Dopo aver scatenato l’indignazione per aver fatto quello che sembrava un saluto nazista durante la cerimonia d’insediamento di Trump, Elon Musk ha twittato: “Quindi sono sia Sionista che Nazista?” Lo intendeva in tono beffardo, ma le affinità storiche e ideologiche tra Sionismo e Supremazia Bianca sono profonde.
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Di Kate McMahon – 28 gennaio 2025
In un sinistro frangente alla cerimonia d’insediamento di Donald Trump, Elon Musk ha eseguito un gesto ampiamente percepito come un saluto Nazista. Gran parte del mondo ha espresso sgomento e indignazione. In risposta alle critiche, Musk ha twittato per scherzo: “Quindi sono sia un Sionista che un Nazista?”.
Lo ha detto in modo ironico, ma non è un’affermazione insensata. Musk ha espresso sostegno sia per Israele che per il partito di estrema destra tedesco AFD, che è stato ampiamente condannato per i suoi tentativi di riabilitare il Nazismo. Parlando a un comizio della campagna AFD questo fine settimana, ancora scosso dalla controversia sul saluto, Musk ha ribadito il suo sostegno al partito e ha esortato i tedeschi ad andare oltre “la loro colpa”. Ha anche affermato che l’AFD era l’unica possibilità per preservare la cultura tedesca. Evidentemente, Musk ritiene che il suo sostegno allo Stato israeliano lo assolva dai legami con il fiorente movimento neo-Nazista. Ma si può in effetti essere sia un Nazionalista Bianco che un convinto sostenitore di Israele.
Come? Beh, l’ideologia del Sionismo, e successivamente dello Stato di Israele, è stata costruita sulle fondamenta dell’Antisemitismo e della Pulizia Etnica. Il Sionismo si basava sull’idea che il popolo ebraico non si adattasse al resto del mondo e dovesse emigrare in una Patria Nazionale in Israele, il tutto mentre epurava la popolazione palestinese nativa che già viveva lì. Il padre fondatore del Sionismo, Theodore Herzl, scrisse addirittura nel 1895: “Gli antisemiti diventeranno i nostri (di Israele) amici più affidabili, i Paesi antisemiti i nostri alleati”. Herzl e gli antisemiti dell’epoca avevano lo stesso obiettivo finale: una migrazione di massa della popolazione ebraica fuori dall’Europa.
Sia i Sionisti che gli Antisemiti erano violentemente contrari all’assimilazione degli ebrei nei loro Paesi d’origine. Nei primi giorni di Israele, i Sionisti assassinarono il loro stesso popolo per incoraggiare l’esodo degli ebrei mediorientali in Israele. Nel 1951, una coppia di Sionisti ebrei effettuò una serie di attacchi con bombe contro siti ebraici a Baghdad. Volevano attribuire falsamente la colpa degli attacchi al terrorismo antisemita e dare credito all’idea che gli ebrei fuori da Israele non fossero al sicuro e che Israele dovesse esistere per proteggerli. Ed erano disposti a uccidere ebrei iracheni per dimostrarlo.
Non sorprende quindi che i Sionisti siano sempre stati disposti a collaborare con personaggi poco raccomandabili per giustificare l’esistenza di Israele in Terra Palestinese. Oggi hanno trovato molti alleati nel Partito Repubblicano e nei partiti di estrema destra in Europa e America Latina. Ad esempio, i Sionisti Cristiani americani spesso ripetono a pappagallo teorie cospirative razziste e antisemite mentre proclamano a gran voce il loro amore per lo Stato Ebraico. Prendete la deputata Marjorie Taylor Green, che ha twittato stravaganti cospirazioni antisemite su “laser spaziali ebraici” mentre esprimeva il suo sostegno a Israele e votava per finanziare il suo Iron Dome.
In un altro esempio delle assurde contraddizioni del sostegno antisemita a Israele, il pastore americano John Hagee, leader di Cristiani Uniti per Israele, una volta disse in un sermone: “Dio ha mandato Adolf Hitler per aiutare gli ebrei a raggiungere la Terra Promessa”. I Sionisti Cristiani credono che la popolazione ebraica mondiale debba essere concentrata in Israele per adempiere a una profezia biblica. Gran parte del Sionismo Cristiano implica un rabbioso antisemitismo, ma raramente il governo israeliano, o i suoi sostenitori, prendono le distanze dal gruppo, che dona milioni a Israele ogni anno. Sulla scia del 7 ottobre, Hagee è stata persino invitata dalla Federazione Ebraica a parlare alla Marcia per Israele.
