Jinn: chi sono gli esseri soprannaturali di tradizione araba e islamica?

I jinn, in tutte le loro varietà multiformi, sono parte integrante della cultura, della letteratura e della poesia islamica

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Di Indlieb Farazi Saber – 20 settembre 2022

Immagine di copertina: Si dice che esseri misteriosi vivano sulla terra tra gli uomini (Mohamad Elaasar/MEE)

Nella dottrina islamica, la storia dell’umanità inizia con un atto di ribellione da parte di un jinn quando il diavolo, più tardi noto come Iblis, rifiuta di prostrarsi davanti all’immagine di Adamo.

Come punizione, il diavolo viene espulso dai cieli e così inizia la sua guerra contro Dio e l’uomo. In seguito inganna Adamo ed Eva nel Giardino dell’Eden, causando la loro caduta dal paradiso.

Fatti da un fuoco senza fumo, Iblis e i jinn sono tuttavia spiritualmente simili all’uomo in quanto sono capaci di giudizio morale indipendente e libertà di azione.

Non tutti i jinn sono considerati diavoli e, nella tradizione islamica, molti hanno agito come amici e aiutanti dell’umanità, sebbene l’interazione tra i due sia scoraggiata.

Si dice che i jinn invisibili siano esistiti prima dell’umanità, le loro immagini spesso rappresentate come esseri spaventosi (Siyah Kalem, Biblioteca del Museo del Palazzo Topkapi, Dominio pubblico)

Nell’immaginario musulmano, i jinn occupano un mondo d’ombra, allo stesso tempo condiviso con gli umani, ma che trascende il tempo e lo spazio fisico.

Possono vedere e sentire le cose che fanno gli umani e alcuni hanno la capacità di influenzarne l’azione, influenzando silenziosamente uomini e donne a fare scelte che potrebbero non essere nel loro migliore interesse.

Quelli che accompagnano costantemente gli umani sono conosciuti come qareen, un tipo di jinn che alcuni credono vivano in mezzo a noi.

La parola “jinn” deriva dalla radice araba trilaterale “ja-na-na”, che significa nascondere o celare, una descrizione appropriata per esseri tenuti nascosti alla vista umana, esistenti in un mondo parallelo noto come al-Ghaib , o l’invisibile.

Amira el-Zein, autrice di “Islam, Arabs, and the Intelligent World of the Jinn”, suggerisce che questi esseri fossero adorati dagli arabi preislamici, che li associavano agli elementi della natura.

Alcuni ricercatori hanno anche suggerito che i jinn abbiano origine nell’antica mitologia mesopotamica, dove entità simili a jinn erano adorate come divinità.

Abitanti originari della Terra

In alcune tradizioni arabe, si dice che i jinn siano gli abitanti originari della terra e che un tempo governassero il pianeta dopo aver combattuto contro altre forme di vita conosciute come Hinn, fatti di vento, e Binn, fatti di acqua.

Zakariya al-Qazwini, un cosmografo persiano dell’XI secolo, ha posto l’origine del jinn all’inizio della creazione da parte di Dio, prima del genere umano.

Qazwini era così affascinato dal soprannaturale, che produsse un libro illustrato con disegni di creature mitiche affascinanti e senza nome.

Il libro, intitolato “Ajaib al-Makhluqat wa Gharaib al-Mawjudat”, o “Meraviglie delle cose e aspetti miracolosi delle cose esistenti” è stato scritto in arabo e tradotto in persiano e turco.

Dipinti della fine del XIV e dell’inizio del XV secolo raffiguranti i jinn ibridi come creature demoniache (Biblioteca del Museo del Palazzo Topkapi, Istanbul)

Nella sua descrizione del regno animale, vi è un capitolo sulla creazione in cui cita mostri, demoni e jinn, dove questi ultimi sono descritti come creature impercettibili in grado di cambiare forma.

Venerati da alcune società preislamiche, che potrebbero anche aver continuato ad adorare i jinn come divinità, gli esseri invisibili sono menzionati in tutto il Corano, dove sono descritti come fatti di una fiamma senza fumo.

C’è anche un intero capitolo, Surah Jinn, dedicato a loro, e in tutto il libro sacro ai lettori viene ricordato che la salvezza è offerta sia ai jinn che all’umanità.

Si narra che Iblis fosse un jinn cresciuto tra gli angeli dopo essere stato catturato in una battaglia sulla terra, prima che esistessero gli umani (Libro dei presagi/dominio pubblico)

In una tradizione mitologica, la Terra un tempo viveva nel caos a causa degli Hinn e dei Binn, che potrebbero essere state antiche tribù  con poteri soprannaturali.

Gli Hinn sono menzionati nella tradizione araba preislamica e la loro esistenza è stata accettata dai musulmani alawiti e dalla comunità drusa.

I drusi credono anche nei Binn, che una volta si diceva vivessero in quello che oggi è lo Yemen.

Si menzionano anche i Rimm e i Timm, con alcuni che suggeriscono che tutti e quattro siano gli stessi esseri descritti nel biblico Libro della Genesi come i Nephilim, misteriosi giganti che esistevano in un tempo antecedente alla presenza dell’umanità.

Angeli, umani e jinn

In alcune tradizioni, adottate dai musulmani, una volta che i jinn sconfissero con successo Hinn e Binn, divennero i padroni della terra, ma invece della pace, seguì la distruzione, finché angeli fatti di pura luce furono inviati sulla terra per combattere i jinn che stavano provocando una carneficina.

