I bambini di Gaza non sono stati solo uccisi, ma sistematicamente cancellati dalla Campagna di Genocidio di Israele
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DCIP – 19 dicembre 2024
Immagine di copertina: Un bambino palestinese vicino a un edificio distrutto a Khan Younis nella Striscia di Gaza meridionale il 21 giugno 2024. (Foto: Eyad Baba / AFP)
I bambini palestinesi hanno affrontato un assalto senza precedenti alle loro vite e al loro futuro mentre la Campagna Genocida di Israele si intensificava nel Territorio Palestinese Occupato quest’anno.
Le forze israeliane hanno ucciso e mutilato migliaia di bambini palestinesi e ne hanno sfollati con la forza ancora di più, mentre le deliberate politiche israeliane di affamaménto e privazione medica hanno creato condizioni umanitarie catastrofiche. Gli attacchi israeliani hanno spazzato via intere famiglie a Gaza, carestia e malattie si sono diffuse sotto assedio e i bambini palestinesi hanno sopportato incessanti attacchi aerei, sfollamenti forzati e traumi.
Nella Cisgiordania Occupata, compresa Gerusalemme Est, le forze israeliane hanno intensificato le demolizioni di case e le detenzioni caratterizzate da torture e abusi sistematici. Le forze e i coloni israeliani hanno ucciso, in media, un minore palestinese ogni quattro giorni nella Cisgiordania Occupata nel 2024, un’esagerazione resa possibile da decenni di impunità.
“È impensabile che il Genocidio di Israele sia continuato per più di un anno”, ha affermato Khaled Quzmar, direttore generale di Defense for Children International – Palestina (Difesa Internazionale per l’Infanzia – DCIP). “A ogni svolta, le forze israeliane stanno violando i diritti dei minori palestinesi e sistematicamente erodendo le loro possibilità di un futuro sicuro e sano. I bambini palestinesi hanno il diritto di crescere ed è una vergogna che i leader mondiali permettano alle forze israeliane di ucciderli a un ritmo così senza precedenti”.
I bambini palestinesi, sia a Gaza che in Cisgiordania, sono stati privati dei loro diritti alla sicurezza, all’istruzione e alla salute dalle forze e dalle autorità israeliane. Attraverso indagini sul campo e testimonianze, DCIP sottolinea l’urgente necessità di responsabilità per proteggere i minori palestinesi e garantire loro un futuro rubato.
Uccisioni di massa, fame e traumi permanenti a Gaza
Nel 2024, la Campagna Genocida di Israele contro i palestinesi a Gaza ha raggiunto proporzioni catastrofiche. Incessanti bombardamenti aerei, invasioni via terra e tattiche di assedio hanno deliberatamente preso di mira i civili palestinesi, causando la maggiore sofferenza ai minori.
Più di 17.492 minori palestinesi sono stati uccisi dalle forze militari israeliane a Gaza dal 7 ottobre 2023, secondo il Ministero della Sanità palestinese. Il Ministero della Sanità tiene traccia delle vittime degli attacchi diretti ma il vero bilancio delle vittime è molto più alto poiché molti palestinesi, compresi i bambini, stanno morendo di malattie e fame e migliaia rimangono sotto le macerie di edifici distrutti.
Migliaia di minori palestinesi sono stati gravemente feriti, mutilati o lasciati con disabilità permanenti a causa degli attacchi israeliani. Le loro ferite non guariscono a causa della distruzione del sistema sanitario e della mancanza di cibo, acqua pulita e servizi igienici, secondo la documentazione raccolta dal DCIP.
Gli ospedali di Gaza, già paralizzati dall’assedio israeliano durato 17 anni, sono crollati sotto il peso di migliaia di bambini e famiglie palestinesi feriti. Con le scorte mediche in esaurimento e infrastrutture distrutte, centinaia di bambini hanno subito amputazioni senza anestesia, spesso urlando di dolore durante interventi chirurgici d’urgenza.
La distruzione delle infrastrutture di Gaza ha amplificato la sofferenza. Il blocco israeliano di cibo, acqua e aiuti umanitari mantiene le condizioni di carestia.
I neonati e i bambini con disabilità sono a maggior rischio di malnutrizione e disidratazione, come è diventato evidente quando i primi bambini palestinesi sono morti di fame all’inizio del 2024. Nahed Haboush, di due mesi, e Anwar Al-Khudari, di tre mesi, sono morti di fame all’inizio di quest’anno perché le loro madri, indebolite dalla fame, non potevano allattare al seno e non era disponibile latte artificiale, a causa della deliberata politica di blocco degli aiuti umanitari e privazione alimentare di Israele, secondo la documentazione raccolta dal DCIP.
