La Corte penale internazionale decide di poter indagare sui presunti crimini di guerra in Palestina nonostante le obiezioni israeliane

L’Autorità Palestinese accoglie con favore la sentenza che potrebbe vedere il perseguimento di funzionari e militari israeliani, nonché di figure di Hamas

Fonte: English Version

Oliver Holmes a Gerusalemme – 5 febbraio 2021

Immagine di copertina: Fatou Bensouda aveva già dichiarato di voler aprire un’inchiesta su presunti crimini di guerra nei territori occupati. Fotografia: Michael Kooren / AFP / Getty Images

Il tribunale penale internazionale ha annunciato di avere giurisdizione in Palestina, autorizzando il suo procuratore capo, nonostante le feroci obiezioni israeliane, a indagare su presunte atrocità.

Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha condannato la sentenza e ha affermato che il paese “proteggerà in ogni modo i suoi cittadini e i suoi  soldati dalla persecuzione legale”.

Fatou Bensouda, la procuratrice capo della Corte penale internazionale, aveva già annunciato in precedenza  di voler aprire un’inchiesta formale su presunti crimini di guerra nella Cisgiordania occupata, a Gerusalemme est e nella Striscia di Gaza.

Tuttavia, a causa dello status della Palestina come territorio occupato piuttosto che come paese sovrano, ha aspettato che i giudici “confermassero” se il tribunale, con sede a L’Aia, ne avesse l’autorità.

La Palestina ha usato il suo status di stato osservatore delle Nazioni Unite, ottenuto nel 2012, per unirsi alla Corte penale internazionale e chiedere un’indagine sulle azioni israeliane.

Bensouda, avvocatessa del Gambia, ha detto che avrebbe indagato sia sui gruppi armati israeliani che sui gruppi armati palestinesi, inclusa la fazione di Hamas con sede a Gaza accusata,secondo il suo ufficio, di “dirigere intenzionalmente attacchi contro i civili”,.

L’Autorità Palestinese, rappresentante riconosciuto a livello internazionale per i palestinesi, vuole che porti avanti i casi e vedrebbe il perseguimento di funzionari israeliani o  di figure militari come una significativa vittoria diplomatica. L’autorità è anche rivale politico di Hamas.

Il governo israeliano ha affermato che, poiché la Palestina non è uno stato a pieno titolo, non dovrebbe essere autorizzato a presentare petizioni alla corte.

Tuttavia, in una dichiarazione rilasciata venerdì, i giudici dell’ICC hanno annunciato che la corte aveva effettivamente giurisdizione.

Pur chiarendo che la corte non stava prendendo una posizione su eventuali controversie sui confini, i giudici hanno affermato che la giurisdizione territoriale della corte si estendeva “ai territori occupati da Israele dal 1967, vale a dire Gaza e la Cisgiordania, compresa Gerusalemme est”.

La corte ha inoltre respinto gli argomenti di Israele, affermando che secondo statuto la Palestina aveva “il diritto di essere trattata come qualsiasi altro Stato ”

Hussein al-Sheikh, ministro per gli affari civili dell’Autorità palestinese, ha affermato su Twitter che la sentenza è stata “una vittoria per i diritti, la giustizia, la libertà e i valori morali nel mondo”.

Netanyahu ha attaccato la decisione. “Oggi la CPI ha dimostrato ancora una volta di essere un organo politico e non un’istituzione giudiziaria”, ha detto, aggiungendo che Israele non era un membro della CPI.

Anche se Israele non ha firmato il trattato internazionale, il mandato della Corte penale internazionale è quello di perseguire le persone, non i paesi, compresi quelle degli stati che non sono firmatari.

Netanyahu ha già chiesto sanzioni contro il tribunale e le persone che lavorano per esso. L’amministrazione di Donald Trump aveva già utilizzato una tattica simile per bloccare un’indagine separata della Corte penale internazionale sulla condotta delle truppe statunitensi in Afghanistan.

Mentre l’amministrazione di Joe Biden afferma di essere in disaccordo con l’azione della CPI contro Israele, afferma però che sta rivedendo quelle sanzioni, una mossa che preoccupa Israele.

Tuttavia, il portavoce del dipartimento di stato americano Ned Price ha detto che Washington nutre “serie preoccupazioni” per la sentenza della Corte penale internazionale di venerdì.

Non è chiaro se Netanyahu intenda impedire ai funzionari della CPI di entrare nei Territori palestinesi, il che potrebbe ostacolarne il lavoro, perché Israele controlla l’accesso alla Cisgiordania e a,Gerusalemme.

Bensouda ha detto che intende indagare sugli incidenti avvenuti durante la guerra di Gaza del 2014 tra Israele e Hamas.

Il caso potrebbe anche essere ampliato per includere le presunte uccisioni da parte di soldati israeliani di oltre 200 palestinesi, inclusi più di 40 bambini, durante le manifestazioni lungo il confine di Gaza.

Separatamente, Bensouda ha sostenuto che c’è una “base ragionevole” per credere che le autorità israeliane abbiano commesso crimini di guerra spostando civili israeliani in Cisgiordania per vivere negli insediamenti.

In base alla convenzione di Ginevra, firmata dopo la seconda guerra mondiale, è infatti vietato il trasferimento di civili nelle terre occupate.

 

Trad. Grazia Parolari “Tutti gli esseri senzienti sono moralmente uguali” – Invictapalestina.org

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