La messa al bando di Hamas nel Regno Unito: ragioni e implicazioni

E’ probabile che la mossa per vietare Hamas faccia sì che il gruppo diventi più popolare, non solo tra i palestinesi, ma anche tra i loro sostenitori in Gran Bretagna e a livello internazionale.

Fonte: english version

Mohamed Nazari -novembre 2021

Secondo quanto riferito, il governo britannico sta pianificando di introdurre una legge che vieterà Hamas e la classificherà come un’organizzazione terroristica. Il suo ministro degli Interni, Priti Patel, ha in programma di premere per il divieto la prossima settimana in Parlamento, sostenendo che non è possibile distinguere tra le ali politiche e militari di Hamas. Ha anche chiamato Hamas “fondamentalmente e rabbiosamente antisemita” e quindi sostiene che, vietando il gruppo, la comunità ebraica sarà più protetta.

Secondo gli esperti legali, questa mossa potrebbe comportare la condanna a 14 anni di carcere per chiunque esprima sostegno ad Hamas.

La domanda da porsi è questa: la mossa è giustificata? Hamas è davvero un’organizzazione terroristica? La risposta dipende da come si intende la storia di Israele. Se si vede Israele come uno stato che è stato fondato con un processo democratico in base al quale la maggior parte delle persone in quel territorio ha deciso di formarlo, allora qualsiasi mossa di qualsiasi partito per contestare la sua esistenza sarà ingiustificata. Inoltre, se la sfida fosse attraverso la lotta armata, allora le organizzazioni coinvolte dovrebbero essere chiamate organizzazioni terroristiche.

Tuttavia, come sostengono anche alcuni storici israeliani, quella versione è semplicemente falsa. Ad esempio, secondo il professor Ilan Pappe, storico ebreo israeliano che in precedenza ha  insegnato presso l’Università di Haifa in Israele ed è ora professore di storia e direttore del Centro europeo per gli studi sulla Palestina presso l’Università di Exeter nel Regno Unito, Israele è semplicemente uno stato colonialista, un progetto coloniale dei sionisti europei. Quello che accadde fu che verso la fine del 19° secolo, ebrei europei che non sopportavano più l’antisemitismo rivolto verso di loro, decisero di fondare un nuovo stato in Palestina, che doveva essere esclusivamente ebraico.

Inoltre, secondo il professor Pappe, nei loro tentativi di liberare la terra dai palestinesi e di far posto agli ebrei immigrati dall’Europa, i sionisti si impegnarono in crimini di pulizia etnica che comportarono l’uccisione di migliaia di palestinesi innocenti e l’espulsione di centinaia di migliaia di altri dalle loro case e villaggi. Molti di questi palestinesi e dei loro discendenti stanno ora languendo nei campi profughi in Libano e a Gaza. Altri sono stati costretti a fuggire in altri paesi del Medio Oriente come la Giordania e la Siria.

Ma il processo per sbarazzarsi dei palestinesi e la confisca delle loro terre è ancora in corso, come si può vedere dalle atrocità commesse in Cisgiordania, sotto l’occupazione illegale israeliana. Coloro che vivono a Gaza sono sottoposti a un crudele blocco, che li priva della libertà economica e sociale.

Le terribili condizioni in cui vivono i palestinesi, sia nella Palestina storica (ora chiamata Israele) che in Cisgiordania e Gaza, hanno indotto rinomate organizzazioni per i diritti umani come Human Rights Watch, B’Tselem e persino un’agenzia delle Nazioni Unite chiamata Commissione economica e sociale delle Nazioni Unite per l’Asia occidentale (ESCWA) a pubblicare rapporti che descrivono Israele come uno stato di apartheid.

Hamas è semplicemente uno dei tanti gruppi palestinesi che rifiutano di essere soggiogati da una potenza coloniale straniera impegnata in un progetto coloniale. Inoltre, secondo il diritto internazionale, le popolazioni sotto occupazione straniera hanno il diritto di resistere, e questo include il diritto di impegnarsi nella resistenza armata, ed è esattamente ciò che Hamas ha scelto di fare.

Dal punto di vista di cui sopra, Hamas e altre organizzazioni impegnate nella lotta per liberare le loro terre meritano di essere chiamate “combattenti per la libertà”, che poi era l’etichetta data dalla comunità internazionale all’African National Congress (ANC) quando si impegnava in azioni di resistenza armata contro le politiche ingiuste del governo sudafricano dell’apartheid.

La domanda è: perché Priti Patel e altri sionisti e i loro sostenitori sono così irremovibili nell’etichettare Hamas come un’organizzazione terroristica? La risposta è probabilmente la  realizzazione che molti settori della società britannica sono sempre più favorevoli alla causa palestinese  grazie a una maggiore consapevolezza  su ciò che veramente è accaduto e sta accadendo in Palestina. Questo sostegno sta diventando più forte di giorno in giorno e questo sta preoccupando molto i sionisti e i loro sostenitori, da qui questa mossa per intimidire i gruppi e gli individui filo-palestinesi.

L’esito di questa mossa, se approvata dal parlamento britannico, dipenderà in ultima analisi da come reagiranno i gruppi e le persone filo-palestinesi. Se davvero saranno intimiditi, allora le voci a sostegno della causa della giustizia in Palestina saranno ridotte e probabilmente completamente messe a tacere.

Tuttavia, sulla base della storia della lotta per l’indipendenza in altre parti del mondo, i tentativi di mettere a tacere e intimidire i sostenitori della causa della libertà e della giustizia molto probabilmente li sproneranno solo ad essere più espliciti e motivati. In altre parole, è probabile che la mossa per vietare Hamas faccia sì che il gruppo diventi più popolare, non solo tra i palestinesi, ma anche tra i loro sostenitori in Gran Bretagna e a livello internazionale.

 

Il Prof Mohd Nazari Ismail è attualmente il presidente di BDS Malaysia. È anche professore presso la Facoltà di Economia e Contabilità, Università della Malesia, Kuala Lumpur.

 

Traduzione di Grazia Parolari “Tutti gli esseri senzienti sono moralmente uguali” -Invictapalestina.org