Antisemiti sotto il letto: il maccartismo in piena regola colpisce l’Australia

Dall’inizio del genocidio, l’Australia ha imparato quanto sia forte la lobby israeliana a livello locale

Fonte. English version

di Paul Gregoire, 4 marzo 2025

La sospensione, la scorsa settimana, di una borsa di studio assegnata alla famosa accademica e scrittrice palestinese Randa Abdel-Fattah ha portato i commentatori a dichiarare che in Australia ha ormai preso piede una versione del maccartismo statunitense degli anni Cinquanta, con l’ultima iterazione che prende di mira figure culturali locali, evidentemente portatrici di pensieri antisemiti piuttosto che di timori di “rossi sotto il letto”.

Abdel-Fattah è una figura centrale di questa caccia alle streghe e di questa campagna diffamatoria, in quanto ha osato trasgredire un tacito decreto sociale che considera le dichiarazioni pubbliche di solidarietà con i palestinesi come espressioni di antisemitismo, o pregiudizio nei confronti degli aderenti all’ebraismo, che nell’Europa del XX secolo ha portato all’Olocausto.

Nessuno di coloro che si oppongono al massacro di massa dei palestinesi di Gaza da parte dello Stato di apartheid di Israele si è reso conto dell’assurdità di questa confusione: come può una critica a una nazione e al suo governo per la perpetrazione di un genocidio – con prove ampiamente disponibili a sostegno di questa affermazione – essere automaticamente interpretata come una prova dell’odio nei confronti di un gruppo religioso da parte di chi la esprime?

Il maccartismo, o la paura dei rossi sotto il letto, è stata una repressione durante la guerra fredda negli Stati Uniti contro le presunte minacce comuniste interne rappresentate da personaggi di sinistra. Il fenomeno iniziò nei confronti dei dipendenti statali e si diffuse poi nel settore privato, con i sospetti che venivano presi in custodia e obbligati a confessare dettagli sulla loro segreta fedeltà all’Unione Sovietica o a rischiare l’incarcerazione.

In questo momento, la minaccia degli antisemiti sotto il letto in questo Paese è alimentata dalla lobby israeliana locale in combutta con la Coalizione e la stampa di Murdoch, attraverso la propaganda che crea confusione tra la critica politica a Israele e l’espressione illegale di antisemitismo, nonostante le evidenti discrepanze, poiché tali campagne di paura politica eliminano subito la razionalità e la sostituiscono con un’ignoranza cieca.

Sospesa per essersi opposta a Israele

Autrice di spicco degli ultimi due decenni, la dottoressa Abdel-Fattah ha parlato a lungo della lotta palestinese contro l’assalto coloniale dei coloni dello stato israeliano nella Palestina storica, e sebbene sia stata raggiunta da uno stuolo di altri, che hanno parlato dallo scoppio del genocidio di Gaza nell’ottobre 2023 a nome della causa, Randa è stata una voce in passato quando altri non lo erano.

L’Australian Research Council nel 2022 ha assegnato ad Abdel-Fattah una sovvenzione di $ 870.000 per la ricerca sui movimenti sociali arabi/musulmani australiani dagli anni ’70. Tuttavia, sebbene il suo argomento di ricerca e la sua schiettezza sulla causa palestinese non abbiano posto alcun problema apparente in termini di assegnazione del premio tre anni fa, il clima politico è cambiato in modo significativo da quando è iniziato il genocidio.

L’ARC mercoledì 26 febbraio 2025 ha sospeso la borsa di studio di Abdel-Fattah, su richiesta del ministro dell’istruzione australiano Jason Clare, per aver dichiarato pubblicamente di avere violato il requisito della borsa di studio di condurre una conferenza accademica e di aver tenuto invece un workshop online. E questo non-problema ha dato all’establishment una scusa per tentare di mettere a tacere Abdel-Fattah, dopo che Murdoch ha cominciato a prenderla di mira nell’aprile 2024.

Il fatto che l’establishment abbia agito contro Abdel-Fattah sulla base di una modifica così insignificante per i requisiti di sovvenzione è un chiaro esempio di come le campagne di paura politica, come il maccartismo, prendano piede, poiché qualsiasi apparente anomalia è una scusa sufficiente per agire contro l’accademica a causa della sua esplicita difesa a nome del suo popolo, non importa quanto irrilevante possa essere l’azione offensiva.

