Nuovo Rapporto CAIR: 105 milioni di dollari donati dalle principali fondazioni statunitensi a gruppi islamofobi

I donatori ebrei filo-israeliani hanno dato il 20% del finanziamento complessivo.

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Di Richard Silverstein – 13 gennaio 2022

L’American Muslim Defense Organization (Organizzazione di Difesa Musulmana Americana), tramite il Council on American-Islamic Relations (Consiglio sulle Relazioni Islamico-Americane) CAIR, ha pubblicato un nuovo resoconto sull’islamofobia in America: Islamofobia di Massa. Riferisce che le ricche fondazioni statunitensi hanno donato 105 milioni di dollari (91,7 milioni di euro) tra il 2017 e il 2019 a gruppi d’odio con un programma islamofobo. Ha esaminato le 50 maggiori fondazioni statunitensi e si è concentrato su 35 che hanno finanziato 26 organizzazioni. Tra le fondazioni c’erano quelle fondate da noti personaggi di estrema destra: il defunto magnate dei casinò, Sheldon Adelson, Irving Moskowitz, che accumulò la sua ricchezza attraverso un impero del bingo della California meridionale, e Bernie Marcus, fondatore di Home Depot (catena di ferramenta). Anche il Jewish Communal Fund (Fondo Comunitario Ebraico) e le federazioni ebraiche di Boston, Los Angeles e San Francisco hanno donato ingenti somme a questi gruppi tramite fondi consigliati dai donatori.

Le organizzazioni senza fini di lucro che hanno ricevuto le donazioni includevano l’American Freedom Defense Initiative (Iniziativa Americana di Difesa della Libertà) fondato da Pamela Geller, l’American Freedom Law Center (Centro di Diritto Americano sulla Libertà) fondato da David Yerushalmi, la Foundation for the Defense of Democracies (Fondazione per la Difesa delle Democrazie) fondata da Cliff May, ex vicepresidente della Republican Jewish Coalition (Coalizione Ebraica Repubblicana), Middle East Forum (Foro del Medio Oriente) fondato da Daniel Pipes e il circolo liberale David Horowitz Freedom Center, alcuni dei quali sono elencati come gruppi di odio anti-musulmano dal Southern Poverty Law Center (Centro Legale sulla Povertà del Sud).

Un gran numero di finanziatori sono ebrei di estrema destra sostenitori dei coloni israeliani e partiti politici israeliani di destra. C’è un nesso tra l’islamofobia e l’ideologia ultranazionalista israeliana. L’estrema destra israeliana ha alimentato la carriera di leader politici come Benjamin Netanyahu, che ha stretto alleanze con nazioni europee islamofobe e anti-immigrati come Polonia e Ungheria,

Il 20% del finanziamento totale dell’islamofobia statunitense è stato attribuito a famiglie ebraiche o fondazioni collettive. I gruppi filo-israeliani che abbracciano opinioni islamofobe hanno ricevuto il 30% del finanziamento complessivo.

Se gli ebrei finanziano l’islamofobia, come possono essere alleati dei musulmani?

Questa informazione conferma le osservazioni controverse (all’interno dei circoli israeliani) pronunciate dal direttore del CAIR di San Francisco, Zahra Billoo, a una recente conferenza dei musulmani americani per la Palestina. Ha accusato i “sionisti per bene” che cercano di “collaborare” con i musulmani americani, di non essere veri amici della comunità musulmana americana. Ha avvertito che erano pericolosi quasi quanto i suprematisti bianchi di estrema destra che nutrono opinioni esplicitamente islamofobe.

Le sue osservazioni sono state riportate per la prima volta dal blogger di estrema destra David Lange, un falsificatore seriale di notizie progettate per mettere in imbarazzo i gruppi e i media filo-palestinesi. (Lange ha mantenuto il suo blog sotto lo pseudonimo, Aussie Dave, fino a quando ho rivelato la sua vera identità). Lange è spesso l’ideatore delle falsità mediatiche pro-Israele, come ha fatto in questo caso. La reazione contro Billoo è stata feroce. È stata selvaggiamente attaccata dal direttore dell’Anti-Defamation League (Lega Anti-Diffamazione – ADL), Jonathan Greenblatt, che ha definito le sue accuse “fanatismo pessimo e impenitente” e “vile spazzatura, antisemita e cospirativa”. Anche diverse pubblicazioni ebraiche hanno lanciato contro di lei attacchi così offensivi che si è presa un mese sabbatico dal suo lavoro per riprendersi.

