Per quanto tempo sarà consentito all’Autorità Nazionale Palestinese di svolgere il ruolo di Esecutore dell’Occupazione Israeliana e di Protettore dei coloni ebrei illegali, mentre allo stesso tempo si promuove come garante dei diritti, della libertà e dello Stato Palestinese?
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Di Ramzy Baroud – 23 dicembre 2024
Immagine di copertina: Le forze di sicurezza palestinesi sono viste durante gli scontri tra le forze di sicurezza palestinesi e i combattenti della Resistenza nel campo profughi di Jenin a ovest della città di Jenin, il 21 dicembre 2024 Nasser Ishtayeh/SOPA Images/LightRocket tramite Getty Images
Dopo un assedio durato dieci giorni, il 14 dicembre l’Autorità Nazionale Palestinese ha lanciato una violenta incursione nel campo profughi di Jenin nella Cisgiordania settentrionale. Le forze di sicurezza dell’ANP hanno utilizzato tattiche simili a quelle utilizzate dalle Forze di Occupazione Israeliane nei loro consueti attacchi nell’area.
Il campo, che è grande appena mezzo chilometro quadrato, ospita una popolazione in continua crescita di 24.000 rifugiati, per lo più discendenti di palestinesi sottoposti a Pulizia Etnica da parte delle milizie sioniste durante la grande Catastrofe, la Nakba del 1948.
L’incursione è iniziata con un assedio serrato, seguito da un attacco da più direzioni che ha portato all’uccisione di un giovane disarmato, Rebhi Al-Shalabi, 19 anni, poi un ragazzo di 13 anni, Muhammad Al-Amer. Le forze dell’ANP hanno ucciso anche Yazid Ja’ayseh, il comandante delle Brigate Jenin, che era sfuggito ai tentativi di assassinio israeliani per il suo ruolo guida nell’unificazione di tutti i combattenti della Resistenza Palestinese sotto l’egida di un unico gruppo.
Non sorprende che Israele sia ampiamente soddisfatto dell’azione dell’ANP contro la Resistenza Palestinese, anche se si aspetta di più. “L’Autorità Nazionale Palestinese ha agito con risolutezza contro i combattenti di Hamas e della Jihad Islamica nelle ultime settimane, hanno affermato fonti dell’esercito e dello Shin Bet, ma i funzionari israeliani hanno espresso la speranza che la loro efficacia possa essere aumentata”, ha riferito Haaretz.
Infatti, Israele ha tentato di sottomettere Jenin 80 volte solo nell’ultimo anno, uccidendo più di 220 persone, ha riferito Al Jazeera, citando fonti del Ministero della Sanità palestinese.
Attaccando Jenin, l’Autorità Nazionale Palestinese sta aiutando l’esercito israeliano in più di un modo.
Ad esempio, sta uccidendo e detenendo combattenti della Resistenza anti-israeliana all’Occupazione; sta consumando l’energia e le risorse della Resistenza; e sta consentendo a Israele di risparmiare migliaia di soldati in modo che possano continuare con il Genocidio a Gaza.
Per molti, in particolare i sostenitori della Palestina in tutto il mondo, l’azione dell’Autorità Nazionale Palestinese è sconcertante, per usare un eufemismo. Tuttavia, coloro che sono sorpresi dalle politiche anti-Resistenza di Mahmoud Abbas e della sua Autorità di Ramallah sono spinti dall’errata ipotesi che l’ANP sia un rappresentante legittimo del popolo palestinese e che si comporti in modo coerente con le aspirazioni collettive di tutti i palestinesi.
Niente potrebbe essere più lontano dalla verità. Per molti anni, l’ANP ha cessato di svolgere qualsiasi ruolo che si discosti dagli interessi di una piccola cricca di un’élite benestante filo-USA e filo-Israele che si è arricchita, mentre milioni di palestinesi continuano a subire un Genocidio israeliano a Gaza e un violento Sistema di Apartheid e Occupazione Militare in Cisgiordania e a Gerusalemme Est.
L’esempio più eloquente e recente è che, a meno di 70 chilometri da Jenin, coloni ebrei israeliani illegali e violenti hanno bruciato la Moschea Bir Al-Walidin nella città di Murda, vicino a Salfit. I servizi di sicurezza dell’ANP non hanno fatto nulla per contrastare le Milizie Armate Ebraiche, né alcuno delle centinaia di Pogrom dei coloni condotti contro i palestinesi in Cisgiordania l’anno scorso e prima; né, naturalmente, l’ha fatto l’Esercito di Occupazione.
Come ha fatto l’ANP a trasformarsi da un presunto progetto nazionale, almeno in teoria, in un altro ramo dell’Occupazione Israeliana?
Si potrebbe sostenere che l’ANP è stata strutturata fin dal giorno della sua fondazione nel 1994 come un organismo la cui esistenza era rivolta esclusivamente al beneficio dell’Occupazione Israeliana. Ci sono molte prove a sostegno di questa affermazione, tra cui gli arresti, le Torture e le Uccisioni di palestinesi dissidenti subito dopo la creazione dell’ANP.
