90 prigionieri palestinesi liberati dalla Resistenza nel primo giorno del Diluvio dei Liberi

Nelle prime ore del mattino di lunedì 20 gennaio, 90 prigionieri palestinesi sono stati liberati dalle carceri del regime di occupazione sionista nel primo giorno dello scambio di prigionieri del Diluvio dei Liberi (Toufan al-Ahrar), attuato dalla Resistenza palestinese come parte della prima fase dell’accordo di cessate il fuoco imposto all’occupante.

Fonte: English version

20 gennaio 2025

Nonostante ore e ore di ritardi creati dall’occupazione, ripetute invasioni delle case delle famiglie dei prigionieri palestinesi di Gerusalemme nel tentativo di impedire loro di festeggiare, il lancio di gas lacrimogeni e spari di proiettili di metallo rivestiti di gomma sulla folla che attendeva il rilascio dei prigionieri a Beitunia, il popolo palestinese ha accolto e festeggiato i suoi amati prigionieri liberati, la Resistenza e i sacrifici del popolo di Gaza che hanno portato alla loro libertà.

I prigionieri – 70 donne e 20 ragazzi – liberati nel primo giorno dello scambio sono:

Nawal Fatiha, 23 anni, Gerusalemme

Aseel Osama Shehada, 18 anni, Qalandiya, Gerusalemme

Tamara Abu Laban, 24 anni, Gerusalemme

Jenin Mohammed Amr, 22 anni, al-Khalil

Nafisa Rashid Farid Zourba, 37 anni, Gerico

Khalida Kanaan Jarrar, 61 anni, Ramallah/al-Bireh

Yasmine Abdel-Rahman Abu Srour, 26 anni, Betlemme Campo Aida

Fatima Nimr al-Rimawi, 52 anni, Gerico

Dalal Mohammed Suleiman Khasib (al-Arouri), 53, Ramallah

Fatima Mohammed Suleiman Saqr (al-Arouri), 48 anni, Aroura

Rana Jamal Mohammed Darbas, 35 anni, al-Bireh

Zahra Wahib Abdel-Fattah Khadraj, 52 anni, Qalqilya

Balqis Issa Ali Zawahra, 33 anni, Betlemme

Duha Azzam Ahmad al-Wahsh, 29 anni, al-Taamra, Betlemme

Halima Fayeq Suleiman Abu Amara, 22 anni, Nablus

Mona Ahmed Qasim Abu Hussein, 46 anni, Abboud

Bushra Jamal Mohammed al-Tawil, 31 anni, al-Bireh

Raeda Ghanem Mohammed Abdel-Majeed Barghouti, 46 anni, Abboud

Murjana Mohammed Mustafa Hreish, 32 anni, Beitunia

Walaa Khaled Tanji, 28 anni, campo di Tulkarem

Rawda Musa al-Akhras (Abu Ajamiyeh), 47 anni, campo di Dheisheh

Rula Ibrahim Abdel-Rahim Hassanein, 30 anni, Betlemme

Ahmed Bashar Jumaa Abu Aliya, 18 anni, Ramallah

Saja Zuhair al-Muaddi, 27 anni, Kufr Malek

Shaimaa Mohammed Abdel-Jalil Rawajbeh, 25 anni, Nablus

Salwa Attiya Mahmoud Hamdan, 45 anni, campo di Dheisheh

Rose Yousef Mohammed Khweis, 17 anni, Gerusalemme

Fatima Youssef Mustafa Salha, 36 anni, Deir Jarir

Haneen Akram al-Masaed, 30 anni, campo di Aida, Betlemme

Jihad Ghazi Ahmed Joudeh, 36 anni, Gerico

Nidaa Ali Ahmad Salah (al-Zughaibi), 37, Kufr Dan, Jenin

Amal Ziyad Omar Shujaia, 21 anni, Deir Jarir

Lubna Mazen Salim Talalweh, 46 anni, Arraba, Jenin

Ola Mahmoud Qasim Azher (Jouda), 22 anni, Kabalan, Nablus

Ayat Yousef Saleh Mahfouz, 33 anni, al-Khalil

Hadeel Mohammed Hussein Hijaz (Shatara), 32 anni, Mazraa al-Sharqiya

Wafa Ahmed Abdullah Nimr, 21 anni, Kharbatha Bani Harith

Rasha Ghassan Mohammed Hijjawi, 40 anni, Tulkarem

Zeina Majd Mohammed Barbar, Silwan, Gerusalemme

Israa Khader Ahmed Ghneimat (Lafi), 40 anni, Surif, al-Khalil

Tahani Jamal Abed Ashour, 49 anni, al-Khalil

Aya Omar Youssef Ramadan, 23 anni, Tal, Nablus

Shaimaa Omar Youssef Ramadan, 19 anni, Tal, Nablus

Dunia Shtayyeh Marouf Shtayyeh, 20, Salem, Nablus

Alaa Jad Nabhan Shaheen, 37 anni, Beitunia

Nahil Kamal Mustafa Masalmeh, 37 anni, Dura, al-Khalil

Khitam Arif Hassan Habaybeh, 50 anni, Jenin

