Massicce esplosioni a Beirut: primi elementi e comunicato stampa di Hezbollah

“Una catastrofe nazionale”: il Primo ministro libanese chiede solidarietà internazionale mentre sono stati confermati più di 70 morti e migliaia di feriti nelle esplosioni di Beirut

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5 agosto 2020

 

Il ministro libanese della Sanità ha confermato più di 70 morti a seguito di esplosioni nella capitale del paese, e migliaia di feriti. Le esplosioni sono sotto inchiesta e primi rapporti le collegano a scorte di fuochi d’artificio e sostanze chimiche (sodio o nitrato di ammonio).

Due esplosioni hanno colpito l’area portuale di Beirut, la prima intorno alle 18:00 ora locale. La seconda è sembrata molto più forte, con l’elevarsi nel cielo di un enorme pennacchio di fumo e detriti a forma di fungo.

Rivolgendosi ai media locali, il Ministro della Salute Hamad Hassan ha dichiarato in un primo momento che erano state uccise oltre 30 persone e ferite oltre 3.000, in seguito ha poi dichiarato che oltre 70 erano state uccise e c’erano almeno 2.700 feriti.

Il capo della Croce Rossa del Paese ha avvertito che è probabile che il numero delle vittime aumenti.

Immagini scioccanti della scena hanno mostrato residenti che si precipitavano disperatamente in ospedale con i feriti, mentre molti feriti a piedi sarebbero stati respinti per consentire ai più gravi di ricevere le cure. Alcuni video condivisi online ripresi da posizioni vicine al sito dell’esplosione hanno mostrato quelli che sembrano corpi stesi a terra tra veicoli carbonizzati e detriti.

 

Il primo ministro Hassan Diab, le cui moglie e figlia sarebbero state ferite, ha definito la situazione una “catastrofe” e ha annunciato un giorno di lutto. Ha anche dichiarato che sarà fatta luce su ogni responsabilità.

“Vi prometto che questa catastrofe non passerà senza che ne siano determinate le responsabilità”, ha dichiarato in un discorso televisivo. “I responsabili ne pagheranno il prezzo.”

Facendo apparentemente riferimento ai precedenti commenti del direttore della sicurezza Abbas Ibrahim riguardo il fatto che la devastante esplosione ha coinvolto prodotti chimici immagazzinati, Diab ha aggiunto: “I fatti su questo magazzino pericoloso che esiste dal 2014 saranno annunciati e non pregiudicherò le indagini.”

Parlando ai media locali, il direttore generale della sicurezza del Libano, Abbas Ibrahim, ha attribuito la causa dell’esplosione a una scorta di 2.750 tonnellate di nitrato di ammonio. Utilizzato principalmente in agricoltura come fertilizzante ad alto contenuto di azoto, il nitrato di ammonio è allo stesso tempo un potente agente esplosivo che presenta rischi anche durante la produzione e lo stoccaggio. Questa sostanza chimica è stata responsabile di una massiccia esplosione industriale nella città cinese di Tianjin nel 2015 e di un’esplosione mortale in uno stabilimento chimico a Tolosa nel 2001.

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Il Primo ministro ha anche lanciato un appello urgente per chiedere l’aiuto dei “paesi vicini che amano il Libano”, dicendo: “Abbiamo bisogno del vostro aiuto in qualsiasi modo.”

 

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Più di 78 morti e di 4.000 feriti in una grande esplosione nel porto di Beirut, colossali danni materiali

 

Una massiccia esplosione ha scosso il porto di Beirut a seguito dell’incendio di fuochi d’artificio situati vicino a serbatoi contenenti del nitrato di sodio, secondo fonti di sicurezza contattate da Al-Manar. Il fragore dell’esplosione è stato sentito nella maggior parte delle zone della costa – e fino a Cipro secondo alcune fonti – e ha causato scosse e gravi danni materiali.

L’enorme esplosione si è ripercossa su Beirut e nei suoi sobborghi, raggiungendo le montagne, il Matn, il Kesrouan, la Bekaa e il sud.

Le informazioni preliminari disponibili indicano che a causare un’esplosione è stato l’incendio in un deposito di fuochi d’artificio nel porto di Beirut, che ha rapidamente portato a un’altra immensa esplosione in serbatoi contenenti nitrato di sodio.

La scena dell’esplosione ha rivelato l’entità dei danni causati sul posto e ben oltre, nella Grande Beirut, e i suoi dintorni.

Le ambulanze e i vigili del fuoco si sono precipitati sul posto e lavorato instancabilmente per estinguere il fuoco e trasportare i feriti e le vittime, colossali i danni verificatisi per centinaia di metri, fino alla periferia di Beirut, dove le schegge di vetro e la caduta dei tetti hanno causato delle ferite.

I feriti e le vittime sono stati distribuiti nei vari ospedali di Beirut e in altre regioni. Il ministro della Sanità pubblica, Hamad Hassan, ha ricevuto l’ordine di ricevere i feriti a spese del ministero, mentre nessuna statistica definitiva era disponibile sul bilancio dei morti e dei feriti al momento della preparazione di questo articolo.

 

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Israele e Hezbollah negano che le esplosioni devastanti che hanno colpito il Libano siano di natura militare

Mentre il portavoce di Human Rights Watch si affretta ad accusare Hezbollah

L’IDF ha negato ogni responsabilità riguardo le due massicce esplosioni di Beirut che hanno ucciso almeno 50 persone e ferito altre centinaia. Anche Hezbollah ha negato che le esplosioni siano il risultato di un attacco o esplosione di un deposito di armi [vedere il comunicato stampa qui sotto che non dice nulla del genere].