I bambini di Gaza non sono stati solo uccisi, ma sistematicamente cancellati dalla Campagna di Genocidio di Israele. Intere famiglie palestinesi sono state spazzate via, sepolte sotto le macerie delle case bombardate, mentre circa 35.000 minori hanno perso uno o entrambi i genitori, secondo l’Ufficio Stampa Governativo. Alcuni minori palestinesi, come il quattordicenne Ziad, sono senza accompagnamento in Egitto o in altri Paesi, in attesa della riunificazione con le loro famiglie.
Malattie come la varicella, la scabbia e la poliomielite sono aumentate nei campi profughi sovraffollati, dove le acque reflue stagnanti e l’acqua contaminata sono diventate terreno fertile per le epidemie. I funzionari sanitari palestinesi hanno confermato la ricomparsa della poliomielite a Gaza per la prima volta in 25 anni e malattie prevenibili come l’epatite e le infezioni della pelle si sono diffuse rapidamente a causa del blocco israeliano delle forniture mediche.
Nel 2024, le forze israeliane hanno sistematicamente utilizzato i bambini palestinesi come Scudi Umani, una grave violazione del Diritto Internazionale. DCIP ha raccolto testimonianze di bambini come Moayad, 12 anni, e adolescenti come Hazem, 16 anni, che sono stati spogliati, legati e messi di fronte ai carri armati israeliani durante la distribuzione degli aiuti, subendo abusi fisici e privazioni.
A dicembre, il DCIP ha diffuso un appello all’azione con proiezioni di filmati in diverse località di Londra per la Giornata dei diritti umani. La proiezione, che includeva la testimonianza di Dunia Abu Mohsen, una bambina palestinese di 12 anni uccisa dai bombardamenti dei carri armati israeliani nel suo letto d’ospedale l’anno scorso, ha chiesto un embargo sulle armi e un’urgente assunzione di responsabilità.
A gennaio, Khaled Quzmar, direttore generale di DCIP, ha testimoniato presso la corte federale degli Stati Uniti sull’impatto della Complicità dell’amministrazione Biden nel Genocidio israeliano a Gaza. La causa, DCIP contro Biden, e altri., cerca di ritenere l’amministrazione statunitense responsabile del suo ruolo nel fornire finanziamenti, armi e supporto diplomatico al governo e all’esercito israeliani durante il suo continuo assalto ai palestinesi a Gaza. Il caso è stato infine archiviato e un’udienza d’appello ha confermato l’archiviazione, citando la dottrina della questione politica.
Demolizioni di case, violenza dei coloni e uccisioni aumentano in Cisgiordania
Nella Cisgiordania Occupata, compresa Gerusalemme Est, le forze israeliane hanno intensificato i loro attacchi contro le famiglie palestinesi per tutto il 2024, impiegando violenza sistematica, demolizioni di case e Punizioni Collettive come Strumenti di Oppressione.
Le forze e i coloni israeliani hanno ucciso 90 minori palestinesi nella Cisgiordania Occupata, compresa Gerusalemme Est, nel 2024, secondo la documentazione raccolta dal DCIP.
A settembre, il DCIP ha pubblicato un rapporto, “Colpire la Gioventù: Bambini Palestinesi Uccisi da Forze Israeliane e Coloni nella Cisgiordania Occupata”, che descrive e analizza le uccisioni di minori palestinesi nella Cisgiordania Occupata, inclusa Gerusalemme Est, tra il 7 ottobre 2023 e il 31 luglio 2024. I risultati del rapporto hanno indicato che le forze israeliane hanno preso di mira regolarmente i minori palestinesi con munizioni letali e attacchi aerei, hanno impedito alle ambulanze e ai paramedici di raggiungere i giovani feriti e confiscato i loro corpi in violazione del Diritto Internazionale.
La violenza dei coloni israeliani continua a crescere impunemente. I coloni israeliani, spesso protetti o accompagnati da soldati, hanno attaccato regolarmente le famiglie palestinesi, incendiando case, veicoli e terreni agricoli. Questa violenza ha sfollato migliaia di palestinesi, con i bambini che hanno sopportato il peso del trauma psicologico.
Le incursioni militari israeliane sono diventate una realtà quasi quotidiana nei campi profughi come Jenin, Nour Shams e Tulkarem, dove pesanti bombardamenti e intense operazioni di terra hanno raso al suolo interi quartieri. Le famiglie palestinesi sono state costrette a fuggire sotto il fuoco israeliano, solo per tornare e trovare le loro case ridotte in macerie. A Jenin, i figli della famiglia Shalabi hanno assistito terrorizzati al crollo della loro camera da letto dopo i vicini attacchi missilistici, mentre la famiglia Al-Rawagh a Gerico ha perso la casa a causa di una demolizione eseguita senza preavviso. In un caso, le forze israeliane hanno raso al suolo un asilo nel campo di Nour Shams, violando il diritto dei bambini all’istruzione.