Aseel Mohammed Adnan Eid al-Yassini, 20 anni, Gerusalemme

Alaa Samir Harb Abu Rahima, 27 anni, Beit Rima

Baraa Hatem Hafez Fuqaha, 25 anni, Tulkarem

Shatha Nawaf Jarabaa, 23 anni, Bittin

Dania Saqr Mohammed Hanatsheh, 22 anni, Ramallah

Saja Imad Saad Daraghmeh, 19 anni, Tubas

Al-Yamama Ibrahim Hassan Hreinat, 21 anni, Yatta, al-Khalil

Raghad Walid Mahmoud Amr, 24 anni, Dura, al-Khalil

Hanan Ammar Bilal Ma’alawani, 23 anni, Nablus

Raghad Khader Deeb Mubarak, 23 anni, al-Khalil

Ashwaq Mohammed Ayyad Awad, 23 anni, Beit Amr, al-Khalil

Iman Ibrahim Ahmed Zaid, 40 anni, Beitunia

Tahrir Badran Badr Jaber, 44 anni, Beitunia

Abla Mohammed Othman Abdel-Rasoul (Sa’adat), 68 anni, Ramallah

Israr Abdel-Fattah Mohammed al-Lahham, 42 anni, Betlemme

Myassar Mohammed Saeed al-Faqih, 60 anni, Nablus

Abeer Mohammed Hamdan Ba’ara, 33 anni, Nablus

Samah Bilal Abdel-Rahman Souf (Hijjawi), 25 anni, Qalqilya

Margaret Mohammed Mahmoud al-Ra’i, 53, Qalqilya

Latifa Khaled Ramadan Mashasha, 34 anni, Gerusalemme

Israa Mustafa Mohammed Berri, 54 anni, Jenin

Alaa Khaled Mohammed Saqr al-Arouri, 21 anni, Ramallah

Lana Farouk Naeem Fawalha, 25 anni, Sinjil, Ramallah

Jamal Kaabneh, 18 anni, al-Khalil

Adam Hadara, 18 anni, Gerusalemme

Mouadh Omar Abdullah al-Haj, 17 anni, campo di Ain Sultan

Ibrahim Sultan Ibrahim Zumour, 17 anni, campo di Askar

Abdel-Rahman Jamil Khudeir, 18 anni, Beita

Saeed Mizyed Saeed Salim, 18 anni, Azzoun

Mohammed Aman Fawzi Bishkar, 18 anni, campo di Askar

Issam Mamoun Abu Diab, 18 anni, Gerusalemme

Thaer Ayoub Rashid Abu Sarah, 17 anni, Gerusalemme

Fahmi Mohammed Fahmi Faroukh, 17 anni, Silwan, Gerusalemme

Qasim Iyad Mohammed Jaafreh, 17 anni, Jabel al Mukaber, Gerusalemme

Youssef Jamal Ayyad al-Hreimi, Betlemme

Firas Jihad Ahmed al-Maqdisi, 18 anni, Silwan, Gerusalemme

Abdel-Aziz Mohammed Atawneh, 19 anni, al-Jiftik, Gerico

Fadi Bassam Mohammed Hindi, 17 anni, Jenin

Osama Nasser Jibran Abed Ataya, 18 anni, Kifr Nimah

Ayham Ali Issa Jaradat, Sair, al-Khalil, 18 anni

Mahmoud Mohammed Daoud Aleiwat, 15 anni, Silwad, Gerusalemme

Laith Mohammed Naji Kamil, 17 anni, Qabatiya, Jenin

Ahmed Walid Mohammed Khashan, 18 anni, Arraba, Jenin

Tra loro c’erano molti prigionieri già liberati dalla resistenza nel primo scambio di prigionieri del Diluvio di Al-Aqsa nel novembre 2023, che poi sono stati oggetto di un nuovo rapimento da parte dell’occupazione, tra cui Wala’a Tanja, Ahmed al-Khashan, Haneen al-Masaed, Rawda Abu Ajamiyeh e Samah Hijjawi, oltre a diversi prigionieri noti e di spicco, come Khalida Jarrar, femminista di sinistra e studiosa palestinese di spicco; Abla Sa’adat, moglie di Ahmad Sa’adat, segretario generale del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina e la scrittrice Zahra Khadraj di Qalqilya; giornaliste come Israa Lafi, Bushra al-Tawil e Rula Hassanein; studenti come Jenin Amr, Raghad Amr, Shaima Rawajbeh, Tamara Abu Laban, Duha al-Wahsh, Amal Shujaia, Ola Jouda, Dunia Shtayyeh, Aseel Eid al-Yassini, Baraa Fuqaha, Shatha Jarabaa, Dania Hanatsheh, Raghad Mubarak, le sorelle Shaima e Alaa Ramadan e Al-Yamama Hreinat; educatrici come Hadeel Shatara e Fatima al-Rimawi; e tre membri della famiglia Al-Arouri, presi di mira e imprigionati per la loro parentela con il leader di Hamas assassinato e martirizzato, Salah al-Arouri: Dalal al-Arouri, Fatima al-Arouri e la figlia di Fatima, Alaa Saqr.