Le enormi esplosioni sono avvenute poco dopo le 18:00 ora locale in un’area portuale di Beirut dove sono immagazzinati materiali altamente esplosivi, secondo il capo della sicurezza interna del Libano. I media locali hanno riferito che l’esplosione è avvenuta in un deposito di fuochi d’artificio vicino al porto, mentre il ministro della sanità libanese Hamad Hassan aveva in un primo momento dichiarato che una nave che trasportava fuochi d’artificio era esplosa nel porto.

In un comunicato pubblicato immediatamente dopo le esplosioni, l’IDF ha negato qualsiasi responsabilità. In passato, funzionari del governo israeliano avevano accusato Hezbollah di utilizzare il porto di Beirut per il trasporto di armi e, sebbene non sia stata prodotta alcuna prova a sostegno di tali affermazioni, account amici dell’esercito israeliano hanno rapidamente invaso Twitter per ravvivarle.

Anche Kenneth Roth, direttore esecutivo di Human Rights Watch, si è unito al campo “Portate la responsabilità su Hezbollah”, suggerendo senza alcuna prova che le esplosioni fossero “il modo di Hezbollah di dire ‘Non disturbateci per la presunta uccisione dell’ex primo ministro libanese Hariri”, prima di cancellare in fretta il suo tweet.

Ben Norton, ritwittando la dichiarazione cancellata di Kenneth Roth: “Human Rights Watch, un gruppo di lobby a favore dei cambiamenti di regime finanziato da un miliardario, è un’impostura totale. Il suo direttore esecutivo @ KenRoth ha appena tentato di accusare Hezbollah dell’esplosione a Beirut, in Libano, SENZA ALCUNA EVIDENZA. Non uno straccio. Poi ha cancellato il tweet.”

Tweet originale di Kenneth Roth: “È il modo di Hezbollah di dire ‘Non cercarci sulla presunta accusa di omicidio del Primo Ministro Hariri?’ Se è così, questa è un’altra ragione perché il verdetto sia emesso venerdì come previsto, e per esercitare pressioni sull’arresto di chiunque sia accusato [in questo caso, gli unici sospettati considerati dal tribunale filoamericano sono membri di Hezbollah].”

Il general maggiore libanese Abbas Ibrahim, direttore della sicurezza generale, ha respinto in blocco le accuse secondo cui un missile israeliano era responsabile della massiccia esplosione, che si è avvertita a più di 240 chilometri di distanza, fino a Cipro. Parlando con i media locali, ha dato la colpa a un “incidente” in un deposito portuale dove erano stati immagazzinati materiali esplosivi.

Le affermazioni di Ibrahim fanno eco alla stessa insistenza di Hezbollah secondo cui “non c’è verità” nei rapporti iniziali che suggeriscono che Israele ha colpito un deposito di armi appartenente al gruppo.

Una fonte anonima ha dichiarato ai media locali che l’esplosione era stata causata da “nitrato di sodio altamente esplosivo confiscato su una nave più di un anno fa” e immagazzinato in uno dei magazzini del porto.

Israele ha intensificato le sue campagne di bombardamento contro la Siria e il Libano nelle ultime settimane, con il Primo Ministro Benjamin Netanyahu che il mese scorso ha avvertito Hezbollah di non “testare” Tel Aviv dopo che l’IDF ha aperto il fuoco sulla regione delle fattorie di Shebaa la scorsa settimana. Mentre l’IDF ha insistito sul fatto di avere contrastato un tentativo di infiltrazione terroristica – occorre sottolineare che l’esercito israeliano ha una lunga tradizione nell’inventare “tentativi di attacco” inesistenti o esagerati per giustificare “rappresaglie” brutali o non provocate contro le popolazioni civili. L’esercito israeliano, lunedì scorso, ha anche bombardato diverse località a sud di Damasco, in risposta a un presunto tentativo – sfortunato, poco credibile e non verificabile – di bombardare le alture del Golan, un’area contestata che Israele rivendica, ma che appartiene alla Siria secondo il diritto internazionale.

 

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Hezbollah: l’esplosione del porto di Beirut è una catastrofe che chiede solidarietà e azione comune

Hezbollah ha offerto all’onorevole popolo libanese e alle famiglie dei martiri e dei feriti la sua più profonda simpatia ed espresso la sua grande tristezza per la grande tragedia nazionale che ha afflitto il Libano e il popolo libanese nelle difficili circostanze che sta attraversando il nostro caro paese.

Hezbollah martedì ha affermato in una dichiarazione che “Questa tragica catastrofe e le sue devastazioni senza precedenti, con le sue gravi conseguenze a tutti i livelli della vita, sia quello sanitario, che sociale ed economico, hanno bisogno della solidarietà, dell’unità e azione congiunta di tutti i libanesi e di tutte le forze politiche e attori nazionali per superare gli effetti di questa crudele prova e risorgere con determinazione e volontà per affrontare le difficoltà e le sfide emergenti.”

Hezbollah ha dichiarato: “In questa triste occasione, salutiamo tutto il personale medico e infermieristico, le organizzazioni di soccorso umanitarie, il personale della difesa civile e i coraggiosi vigili del fuoco per i loro grandi sforzi di soccorso, aiuto e assistenza, e mettiamo tutte le nostre capacità al servizio del nostro onorevole popolo e dei nostri cari concittadini là dove il bisogno si fa sentire.”

“Chiediamo a Dio Onnipotente di concedere misericordia e perdono ai martiri e alle loro famiglie, e di ispirare loro pazienza e conforto, e a Lui chiediamo di concedere ai feriti una pronta guarigione e al nostro caro popolo pazienza e costanza affinché il nostro Paese riesca a superare le difficoltà e le avversità.”

Traduzione: Simonetta Lambertini – invictapalestina.org

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