Una storia simile è stata raccontata nel Libro di Enoch, che descrive una battaglia tra angeli e demoni, e che potrebbe essere stata l’ispirazione per le successive descrizioni dei jinn da parte dei musulmani, come al-Qazwini e Ibn Kathir.

Quando gli angeli vinsero il combattimento, i malvagi jinn furono dispersi in parti remote del pianeta, come isole, grotte e foreste. Successivamente sono apparsi nei racconti arabi come spiriti tormentati che vivevano  in aree desolate, in agguato per tormentare i viaggiatori di passaggio.

Si dice che altri abbiano costruito case tra le rovine di civiltà come Maadain Saleh, ora nell’odierna Arabia Saudita – un luogo dove si dice che il profeta Muhammad sia passato rapidamente per evitare i jinn – e Iram, nell’odierno Oman .

Si pensa che Iblis sia stato catturato dagli angeli in una battaglia terrena e riportato in paradiso (artista sconosciuto, Biblioteca del Museo del Palazzo Topkapi, dominio pubblico)

Nei luoghi in cui si presume che vivano i jinn, i musulmani sono incoraggiati a recitare alcune preghiere di protezione, nel caso in cui gli spiriti siano infastiditi dalla presenza umana nelle loro case invisibili.

Alcuni dei jinn furono catturati e portati come prigionieri in paradiso dove furono istruiti dagli angeli. È qui che un jinn – a volte senza nome, a volte noto come Azazel – divenne noto come Iblis o Satana, dopo che il suo orgoglio gli fece rifiutare l’ordine di Dio di inchinarsi ad Adamo. Lo si considera il capo dei jinn demoniaci, e si dice causi fitna (problemi) e conduca le persone alla propria distruzione.

Secondo Imam Muslim, uno studioso islamico persiano del IX secolo, Iblis aveva cinque figli, sebbene l’identità della madre rimanga poco chiara.

Ognuno di loro è un maestro nel creare problemi specifici. Tir o Thaber provoca lesioni fisiche, Sut o Misut diffonde bugie, Zalmbur incoraggia transazioni commerciali disoneste, Aawar incoraggia l’adulterio e la seduzione e Dasim gioca il ruolo più importante: il jinn si insinua nelle case per causare problemi all’interno di una famiglia, specialmente tra marito e moglie, rompendo così la struttura familiare, la più grande vittoria di Iblis.

Per lo più considerati spiriti maligni, nella tradizione islamica ci sono anche jinn buoni che vivono tranquillamente fianco a fianco con gli umani in una dimensione parallela invisibile. Come gli esseri umani, hanno strutture familiari, regni e possono essere di qualsiasi fede o anche di nessuna.

I credenti nei jinn a volte attribuiscono a questi esseri il merito di aver contribuito a costruire alcuni dei più grandi edifici dell’antichità, come le Piramidi e il Tempio di Salomone.

Nel Corano, il re Salomone, noto come Profeta Suleiman nel mondo musulmano, aveva il potere di controllare i jinn e gli fu detto di tenerli occupati per assicurarsi che non avessero il tempo di causare sconvolgimenti sulla terra.

Si narra che la loro forza e abilità nel lavoro pesante  fosse stata impiegata nella costruzione del suo grande tempio.

Possesso

Storicamente, i jinn hanno svolto un ruolo importante nel folklore beduino. La poesia, un’antica e apprezzata tradizione nell’Arabia preislamica, era spesso attribuita all’essere posseduto da un jinn.

Altri ancora incolpano il mondo invisibile per condizioni mediche come l’epilessia o il disturbo bipolare, con queste malattie che vengono tenute nascoste a causa dello stigma sociale associato alla presunta possessione da parte di un jinn, che porta a cercare l’aiuto di figure religiose che pratichino l’esorcismo.

Sufi e mistici sono talvolta ricercati per esorcizzare i cattivi jinn, usando l’ossessionante  ed estatica musica nawa, mentre alcuni usano la terapia della coppettazione per eliminare i jinn, a volte indicati come energia negativa.

L’Imam Ali, il genero del profeta Mohammed e figura venerata soprattutto nell’Islam sciita, è visto qui combattere con i jinn (artista sconosciuto, dominio pubblico)

Oggi, con la diffusione del razionalismo scientifico, tra i musulmani la fede nel jinn viene sempre più spiegata come un’allegoria dei fenomeni naturali o considerata come un altro degli insondabili misteri di Dio.

Alcuni dicono che i jinn non possono possedere fisicamente gli esseri umani, il peggio che possono fare è istillare pensieri nella mente, lasciando all’individuo il compito di accettare o rifiutare.

La loro esistenza e la loro forma rimangono aperte alle interpretazioni, con alcuni musulmani che affermano che sono puramente metaforici e altri che affermano che negare la fede nei jinn nega la fede nell’Islam.

Tuttavia, la credenza rimane diffusa, con usi tramandati alle nuove generazioni, come la condivisione di storie di jinn durante i pigiama party e le riunioni di famiglia, e rituali come l’uso di amuleti e di preghiere.

 

Traduzione di Grazia Parolari “Tutti gli esseri senzienti sono moralmente uguali” Invictapalestina.org