Sia Duha al-Wahsh che Wala’a Tanja hanno saputo che i loro fratelli durante la prigionia erano stati martirizzati, realtà che era stata loro tenuta nascosta a causa del blocco delle notizie e delle informazioni imposto ai prigionieri. Duha, studentessa di medicina, solo al momento della sua liberazione ha saputo che suo fratello Ahmad, medico, era stato martirizzato dopo l’arresto; lo stesso è successo a Wala’a Tanja, la cui gioia per la liberazione è stata accompagnata dalla notizia che l’amato fratello Ayman era stato martirizzato durante la sua prigionia.

Ahmad al-Khashan, di Bir al-Basha, a sud di Jenin, è stato rapito dall’occupazione il 25 gennaio 2024, lo stesso giorno in cui suo fratello Wissam – anch’egli uno dei prigionieri precedentemente liberati – è stato martirizzato dai proiettili dell’occupazione e suo fratello Mohammed ferito a una gamba – in precedenza era stato liberato nello scambio del novembre 2023.

La studiosa e leader palestinese Khalida Jarrar, imprigionata, è stata liberata nel Toufan al-Ahrar dopo oltre 5 mesi di isolamento

Molte delle donne prigioniere hanno avuto bisogno di cure mediche immediate, e i chiari segni di negligenza medica e di abuso erano in netto contrasto con la salute delle tre prigioniere sioniste che erano state rilasciate dalla Resistenza all’inizio della giornata, nonostante le loro condizioni sotto i bombardamenti e l’assedio genocida di Gaza. Khalida Jarrar è uscita dalla prigione con i segni dei maltrattamenti subiti – tra cui cinque mesi e una settimana di isolamento con solo una piccola fessura per respirare l’aria – evidenti sul viso e sul corpo, mentre Margaret al-Rai è scesa dall’autobus con una mano rotta, ferita dall’attacco delle guardie carcerarie dell’occupazione. Molti dei prigionieri hanno perso decine di chili durante la loro prigionia a causa della politica di denutrizione attuata dall’occupazione nei loro confronti.

 

Dunia Shtayyeh, la studentessa ventenne della Facoltà di Sharia dell’Università di An-Najah, era attesa dalla nonna, la famosa Hajja Mahfouz Shtayyeh, divenuta un simbolo iconico del legame dei palestinesi con la terra, immortalata mentre abbraccia i suoi ulivi che vengono tagliati e bruciati dai coloni.

In ogni caso, le donne prigioniere sono state sottoposte a maltrattamenti il giorno del loro rilascio, come ha raccontato in alcune interviste Latifa Mashasha, prigioniera liberata di Gerusalemme; dopo essere state trasferite dalla prigione di Damon a quella di Ofer, le donne sono state trascinate per i capelli, gettate a terra mentre i cani abbaiavano contro di loro. Molte donne sono state picchiate, poco prima di essere consegnate al CICR per lo scambio. Nel frattempo, le forze di occupazione hanno imposto il terrore nelle case dei prigionieri gerosolimitani, invadendo ripetutamente le loro case, convocando i familiari nel famigerato centro di interrogatori di Moskobiyeh e mettendo in guardia da qualsiasi tipo di festeggiamento per il rilascio dei loro amati prigionieri. Nel frattempo, a Beitunia, le forze di occupazione nel tentativo di disperdere la folla che aumentava sempre più e in attesa dei prigionieri liberati, hanno ferito sei persone sparando contro di loro e costringendo le famiglie dei prigionieri ad aspettare fino alle prime ore del mattino. Ma nessuno di questi sforzi ha placato la festa del popolo palestinese, che ha accolto con gioia i prigionieri liberati, sventolando le bandiere della Resistenza e le bandiere palestinesi e cantando per la Resistenza vittoriosa a Gaza, per le Brigate al-Qassam, per Saraya al-Quds e per la liberazione dei prigionieri.