Da notare che i relatori uomini alla conferenza American Muslim for Palestine (Musulmani Americani per la Palestina – AMP) che hanno pronunciato osservazioni simili non sono stati attaccati. Chiaramente, l’insieme dei leader ebrei si sono concentrati su Billoo come una figura che presumibilmente odia gli ebrei con una reputazione nazionale. È stata anche cacciata dal consiglio nazionale della Marcia delle Donne dopo una serie simile di attacchi contro le sue opinioni filo-palestinesi. Finora, nessuno ha notato la natura maschilista di questi attacchi, che si concentrano su leader musulmane donne come Billoo.

Gli attacchi verbali da parte dei gruppi della lobby israeliana come l’ADL sono simili a quelli del governo israeliano contro i gruppi palestinesi per i diritti umani, che il Ministro della Difesa ha accusato di “terrorismo”. Li ha falsamente collegati a un gruppo militante palestinese, il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina. Il filo conduttore tra i gruppi era il loro sostegno alle indagini della Corte Penale Internazionale sui crimini di guerra israeliani.

Gli attacchi al CAIR fanno parte di una campagna per mettere a tacere le critiche a Israele negli Stati Uniti. Tra le tattiche vi sono state l’approvazione della legislazione anti-BDS in 17 Stati, le leggi anti-Sharia in 6 Stati e proposte di legge in 43 Stati.

Allo stesso tempo, i gruppi ebraici hanno cercato di coinvolgere i musulmani americani formando un dialogo ebraico-musulmano e collaborazioni che promuovano un programma politico interno comune. Questi sforzi evitano notevolmente la discussione sulla Palestina. Tra le iniziative c’è il Muslim Leadership Institute (Istituto per la Dirigenza Musulmana – MLI) dell’Istituto Shalom Hartman. L’MLI recluta giovani leader musulmani e offre loro un seminario di una settimana interamente pagato sul sionismo e sull’atteggiamento israeliano. C’è poco impegno nell’informare gli ebrei israeliani sull’Islam o sugli interessi dei musulmani americani.

Tra coloro che hanno partecipato ci sono personalità dei media come Wahajat Ali e il “difensore dei diritti civili” americano-pakistano Rabia Choudry. Un partecipante ha abbandonato il programma e ha scritto un resoconto della sua disillusione per l’MLI. Un altro partecipante al MLI, Harun Mogul, ha offerto un resoconto profondamente sprezzante del suo coinvolgimento:

“Sicuramente Shalom Hartman ci ha usati e continuerà a usarci, ma la mia intenzione è di usare anche Shalom Hartman come un modo per avere accesso a determinati spazi e persone politiche importanti e per presentare il mio punto di vista sul conflitto. Questa è la natura della politica, vi usate l’un l’altro e cercate di spingere il vostro programma e questa è l’arena in cui penso di poter sostenere più efficacemente i palestinesi”.

Sono stato coinvolto in politica per oltre 50 anni e non ho mai usato nessuno per spingere il mio programma.

Allo stesso modo, l’American Jewish Committee (Comitato Ebraico Americano) ha creato il Muslim-Jewish Advisory Council (Consiglio Consultivo Ebraico-Musulmano) insieme alla Islamic Society of North America (Società islamica del Nord America). La sua missione era:

“Sviluppare e sostenere un programma di politica interna per proteggere ed espandere i diritti delle minoranze religiose. È un risultato tangibile del nostro impegno a lavorare con la comunità musulmana americana a beneficio di tutti i cittadini. Questa collaborazione basata sui valori stabilisce un nuovo standard per la cooperazione interreligiosa”.

Questi sforzi equivalgono a un tentativo di eliminare la questione della Palestina dall’agenda musulmana. Sabotano un consenso sviluppato nel corso di decenni per sostenere i diritti dei palestinesi. Inoltre distolgono l’attenzione dalla questione e indeboliscono la determinazione della comunità musulmana. L’Istituto Hartman ha evidenziato nei materiali promozionali per il suo lavoro contro il BDS, questa risposta dei partecipanti musulmano-americani al seminario MLI:

“Penso che la svolta per me sia stata venire qui in Israele, all’Istituto Hartman come qualcuno che è sempre stato molto attento a definirsi un antisionista ma non un antisemita e che ora non è del tutto sicuro di essere un antisionista. Non sto dicendo che sono un sionista. Sto dicendo che non so più cosa sono”.

La speranza è che la collaborazione diventi così vitale per i musulmani americani che sacrificheranno la Palestina per mantenerla.

Gli ebrei americani, che hanno subito discriminazioni in questo Paese, non devono soccombere a questo brutto flagello. Nessuna istituzione comunitaria dovrebbe finanziare gruppi che promuovono l’odio contro chiunque, sia musulmano, afroamericano o asiatico-americano. Le federazioni ebraiche e il Jewish Communal Fund (Fondo Comunitario Ebraico) devono smettere di provvedere ai loro ricchi donatori e riconoscere il danno che il finanziamento del razzismo fa agli ebrei americani. Dobbiamo smettere di finanziare l’islamofobia e interrompere il flusso dell’odio.