Il “regime dei permessi” israeliano continua a negare sistematicamente ai palestinesi la possibilità di costruire case, in particolare nell’Area C. Famiglie come la famiglia Totah a Gerusalemme Est sono state costrette ad auto-demolire le loro abitazioni, affrontando impossibili sanzioni finanziarie se si fossero rifiutate. La famiglia Ja’afar, che ha trascorso anni a destreggiarsi tra le barriere burocratiche di Israele, è stata infine costretta a demolire la propria casa da sola, lasciando le figlie sfollate.
La politica israeliana di Punizione Collettiva, demolizione di case, infrastrutture e comunità, costituisce un Crimine di Guerra ai sensi del Diritto Internazionale. Per i bambini palestinesi, queste demolizioni rappresentano più di una perdita di riparo; simboleggiano la sicurezza infranta, l’istruzione interrotta e un trauma emotivo duraturo.
Le forze israeliane trattengono un numero record di minori palestinesi senza accusa né processo in condizioni carcerarie umilianti
Le forze israeliane hanno seriamente intensificato gli sforzi per detenere, Torturare e perseguire arbitrariamente i minori palestinesi nella Cisgiordania Occupata dopo il 7 ottobre 2023, una strategia che è continuata nel 2024.
Il numero di minori palestinesi trattenuti in detenzione amministrativa è salito ai massimi storici nel 2024, secondo le informazioni fornite dal Servizio Carcerario Israeliano. Le forze israeliane stavano trattenendo 85 minori palestinesi in detenzione amministrativa al 30 settembre, un numero record da quando il DCIP ha iniziato a monitorare i minori trattenuti in detenzione amministrativa nel 2008.
I minori in detenzione amministrativa rappresentano il 35% di tutti i minori detenuti a settembre 2024, rispetto al 15% del totale dell’anno precedente, secondo la documentazione raccolta dal DCIP.
La detenzione amministrativa è una forma di reclusione senza accusa né processo regolarmente utilizzata dalle autorità israeliane per detenere arbitrariamente i palestinesi, compresi i minori. I minori palestinesi trattenuti in base a ordini di detenzione amministrativa non vengono accusati e la loro detenzione si basa su prove segrete che non vengono né rivelate al minore né al suo avvocato, impedendo loro di preparare un ricorso legale alla detenzione e al suo presunto fondamento.
DCIP stima che in media oltre 200 minori palestinesi siano stati trattenuti in detenzione militare israeliana ogni mese nel 2024. Ogni anno, le forze israeliane trattengono tra 500 e 700 minori palestinesi e li processano nei tribunali militari.
Prima del 7 ottobre 2023, gli avvocati di DCIP avevano accesso regolare alle prigioni israeliane per supportare i minori palestinesi detenuti e ogni anno raccoglievano decine di testimonianze di minori detenuti per documentare i maltrattamenti e le torture subiti dalle forze israeliane. Dopo il 7 ottobre, le autorità israeliane hanno implementato una serie di restrizioni che impediscono agli avvocati e alle famiglie palestinesi di visitare i prigionieri, isolandoli dal mondo esterno.
DCIP ha intervistato minori palestinesi che sono stati trattenuti dalle forze israeliane per brevi periodi di tempo e poi rilasciati. Tutti i soggetti intervistati da DCIP hanno riferito che le condizioni all’interno delle prigioni israeliane peggiorano di giorno in giorno. Le forze israeliane eseguono regolarmente pestaggi, impediscono ai minori detenuti di usare la doccia o il bagno, servono cibo avariato e riempiono le celle con più prigionieri di quanti ne possano contenere.
I giovani di solito arrivano all’interrogatorio legati, bendati, spaventati e privati di sonno, e spesso confessano dopo abusi verbali, minacce, violenza fisica e psicologica che in alcuni casi equivale a Tortura.
La legge militare israeliana non prevede alcun diritto all’assistenza legale durante l’interrogatorio e i giudici del Tribunale Militare israeliana raramente escludono le confessioni ottenute con coercizione o Tortura.
Le forze militari israeliane hanno arrestato un numero imprecisato di minori palestinesi di Gaza che sono trattenuti nei campi militari israeliani nel Sud di Israele. I nomi, la posizione, le accuse e le condizioni dei prigionieri sono sconosciuti, il che indica che si tratta di sparizioni forzate, che sono fuorilegge secondo il Diritto Internazionale.
Traduzione: Beniamino Rocchetto – Invictapalestina.org