Il Congresso ebraico europeo promuove il fanatismo anti-musulmano

Alcuni gruppi di lobby israeliani definiscono quasi qualsiasi protesta o critica delle azioni di Israele come antisemita.

Fonte – English version


Di Ali Abunimah – 21 Aprile 2020

Un nuovo rapporto pubblicato dal Congresso ebraico europeo richiama l’attenzione sull’allarmante numero di attacchi contro ebrei da parte dei neonazisti e dei suprematisti bianchi nel 2019 e all’inizio del 2020.

Ma la relazione sull’antisemitismo mondiale tenta senza fondamento di scaricare la colpa sull’attivismo pacifico per i diritti umani palestinesi.

Il rapporto redatto in collaborazione con ricercatori dell’Università di Tel Aviv, è l’ultimo tentativo intimidatorio di un gruppo di lobby israeliano di dirottare paure giustificabili sull’aumento dell’estremismo di destra nei paesi occidentali al fine di mettere a tacere le critiche sui crimini israeliani in materia di diritti umani.

Si impegna in calunnie non supportate contro i sostenitori dei diritti umani palestinesi e contro i musulmani, alimentando così esattamente il tipo di fanatismo che pretende di denunciare.

Nonostante il tentativo elusivo, gli autori del rapporto non sono in grado di nascondere la realtà, che l’ondata di attacchi e di odio antiebraici provenga dall’estrema destra, ed è stata alimentata da politici come Donald Trump, di cui il rapporto non parla nemmeno.

Neo-nazismo crescente

Il rapporto rileva, ad esempio, che una sparatoria che ha causato la morte di due persone nei pressi di una sinagoga di Halle, in Germania, lo scorso ottobre, “era un esempio di attacco antisemita  che incarna tutti i problemi attuali”.

Aggiunge che la polizia tedesca ha registrato oltre 1.800 attentati antisemiti a livello nazionale, “per lo più perpetrati da neonazisti e attivisti di estrema destra”.

Negli Stati Uniti, il rapporto sostiene che, “un nuovo fenomeno sta emergendo, un aumento degli attacchi antisemiti violenti, con sparatorie e numerose vittime, ispirato da ideologie estremiste e da alcuni gruppi all’interno di the Black Hebrew Israelites and the Nation of Islam”. Quest’ultimo una piccola setta guidata da Louis Farrakhan.

Senza valutare tali affermazioni, ciò che è assente è l’asserzione che gli attivisti della solidarietà palestinese o il BDS, il movimento di boicottaggio per i diritti dei palestinesi aveva qualsiasi connessione con tale violenza. Questo perché non ci sono prove.

Eppure il rapporto spende molte parole attaccando il movimento BDS e cercando di associare i suoi sostenitori al crescente antisemitismo. Il BDS è menzionato non meno di due dozzine di volte nel documento di 17 pagine.

Il rapporto definisce come “risultati significativi”, per la lotta all’antisemitismo nel 2019, i voti dei parlamenti tedesco e austriaco che descrivono l’attivismo BDS come fanatismo antiebraico.

Tenta anche di equiparare le critiche di Israele all’antisemitismo, come quando afferma che le università statunitensi hanno registrato “circa 300 episodi antisemiti” nel 2019.

Il rapporto afferma che ciò rappresenta “una riduzione del 49% nell’antisemitismo classico e un aumento del 60% nell’antisemitismo legato ad Israele rispetto al 2018”.

Nessuna fonte è fornita per questa statistica, né è accompagnata da alcuna definizione di antisemitismo legato a Israele. Ma la relazione offre indizi sul tipo di fonti dubbie su cui si basa.

Le statistiche menzognere di AMCHA

All’inizio, si collega a una serie di rapporti dell’Iniziativa AMCHA, uno dei quali afferma che “gli atti di molestie antisemite classiche contro studenti ebrei sono diminuiti del 42%, mentre gli episodi di molestie antisemite legate a Israele sono aumentati del 70%” tra il 2017 e il 2018.

AMCHA è un’organizzazione filo israeliana di estrema destra con una lunga storia di spionaggio e molestie verso studenti e insegnanti che esprimono un qualsiasi tipo di supporto ai diritti dei palestinesi.

Tammi Rossman-Benjamin

La sua fondatrice Tammi Rossman-Benjamin è stata ripresa in un video mentre rilascia dichiarazioni violentemente razziste contro gli studenti coinvolti nell’attivismo di solidarietà palestinese.

La definizione di “antisemitismo” di AMCHA è così ampia che include anche definire Israele come razzista, e affermare che pratica l’apartheid o commette crimini di guerra.

Ciò significherebbe che dozzine di ex ministri degli esteri e primi ministri europei che hanno recentemente denunciato le politiche israeliane di “apartheid”, così come gli autori di innumerevoli indagini delle Nazioni Unite sui crimini di guerra israeliani, secondo l’AMCHA non sono altro che antisemiti.

Sembra addirittura che gli autori del rapporto del Congresso ebraico europeo ritengano antisemita anche solo discutere se sia giusto definire la critica degli abusi di Israele nei confronti dei palestinesi come antisemitismo.

Cita in modo positivo Rossman-Benjamin sostenendo che i dibattiti sul “se il sionismo sia una parte implicita dell’identità ebraica e chi arriva a definire l’antisemitismo o a rappresentare l’ebraicità” hanno “conseguenze negative per molti studenti ebrei”.

