pubblicare le inserzioni sostenendo che “potevano essere  offensive per intere comunità”, ha riferito il quotidiano israeliano Haaretz.

Gli attivisti per i diritti degli omosessuali hanno affermato che tali annunci pubblicitari non  potevano avere spazio in una campagna elettorale democratica.

Un portavoce dell’Associazione dei padri israeliani gay, Julien Bahoul, ha detto a Reuters: “Quando bambini come i nostri, di 5, 6, 8 anni, vedono questo tipo di pubblicità piena di odio, ci chiedono:” Papà, pensi che io sia normale? ”

“Tale pubblicità non ha nulla a che fare con la libertà di parola”, ha affermato Or Keshet, che fa pressioni sui politici israeliani per conto di una coalizione di 14 gruppi israeliani LGBT +.

“Odiano e prendono in giro e insultano chiunque sia diverso da loro”, ha detto, citato da Reuters.

Le due società pubblicitarie coinvolte nel caso, Cnaan Media e Y. Moore, non hanno risposto alle richieste di commenti di Reuters.

in Israele il matrimonio tra persone dello stesso sesso è illegale, sebbene i matrimoni celebrati all’estero siano riconosciuti.

 

Trad: Grazia Parolari  “contro ogni specismo, contro ogni schiavitù” . -Invictapalestina.org

 

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