Finanziamento dell’islamofobia da parte di fondazioni comunitarie e di famiglia ebraiche (21 milioni di dollari):

Fondazione Famiglia Adelson: 4 milioni di dollari (3.493.380,00 euro)

Jewish Communal Fund (Fondo Comunitario Ebraico): 3 milioni di dollari (2.619.825,00 euro)

Fondazione Diana Davis Spencer: 2 milioni di dollari (1.746.550,00 euro)

Arie e Ida Crown Memorial: 500.000 dollari (436.662,50 euro)

Combined Jewish Philanthropies of Greater Boston I (Filantropia Ebraica Congiunta della Città Metropolitana di Boston I): 500.000 dollari (436.662,50 euro)

Fondazione della famiglia Hochberg: 250.000 dollari (218.526,25 euro)

Fondazione Irving Moskowitz: 750.000 dollari (655.691,25 euro)

Jewish Community Federation of SF, the Peninsula, Marin and Sonoma Counties (Federazione della Comunità Ebraica di San Francisco, della Penisola, delle Contee di Marin e Sonoma): 250.000 dollari (218.526,25 euro)

Fondazione Kovner: 250.000 dollari (218.526,25 euro)

Fondazione Lynde e Harry Bradley: 1,5 milioni di dollari (1.311.382,50 euro)

Fondazione Marcus: 5,75 milioni di dollari (5.026.966,25 euro)

Fondazione della famiglia Helen Diller: 500.000 dollari (436.662,50 euro)

Fondazione Allan S Gordon: 500.000 dollari (436.662,50 euro)

Fondazione Newton D e Rochelle F Becker: 1 milione di dollari (873.765,00 euro)

Donazioni a gruppi islamofobi ebrei/filo-israeliani (30 milioni di dollari):

American Freedom Law Center (Centro di Dititto Americano sulla Libertà – David Yerushalmi): 1,2 milioni di dollari – 1.049.574,00 euro (dal Fidelity Fund – Fondo di Fedeltà)

Middle East Media Research Institute (Istituto di Ricerca sui Media in Medio Oriente): 9 milioni di dollari – 7.869.375,00 euro (3 milioni di dollari – 2,6 milioni di euro da Adelson)

American Freedom Defense Initiative (Iniziativa per la Difesa della Libertà Americana – Pam Geller): 100.000 dollari – 87.437,50 euro (50.000 dollari – 43.718,75 euro dal Jewish Communal Fund – Fondo Comunitario Ebraico)

Istituto Gatestone: 700.000 dollari – 612.300,50 euro (50.000 dollari – 43.718,75 euro dalla Fondazione Spencer)

Committee for Accuracy in Middle East Reporting in America (Comitato Americano di Verifica e Rendicontazione in Medio Oriente): 4 milioni di dollari – 3.497.220,00 euro

Middle East Forum (Foro del Medio Oriente – Daniel Pipes): 2 milioni di dollari – 1.749.430,00 euro

Foundation for the Defense of Democracies (Fondazione per la Difesa delle Democrazie): 10 milioni di dollari – 8.743.050,00 euro

Progetto Clarion: 2 milioni di dollari – 1.749.430,00 euro

Circolo Liberale David Horowitz Freedom Center: 3 milioni di dollari – 2.622.915,00 euro

Endowment for Middle East Truth (Dotazione per la verità in Medio Oriente): 560.000 dollari – 489.454,00 euro

Investigative Project on Terrorism (Progetto Investigativo sul Terrorismo – Robert Spencer) 1,4 milioni di dollari – 1.223.635,00 euro

Lawfare Project (Progetto di Azione Legale): 1 milione di dollari – 874.025,00 euro

American Freedom Alliance (Alleanza Americana per la Libertà): 350.000 dollari – 305.908,75 euro

Americans for Peace and Tolerance (Americani per la Pace e la Tolleranza – Charles Jacobs): 80.000 dollari – 69.922,00 euro

Richard Silverstein è un blogger di professione che si definisce un “progressista critico del sionismo” che sostiene un “ritiro israeliano ai confini pre-67 e un accordo di pace garantito a livello internazionale con i palestinesi”. Ha anche creato l’ormai defunto Israel Palestine Forum, un forum progressista dedicato alla discussione del conflitto israelo-palestinese. Ha spesso intervistato su Iranian Press TV e ha contribuito con saggi ad Al Jazeera, The Huffington Post, The Guardian, Haaretz, The Jewish Daily Forward, Los Angeles Times, Tikkun, Truthout, The American Conservative, Middle East Eye e Al-Araby Al-Jadeed.

 

Traduzione: Beniamino Rocchetto – Invictapalestina.org