L’occupazione israeliana demolisce il villaggio beduino di Al-Araqib per la 204esima volta

Le forze di occupazione israeliane hanno demolito martedì mattina il villaggio beduino di Al-Araqib, nel deserto di Al-Naqab nella Palestina occupata dal 1948, per la 204esima volta.

Fonte: english version

The Inside Palestine – 19 luglio 2022

Immagine di copertina: Palestinesi si uniscono per protestare contro la demolizione di Al-Araqeeb [Azez Alaraqib Alaraqib/Facebook]

Martedì mattina, riferiscono fonti locali, le forze di occupazione israeliane hanno fatto irruzione nel villaggio, ricostruito dai residenti dopo ogni demolizione: hanno rimosso tutte le tende e distrutto le baracche  costruite dai residenti come riparo nella stagione fredda o calda, lasciandoli senza casa.

 

Traduzione: L’occupazione israeliana demolisce il villaggio di Al-Araqib ad Al-Naqab per la 204a volta dal 2000.

“Non riconosciuto dall’occupazione israeliana”

Al-Araqib è stata demolita per la prima volta nel 2000. La demolizione di martedì è stata la 204esima finora e l’ottava dall’inizio del 2022.

L’ultima volta che l’occupazione israeliana aveva distrutto  il villaggio era stato il 28 giugno 2022.

Solo nel 2021, le forze di occupazione israeliane hanno distrutto il villaggio 14 volte.

“Israele” non “riconosce” il villaggio, ma i suoi residenti sottolineano che possiedono la terra e che il villaggio sin dal periodo ottomano, esiste da decenni prima della creazione di “Israele” nella Palestina occupata.

Nonostante le ripetute demolizioni, ogni volta i residenti di Al-Araqib ricostruiscono le loro tende e piccole baracche. Tuttavia, le forze di occupazione tornano per raderli al suolo, anche più volte nello stesso mese.

Il villaggio di Al-Araqib, dove vivono 22 famiglie palestinesi, è uno dei 35 villaggi arabi “non riconosciuti” della zona, ed è costantemente preso di mira dai bulldozer israeliani

Di recente, tutti i villaggi del deserto di Al-Naqab sono stati minacciati da Israele di demolizioni e lavori di demolizione.

Nel gennaio 2022, per oltre tre giorni, centinaia di palestinesi  presero parte a grandi manifestazioni pacifiche in diversi villaggi di Al-Naqab contro le demolizioni.

Anche il Comitato superiore degli arabi nel Naqab, un organismo locale che rappresenta i palestinesi nell’area, aveva annunciato uno sciopero generale in risposta alle demolizioni israeliane.

“Abbiamo preso la decisione di intraprendere misure proattive, iniziando con l’adozione di un programma di resistenza per un periodo di sei mesi che porterà a uno sciopero generale regionale e a una massiccia manifestazione fuori dall’ufficio del primo ministro, e l’internazionalizzazione della questione per esporre davanti alle istituzioni internazionali le pratiche razziste [delle autorità israeliane]”, aveva affermato il comitato in una nota.

Lo sciopero generale  venne proclamato  nei villaggi che affrontano la minaccia della demolizione israeliana, inclusi al-Atrash, al-Sawa, al-Zarnouq, al-Ruwais, Beir Haddaj e Khirbet Watan.

Le forze di occupazione israeliane presero d’assalto i villaggi palestinesi nel deserto di Al-Naqab e attaccarono  e arrestarono violentemente i manifestanti pacifici radunati per denunciare  le demolizioni. Spararono gas lacrimogeni e bombe sonore direttamente verso i manifestanti non violenti per disperderli.

Tutto era iniziato il 9 gennaio, quando il Fondo Nazionale Ebraico (JNF)  diede inizio alla cosiddetta “piantumazione di alberi” su terreni contesi nell’Al-Naqab. Per oltre tre giorni i bulldozer israeliani effettuarono demolizioni sui terreni dei beduini. Le forze  bloccarono  i villaggi e impedirono ai residenti di accedere alle loro terre. Così, i residenti palestinesi  spostarono le loro proteste all’ingresso dei villaggi.

Durante e in seguito alle proteste, le forze israeliane arrestarono oltre 140 palestinesi di Al-Naqab, inclusi  i minori.

Le demolizioni israeliane ad al-Naqab fanno parte di un controverso piano israeliano, guidato dal JNF, di piantare alberi su circa 40.000 dunam (15 miglia quadrate) del Naqab.

Nel dicembre 2021, le forze israeliane  attaccarono i palestinesi in sei villaggi: al-Mashash, al-Zarnouq, Bier al-Hamam, al-Ruwais, al-Gharaa e Khirbet Watan, distruggendo i raccolti e scavando buche nei terreni.

Il JNF e la Israel Land Authority (ILA) hanno progettando di piantare centinaia di alberi sui terreni dei sei villaggi beduini, che  hanno tutti ricevuto ordini di demolizione, affrontando  lo sfollamento di migliaia di residenti “in nome dello sviluppo dell’area”.

Israele ha sempre utilizzato i progetti di forestazione come tattica per l’accaparramento di terre e per impedire ai palestinesi di tornare nelle terre da cui erano stati sfollati.

I residenti affermano che tali politiche sono un tentativo di costringerli a divenire  sfollati  nelle loro stesse terre,  su cui abitano ancor prima della fondazione di Israele nel 1948.

Ci sono quasi 100.000 palestinesi che vivono in 35 villaggi beduini nell’Al-Naqab e sono tutti non riconosciuti dal governo di occupazione israeliano che considera i beduini residenti di questi villaggi come occupanti abusivi e non fornisce loro servizi o infrastrutture di base, inclusi elettricità, acqua , fognature, strade, scuole o ospedali.

 

Traduzione di Grazia Parolari “Tutti gli esseri senzienti sono moralmente uguali” – Invictapalestina.org