Oltre a collaborare con fanatici religiosi antisemiti, il governo israeliano sta apertamente abbracciando gruppi Nazionalisti Bianchi con legami Nazisti. Nel 2023, l’ambasciatore israeliano in Romania è stato ampiamente criticato dopo aver incontrato il leader del partito di estrema destra rumeno AUR. L’AUR discende direttamente dalla Guardia di Ferro, attiva nella Seconda Guerra Mondiale, che radunò e giustiziò gli ebrei a Bucarest. L’incontro faceva parte di un obiettivo più ampio per promuovere la cooperazione tra Israele e i partiti europei di estrema destra per ottenere sostegno per gli insediamenti illegali in Cisgiordania.
Questi episodi fanno parte di un modello più ampio di Sionisti ed estrema destra non solo che si allineano ma collaborano attivamente. Finché i gruppi sostengono Israele nella sua Occupazione delle Terre Palestinesi, l’Antisemitismo che sposano viene perdonato al servizio del Sionismo. Ciò è chiaramente dimostrato dalla Lega Anti-Diffamazione (ADL), che presumibilmente esiste per monitorare e denunciare l’Antisemitismo, ma ha trascorso la maggior parte del suo tempo dal 7 ottobre a molestare gli studenti manifestanti pro-Palestina. L’ADL ha precedentemente paragonato una Kefiah, una sciarpa palestinese, a una Svastica.
Ma in risposta al gesto di Musk, l’organizzazione ha chiesto alle persone di dargli il beneficio del dubbio. Evidentemente, una Kefiah è Antisemita, ma un Saluto alla Vittoria (Seig Heil) è ambiguo. È chiaro che l’ADL esiste per raccogliere sostegno per Israele, difendere i suoi sostenitori e mettere a tacere i suoi critici; non ha alcun interesse a contrastare l’Antisemitismo legittimo perché gran parte di esso proviene dagli alleati. Se un politico o un miliardario della tecnologia che sposa il sostegno a Israele fa qualcosa di palesemente antisemita, l’ADL minimizza l’incidente. Se uno studente universitario sussurra anche solo “Liberate la Palestina”, l’ADL lo etichetta come un furioso antisemita.
Mentre Israele stesso è superato dalla sua stessa estrema destra, la misura in cui è disposto a collaborare con i Nazionalisti Bianchi non sorprende. Mentre gran parte del sostegno dell’estrema destra a Israele è guidato dal desiderio che la popolazione ebraica mondiale si concentri in Israele, che sia a causa di profezie bibliche o di convinzioni razziste anti-assimilazioniste, c’è anche il semplice fatto che l’estrema destra resta unita. Il vasto Sistema di Apartheid di Israele, la sottomissione della popolazione palestinese nativa e la fede nella Supremazia Etnica sono molto ammirati dai Nazionalisti Bianchi.
Questo sentimento non è nuovo. All’inizio della prima amministrazione Trump, il noto leader dell’Ultra-Destra e neo-Nazista Richard Spencer fece notizia per essersi definito un “Sionista Bianco” mentre sosteneva uno Stato Etnico Bianco e un ritorno alla Schiavitù. In un’intervista del 2017 con il Canale 2 israeliano in seguito alla marcia dei Suprematisti Bianchi a Charlottesville, Virginia, Spencer espose chiaramente queste connessioni:
“Come cittadino israeliano, come qualcuno che ha un senso di nazionalità e di appartenenza, si dovrebbe rispettare qualcuno come me che ha sentimenti analoghi sui bianchi. Si potrebbe dire che sono un Sionista Bianco, nel senso che mi preoccupo del mio popolo, voglio che abbiamo una Patria sicura, proprio come voi volete una Patria in Israele”.
Questo è ciò che accade quando si costruisce uno Stato Etnico, in cui cittadinanza, potere e influenza sono determinati in base a Linee Razziali. I Nazionalisti Bianchi stanno ascoltando, e Israele è per loro un’ispirazione.
I modi in cui Israele ha soggiogato i palestinesi al servizio della Supremazia Etnica e della “sicurezza della Patria” offrono un chiaro modello per la strada da seguire. I Sionisti capiscono anche come la loro cooperazione con l’estrema destra stia portando alla sua legittimazione, ma distolgono lo sguardo al servizio del nazionalismo. Il sogno di Theodore Herzl si sta realizzando: Israele sta abbracciando i gruppi che cercano di distruggere il suo popolo, ma rafforzano il suo Stato.
Kate McMahon è una scrittrice e giornalista focalizzata sulla regione Medio Oriente e Nord Africa.
Traduzione: Beniamino Rocchetto – Invictapalestina.org