Il motivo per cui la penalizzazione di Abdel-Fattah ha scatenato l’affermazione secondo cui l’Australia sta ora conducendo la propria caccia alle streghe politica contro coloro che si oppongono a un massacro di massa sostenendo di essere antisemiti, è che la scrittrice palestinese è solo l’ultima di una lunga serie di figure culturali locali prese di mira per una cancellazione ufficiale a causa della loro opposizione al genocidio di Gaza.

Fra quanti sono stati demonizzati da questo processo ci sono i giornalisti Antoinette Lattouf, Mary Kostakidis e Peter Lalor, insieme a Sarah Schwartz del Consiglio ebraico, al linguista dell’Università di Sydney Dr Nick Riemer e al professore di politica accademica John Keane. E queste sono solo le figure più in vista sottoposte ad accuse di antisemitismo da quando la loro indignazione si è concentrata su Israele.

Dall’inizio del genocidio, l’Australia ha imparato quanto sia forte la lobby israeliana a livello locale. Durante i primi giorni della serie di omicidi intrapresi da Israele a Gaza esisteva un divieto non ufficiale di chiedere un cessate il fuoco e, nonostante il lungo sostegno del Partito laburista federale alla Palestina, al governo il partito si è incondizionatamente inchinato all’affermazione di Israele di aver agito per legittima difesa.

La versione ufficiale della verità, diffusa dalla classe politica e dai media mainstream, è talmente distorta che la caccia alle streghe che ha preso di mira personaggi noti – che non vogliono essere messi a tacere sul tentativo di Israele di usurpare la Striscia di Gaza attraverso il massacro di massa della sua popolazione – è fiorita nonostante le ovvie discrepanze nelle accuse rivolte a queste persone.

La scorsa settimana Universities Australia ha annunciato che i centri di formazione universitaria della nazione stanno adottando una definizione di antisemitismo che segue quella dell’IHRA (International Holocaust Remembrance Alliance), che include la critica allo stato di Israele come forma di antisemitismo.

Con l’adozione della definizione universitaria, il timore è che la Israel Lobby stia ora spingendo affinché tale definizione venga inserita nella legge federale, in modo che la critica a Israele non solo venga confusa con l’odio verso il popolo ebraico, ma che la violazione del divieto di esprimere antisemitismo possa comportare l’imputazione di un reato penale per aver denunciato le azioni dello Stato israeliano.

La lunga durata del cessate il fuoco

Nonostante il cessate il fuoco a Gaza sia in vigore dal 18 gennaio, ovvero da oltre 40 giorni, la caccia alle streghe contro l’antisemitismo non ha fatto che aumentare. Ciò ha incluso le ricadute relative a un’ondata di criminalità antisemita che ha posto così tanti dubbi sulla legittimità delle apparenti motivazioni antisemite sostenute dalla polizia – basate su una serie di graffiti e attacchi incendiari – che è difficile sapere a cosa credere.

In effetti, due settimane fa Sky News ha tenuto un summit sull’antisemitismo, durante il quale la Israel Lobby ha chiesto l’istituzione di un’emergenza nazionale per quanto riguarda l’antisemitismo, oltre alla formazione sull’antisemitismo per le forze dell’ordine, l’educazione all’antisemitismo nelle scuole e una campagna pubblicitaria per sfatare i tropi antisemiti.

Quindi, mentre c’è un punto interrogativo ufficiale su ciò che accadrà nel luogo del genocidio a Gaza, sembra che, per quanto riguarda i tentativi di proibire ciò che i civili australiani sono autorizzati a dire in relazione ai tentativi israeliani di spazzare via i palestinesi di Gaza, la Lobby di Israele si stia muovendo per garantire che tali restrizioni siano permanenti in questo Paese.

Quindi, con la recente comparsa della definizione di antisemitismo di Universities Australia, insieme al tentativo della Israel Lobby di vederla inserita nella legge, si può essere certi che il deplorevole tentativo di mettere a tacere la dott.ssa Randa Abdel-Fatah non sarà l’ultimo nell’ambito della caccia alle streghe antisemita.

Paul Gregoire è un giornalista e scrittore di Sydney. È il vincitore del premio 2021 del NSW Council for Civil Liberties Award For Excellence In Civil Liberties Journalism. Prima di lavorare per Sydney Criminal Lawyers®, Paul ha scritto per VICE ed è stato redattore di notizie presso il City Hub di Sydney.

Traduzione: Simonetta Lambertini – invictapalestina.org