“Per la prima volta, temiamo di perdere colleghi per fame”, ha dichiarato domenica la Società dei Giornalisti (SDJ) dell’agenzia. “Abbiamo visto ferite di guerra, prigionia e morti sul campo, ma mai questo”.
Fonte: English version
Quds News Network Editing Team, – 21 luglio 2025
Gaza (Quds News Network)- L’agenzia di stampa AFP ha lanciato un grave allarme: i suoi giornalisti a Gaza potrebbero presto morire di fame, una tragedia che l’agenzia non ha mai affrontato nei suoi 80 anni di storia. “Per la prima volta, temiamo di perdere colleghi per fame”, ha dichiarato domenica la Società dei Giornalisti (SDJ) dell’agenzia. “Abbiamo visto ferite di guerra, prigionia e morti sul campo, ma mai questo”.
La squadra dell’AFP a Gaza è composta da nove giornalisti e fotografi locali. Hanno sopportato mesi di assedio, sfollamenti e ora carestia. Continuano a lavorare senza cibo, acqua pulita o elettricità, spostandosi tra i campi a piedi o su carretti trainati da asini, mentre i raid aerei israeliani prendono di mira i veicoli in movimento. Uno di loro, Bashar, che lavora con l’AFP dal 2010, ha scritto su Facebook: “Non ho più la forza di lavorare. Il mio corpo è magro. Mio fratello è crollato per la fame”.
Sebbene l’AFP paghi i loro stipendi, i giornalisti non possono comprare nulla. I negozi sono vuoti. I prezzi sono astronomici. Il sistema bancario è al collasso. Persino l’accesso al contante comporta una commissione del 40%. L’avvertimento giunge mentre il bilancio delle vittime dell’assedio israeliano per la fame continua a salire.
Secondo il Ministero della Salute di Gaza, 99 persone sono state uccise e oltre 650 ferite nelle ultime 24 ore mentre cercavano di raggiungere i camion degli aiuti. Questo porta il numero totale di “Martiri del Pane” che hanno raggiunto gli ospedali a 1.021 morti e oltre 6.511 feriti. Decine di persone muoiono ogni giorno di fame, senza alcun intervento in vista. L’AFP sollecita un’azione immediata per salvare vite umane, comprese quelle dei suoi giornalisti, che rimangono tra gli ultimi occhi sul campo a documentare il genocidio israeliano a Gaza.
Traduzione a cura di: Nicole Santini
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