La CIA statunitense è stata direttamente coinvolta nel sostenere l’ANP fin dall’inizio, espandendo il suo ruolo già nel 1996 in seguito a una serie di attacchi palestinesi di rappresaglia contro obiettivi israeliani nelle principali città. Fu allora che il direttore della CIA George Tenet divenne un attore importante nel plasmare le politiche delle forze di sicurezza dell’ANP, preparandole per massicce repressioni sui gruppi della Resistenza Palestinese. Questo coinvolgimento era una condizione del sostegno finanziario degli Stati Uniti sotto l’amministrazione di Bill Clinton, il tipo di sostegno che ha gettato i semi del conflitto Fatah-Hamas, che ha raggiunto il suo apice nell’estate del 2007.
Il coinvolgimento degli Stati Uniti, e di altre forze armate di regimi vassalli degli Stati Uniti nella Regione, è diventato ancora più evidente sotto la guida del Tenente Generale Keith Dayton, che ha contribuito ad addestrare, preparare ed equipaggiare le Forze di sicurezza dell’Autorità Nazionale Palestinese, producendo diversi battaglioni di giovani reclute (tra i 20 e i 22 anni) per combattere i loro connazionali palestinesi in nome del ripristino della legge e dell’ordine.
Quel presunto ripristino della “legge e dell’ordine” è iniziato sul serio già nel 2005 e continua ancora oggi. È interessante notare che questo è lo stesso linguaggio che l’ANP sta attualmente utilizzando per giustificare la sua guerra al campo profughi di Jenin. Un portavoce delle forze di sicurezza dell’Autorità Nazionale Palestinese, Anwar Rajab, ha recentemente dichiarato ad Al Jazeera che l’obiettivo dell’incursione su Jenin è “perseguire criminali” e trasgressori della legge e “impedire che il campo diventi un campo di battaglia come Gaza”.
Paragonare i combattenti della Resistenza ai criminali e collegare questa presunta criminalità alla Resistenza di Gaza è il tipico linguaggio dell’Autorità Nazionale Palestinese sulla legittima Resistenza contro l’Occupazione Israeliana della Palestina. È un modello che gli Stati Uniti e Israele hanno impiegato anni per elaborare e perfezionare, rendendo l’Autorità Nazionale Palestinese probabilmente il più grande risultato dello Stato di Occupazione e di Washington negli ultimi decenni.
Questo comportamento e linguaggio possono essere ricondotti a una famosa affermazione dello stesso Dayton che, in un discorso del 2009, ha celebrato la più grande creazione degli Stati Uniti in Palestina: “E ciò che abbiamo creato, e lo dico con umiltà, sono uomini nuovi. Al loro ritorno questi nuovi uomini della Palestina hanno dimostrato motivazione, disciplina e professionalità e hanno fatto una grande differenza”.
Infatti, i “nuovi uomini della Palestina” stanno facendo tutta la differenza richiesta dagli Stati Uniti e da Israele; stanno combattendo la stessa Resistenza Palestinese che sta difendendo Jenin dall’assalto israeliano, Nablus dai Pogrom dei coloni armati e Gaza dal Genocidio.
Nessuno di questi “nuovi uomini”, il cui numero si conta in decine di migliaia, ha mosso un dito per aiutare i propri connazionali palestinesi mentre continuano a morire di fame nella Striscia di Gaza, vengono torturati e violentati in massa e vengono bruciati vivi a Jabaliya e Khan Yunis mentre combattono e muoiono a migliaia senza alcun aiuto dall’Autorità di Ramallah.
Dire che l’ANP ha tradito i palestinesi, tuttavia, è inesatto.
L’ANP non è mai stata istituita, finanziata e armata dagli Stati Uniti e da Israele come forza di liberazione; è sempre stata intesa come un ostacolo alla libertà palestinese. Stiamo assistendo alla prova finale di questa affermazione. Sta avvenendo a Jenin ora; di fatto, in tutta la Cisgiordania Occupata.
Naturalmente, l’ANP non sarà in grado di schiacciare la Resistenza Palestinese, che il presumibilmente potente esercito israeliano non è riuscito a sottomettere nel corso di molti anni. Ma la domanda rimane: per quanto tempo sarà consentito all’Autorità Nazionale Palestinese di svolgere il ruolo di Esecutore dell’Occupazione Israeliana e di Protettore dei coloni ebrei illegali, mentre allo stesso tempo si promuove come garante dei diritti, della libertà e dello Stato Palestinese?
Ramzy Baroud è un giornalista e redattore di The Palestine Chronicle. È autore di sei libri. Il suo ultimo libro, curato insieme a Ilan Pappé, è “La Nostra Visione per la Liberazione: Leader Palestinesi Coinvolti e Intellettuali Parlano”. Ramzy Baroud è un ricercatore senior non di ruolo presso il Centro per l’Islam e gli Affari Globali (CIGA), dell’Università Zaim di Istanbul (IZU).
Traduzione di Beniamino Rocchetto – Invictapalestina.org
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