Il “regime” di Erdogan e “l’entità sionista” aumentano le relazioni commerciali, falsa ostilità.

…Erdogan mi chiama Hitler ogni 3 ore ma il commercio tra di noi è prospero

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Di Ruaa Al-Jazaeri – 27 Maggio 2020

Le menzogne del presidente del regime turco Recep Tayyip Erdogan sullo stato di ostilità nei confronti di Israele, e le sue pretese di difendere gli interessi del popolo palestinese, si sono rivelate all’opinione pubblica attraverso l’aumento del commercio intraregionale e le relazioni strategiche tra i due paesi, che il primo ministro Benjamin Netanyahu ha descritto di recente come estremamente solide, nonostante la bolla mediatica sull’ostilità reciproca.

Il regime di Erdogan ha recentemente cercato di censurare la notizia dell’arrivo di un aereo cargo israeliano a Istanbul, domenica scorsa, affermando che l’aereo trasportava aiuti medici per affrontare la pandemia di coronavirus, imponendo il silenzio stampa dei media nazionali, ma nonostante ciò la notizia è stata resa pubblica dal sito web filo-israeliano “Israel in Turkish” rivelando che il nuovo corridoio aereo incrementerà gli scambi commerciali tra i due paesi portandoli a livelli record.

Prima che il cargo israeliano arrivasse a Istanbul un altro aereo turco aveva effettuato un trasporto in Israele, con la motivazione che si trattava di forniture destinate ai Palestinesi come aiuto per affrontare la pandemia, tuttavia il mese scorso il sito web del Times of Israel, ha rivelato che l’accordo era “puramente commerciale” e non aveva nulla a che fare con presunti aiuti ai palestinesi, notizia confermata anche dal quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth.

La pandemia globale che sta imperversando ha svelato le falsità dello stato di inimicizia tra i due regimi e ha chiaramente esposto le menzogne di Erdogan riguardo la sua retorica e gli slogan ingannevoli, dimostrando di lucrare sui diritti dei Palestinesi implementando i vecchi schemi dell’impero ottomano nella regione, in un momento in cui i fatti indicano che le relazioni commerciali turco-israeliane sono continuate senza interruzione, nonostante le dure critiche durante l’aggressione israeliana nella Striscia di Gaza nel 2018.

Le relazioni commerciali della Turchia con Israele iniziate nel 1949 sono aumentate esponenzialmente con il governo del partito Justice and Development guidato da Erdogan che ha assunto il potere nel 2002, prodigandosi per migliorare i precedenti accordi con Israele, incurante delle contraddizioni nel suo approccio apparentemente entusiasta per la causa palestinese, nello stesso momento in cui incrementava le relazioni commerciali con il regime sionista.

Nonostante le ingenti risorse finanziarie che il governo turco investe nei media per fomentare la falsa narrazione di sostenitore dei palestinesi e della loro causa, i rapporti pubblicati dall’Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e L’occupazione (UNRWA) rivelano come la Turchia, che non appare nell’elenco dei paesi donatori, sfrutti la causa palestinese per il proprio tornaconto.

I siti web dei media, incluso il sito turco “Ahwal”, hanno pubblicato rapporti economici che mostrano in cifre il tentativo di Erdogan di nascondere attraverso le sue bolle mediatiche il crescente volume degli scambi commerciali tra il suo regime e lsraele. Questi rapporti indicano che il volume degli scambi commerciali tra la Turchia e lsraele si sono sviluppati nel corso di oltre un decennio, in cui: nel 2002 ammontavano a 1,39 miliardi di dollari e nel 2014 sono aumentati a 5,83 miliardi di dollari, mentre gli scambi commerciali tra le due parti nel 2016 hanno raggiunto oltre 4,2 miliardi di dollari, in aumento del 14% nel 2017. lsraele è uno dei cinque mercati più importanti in cui il regime turco commercializza i suoi beni.

La cooperazione di Erdogan con lsraele non si è limitata ai precedenti accordi per estendere le relazioni con “Israele” alla fase “strategica”. Anche la tattica del suo ritiro dal Vertice del Forum di Davos nel 2009, non ha influenzato gli accordi militari tra le due parti che fanno di “Israele” il primo fornitore di armi della Turchia.

Forse ciò che Netanyahu ha affermato lo scorso febbraio durante l’incontro con i leader del partito Likud sulle menzogne di Erdogan, nel sostenere che Ankara avesse interrotto i legami con lsraele, dichiarando: “Penso di essere l’unico israeliano che non si è ancora recato in Turchia … Erdogan mi chiama Hitler ogni 3 ore ma il commercio tra di noi è prospero”, era come una palla di neve che rotolava per smascherare la menzogna di Erdogan sulla fantasiosa ostilità con l’entità sionista.

Trad: Beniamino Rocchetto – Invictapalestina.org

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