All’unanimità, i prigionieri hanno espresso il loro amore e la loro solidarietà per la popolazione di Gaza. “I nostri sentimenti vanno alla nostra gente di Gaza. La nostra preoccupazione in carcere, nonostante le torture e gli abusi, è stata che la guerra a Gaza cessi. Il nostro messaggio e il nostro ringraziamento a loro… Non dimenticheremo mai ciò che hanno fatto per noi fino al Giorno del Giudizio”, ha detto lo studente di medicina liberato Bara’a Fuqaha.

FOTO: Gli autobus della libertà arrivano a Beitunia

Le 90 liberazioni sono solo le prime di una serie di scambi che vedranno circa 1.737 palestinesi liberati nella prima fase del Diluvio dei Liberi/Toufan al-Ahrar della Resistenza palestinese. Questa è solo la prima fase, mentre la seconda fase di scambi di prigionieri riguarderà i leader della Resistenza, tra cui Marwan Barghouti, Ahmad Sa’adat, Abdullah Barghouti, Ibrahim Hamed, Abbas al-Sayyed e Hassan Salameh, che l’occupazione si è rifiutata di rilasciare. Ancora una volta, come in tutta la storia degli scambi di prigionieri, è stato chiarito che è la Resistenza a portare la liberazione ai prigionieri, alla terra e al popolo palestinese, una Resistenza che si estende dal cuore di Gaza, in tutta la Palestina, nello Yemen, in Libano, in Iraq e in Iran, e ai popoli del mondo.

Esortiamo tutti, in tutto il mondo, a unirsi al popolo palestinese a Gaza e ovunque, per celebrare le conquiste della Resistenza e l’umiliazione dell’occupante, e per celebrare e accogliere tutti i prigionieri liberati come gli eroi del nostro movimento globale quali sono, in eventi pubblici, con manifesti e educazione pubblica, con azioni ed eventi che denunciano il sionismo e l’imperialismo ovunque.

La Settimana d’azione per la liberazione di Ahmad Sa’adat e di tutti i prigionieri palestinesi prosegue in mezzo al Diluvio dei Liberi: è un’ottima occasione per dare risalto ai prigionieri con pene lunghe e sostenere la richiesta di liberazione della resistenza, celebrando al contempo gli eccezionali risultati del Diluvio dei Liberi ogni giorno.

Esortiamo tutti i sostenitori della Palestina e delle comunità palestinesi e arabe a ricevere e onorare i prigionieri virtualmente e simbolicamente – e a impegnarsi a continuare il movimento fino a quando tutti loro saranno liberi e tutta la Palestina sarà libera, dal fiume al mare.

L’ educatrice e attivista palestinese Hadeel Shatara, liberata dalla Resistenza nello scambio del Toufan al-Ahrar
La laureata palestinese Lana Fawalha, liberata dalla Resistenza nello scambio del Toufan al-Ahrar
La studentessa palestinese liberata, Halima Abu Amara, festeggia la sua liberazione nel Diluvio dei Liberi con la sua famiglia
La prigioniera palestinese liberata, Rasha Hijjawi, si ricongiunge con gioia alla sua famiglia a Tulkarem
La prigioniera palestinese liberata Nihal al-Masalma chiede la liberazione del fratello Anas al-Masalma, che sta scontando l’ergastolo
L’operatrice della Mezzaluna Rossa liberata Margaret al-Rai, con una mano rotta dopo essere stata aggredita dalle forze di occupazione
La prigioniera palestinese liberata, Zeina Barbar, laureata a Birzeit, si ricongiunge con la madre dopo la sua liberazione nel Diluvio dei Liberi
La prigioniera liberata Nidaa Saleh al-Zughaibi abbraccia la sua famiglia a Kufr Dan dopo la sua liberazione nel Toufan al-Ahrar
La prigioniera liberata di Gerusalemme Latifa Mashasha si riunisce con la sua famiglia dopo la sua liberazione nel Diluvio dei Liberi
La giornalista palestinese liberata Rula Hassanein – separata dalla figlia neonata Elia dall’occupazione – alza il segno della vittoria
La giornalista palestinese liberata Bushra al-Tawil abbraccia la sorella minore dopo la liberazione dalla settima prigionia nel Toufan al-Ahrar
Le studentesse liberate dell’Università di Birzeit Amal Shujaiya, Wafa Nimr e Shatha Jarabaa festeggiano la loro liberazione nel Diluvio dei liberi
Rose Khweis, 17 anni, prigioniera liberata di Gerusalemme e colpita da una grave malattia cardiaca in carcere, si ricongiunge con il padre

Traduzione: Simonetta Lambertini – invictapalestina.org