Inclusa in queste tendenze apparentemente “antisemite” vi è qualsiasi opposizione alla definizione fuorviante e motivata politicamente dell’IHRA dell’antisemitismo, ampiamente promossa da Israele e dalla sua lobby.

I sostenitori del libero pensiero e i difensori dei diritti umani si sono opposti all’adozione ufficiale della definizione perché è uno strumento di censura che identifica erroneamente le critiche a Israele e alla sua ideologia dello stato razzista, da un lato, con il fanatismo antiebraico, dall’altro.

AMCHA definisce anche come antisemita qualsiasi “campagna di boicottaggio, disinvestimento e sanzione promossa da studenti e facoltà contro Israele considerate un mezzo per demonizzare Israele e cercare di danneggiare lo stato ebraico”.

In breve, ciò significa che tutti i dati forniti da AMCHA sono assolutamente inaffidabili, dal momento che il gruppo ritiene che qualsiasi attivismo per i diritti umani palestinesi sia “antisemita” e dannoso per Israele.

Propaganda israeliana

Per quanto riguarda le statistiche sull’antisemitismo online, il rapporto del Congresso ebraico europeo cita “il Ministero degli Affari della Diaspora a Gerusalemme”, il cui “Sistema di monitoraggio cibernetico sull’antisemitismo”, ha presumibilmente individuato diversi milioni di post antisemiti nel 2019″.

Dovrebbe essere sufficiente sapere che Israele considera praticamente qualsiasi critica delle sue politiche come “antisemitismo” per scartare tali dati come nient’altro che propaganda governativa.

Ma la definizione stessa del ministero di “espressioni antisemite” contiene vaghe dichiarazioni errate come “l’applicazione di doppi standard verso lo Stato di Israele”.

Il rapporto del Congresso ebraico europeo elogia tuttavia gli sforzi del coordinatore dell’Unione europea sull’antisemitismo Katharina von Schnurbein per aver fatto pressione sulle società di social media affinché censurino questo “incitamento all’odio” sul web.

Von Schnurbein, che mantiene uno stretto rapporto con la lobby israeliana, è stata una feroce oppositrice della difesa dei diritti palestinesi e insieme ai suoi colleghi dell’UE ha fatto abitualmente ricorso a menzogne e calunnie nel tentativo di screditare il movimento BDS.

Alimentare il fanatismo anti-musulmano

Il rapporto del Congresso ebraico europeo riconosce che “l’Europa sta affrontando un aumento generale del razzismo e della xenofobia”, alimentato da “ultranazionalismo, antisemitismo e odio anti-musulmano”.

Ma presta poca attenzione a come gli autori di attacchi letali contro gli ebrei tendano a condividere le stesse idee di supremazia bianca di coloro che uccidono i musulmani, per essere musulmani, e i neri, per essere neri.

Ad esempio, il massacro di 51 musulmani in due moschee della Nuova Zelanda da parte di un suprematista bianco australiano nel marzo 2019 riceve solo una breve menzione.

L’attacco di Christchurch, così come il massacro estremista xenofobo di nove persone in due bar shisha nella città tedesca di Hanau questo febbraio, sono molto più rilevanti per un rapporto sull’antisemitismo di quanto non facciano le campagne per i diritti umani a favore dei palestinesi, specialmente poiché questi incidenti contestualizzano gli attacchi antisemiti agli ebrei da parte di suprematisti bianchi con il targeting di gruppi non bianchi e non cristiani da parte degli stessi suprematisti.

Ma Hanau non è menzionato affatto, mentre BDS impegna gran parte dell’attenzione del rapporto.

In effetti, il linguaggio della relazione espone i suoi autori alle accuse di islamofobia.

Affermano, ad esempio, che negli ultimi mesi c’è stata un’impennata dell’antisemitismo che ha coinvolto gli ebrei nella diffusione del coronavirus e che questo fanatismo è stato “originato principalmente da attivisti di estrema destra, che incitano anche a diffondere il virus tra gli Ebrei, oltre che nei circoli musulmani”.

È sufficiente sostituire i “circoli musulmani” con “circoli ebraici” per vedere quanto sia fanatica questa sorta di accusa radicale.

Il rapporto afferma inoltre falsamente che in Germania, l’antisemitismo legato a Israele, originato principalmente da studenti musulmani e personale docente, si sta già normalizzando tra gli studenti e gli insegnanti.

Una nota a fondo pagina a quella frase si collega ad un rapporto sull’insegnamento dell’Olocausto in Germania. Tuttavia il rapporto non fa tali affermazioni circa gli allievi o gli insegnanti musulmani, né discute di presunto antisemitismo legato a Israele.

Sembra che le generalizzazioni ampie e razziste su intere comunità sono consentite fintanto che quelle a fungere da  capro espiatorio sono le comunità musulmane.

Questa è solo l’ultima di una serie infinita di rapporti del governo israeliano o della lobby che diffamano gli attivisti della solidarietà palestinese.

Mentre la disonestà si manifesta in ogni pagina, non dovrebbe diminuire l’impegno di tutti noi a combattere ogni forma di fanatismo, tra cui il razzismo anti-nero, l’antisemitismo, l’islamofobia e il colonialismo, comprese le politiche coloniali e razziste israeliane.

Trad: Beniamino Rocchetto – Invictapalestina.org

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