Il Genocidio israeliano a Gaza non sta solo uccidendo persone, ma sta anche mutando il codice epigenetico dei palestinesi 

Il Genocidio in corso a Gaza sta rimodellando la genetica, con tossine, traumi e stress che alterano il DNA, trasmettendo l’impatto della guerra alle future generazioni di palestinesi.

Fonte: English version

Di Haya Ahmed – 2 ottobre 2025

A Gaza, dove la morte incombe dietro ogni angolo, la guerra sta rimodellando non solo la vita quotidiana dei palestinesi, ma sta anche riconfigurando il loro codice genetico.

Si teme fortemente che l’impatto fisico e psicologico del Genocidio in corso e il rilascio di tossine invisibili provenienti dalle bombe israeliane nell’aria di Gaza stiano causando cambiamenti irreversibili nelle cellule dei palestinesi a livello molecolare, causando un aumento del tasso di malattie come il cancro e anomalie nei loro nascituri.

Recenti ricerche scientifiche suggeriscono che l’attuale aggressione israeliana a Gaza potrebbe avere un impatto negativo sulle generazioni future di palestinesi.

Questo solleva un interrogativo importante: gli effetti della guerra possono essere ereditati?

Dalla guerra ai geni: cos’è l’ereditarietà epigenetica?

La genetica tradizionale ci dice che i tratti vengono trasmessi di generazione in generazione attraverso la trasmissione di informazioni genetiche, in particolare il DNA. Tuttavia, studi recenti hanno rivelato un altro livello di controllo genetico, noto come epigenetica, che può “accendere” o “spegnere” i geni.

Questi cambiamenti possono verificarsi a causa di fattori ambientali come grave stress psicologico, malnutrizione, esposizione a tossine e inquinanti e privazioni croniche e gravi, tutte condizioni a cui i palestinesi di Gaza sono esposti ininterrottamente da quasi due anni.

Il pediatra palestinese ed esperto di psicologia infantile, il Dottor Ahmed Issa, ha studiato come esperienze estremamente traumatiche e violente, come la guerra, la violenza sessuale e gli sfollamenti forzati, possano avere un impatto sui geni umani.

Ha scoperto che il trauma a cui i palestinesi sono stati esposti attraverso le guerre ricorrenti non solo ha conseguenze sociali e psicologiche, ma lascia anche impronte biologiche nei loro geni, che potrebbero influire sulla salute fisica e psicologica dei loro figli e nipoti.

“I bambini di Gaza non solo ereditano difficoltà sociali ed economiche, ma portano anche l’eredità della guerra nel loro DNA”, afferma il Dottor Ahmed.

“Questo evidenzia la necessità di trattamenti sociali e terapeutici a lungo termine a Gaza, oltre agli sforzi di soccorso di emergenza”.

Lezioni dall’Olocausto e dalla Guerra del Vietnam

Gli studi più importanti a sostegno della teoria secondo cui gli effetti della guerra possono essere ereditari sono stati quelli condotti sui figli e sui nipoti dei sopravvissuti all’Olocausto della Seconda Guerra Mondiale tra la fine del ventesimo e l’inizio del ventunesimo secolo.

È stato riscontrato che le generazioni successive presentavano livelli più elevati dell’ormone dello stress, il cortisolo. Analisi genetiche hanno rivelato che i cambiamenti epigenetici nei loro geni erano responsabili dei livelli di cortisolo notevolmente più elevati. Gli studi hanno scoperto che le generazioni future erano anche a maggior rischio di PTSD (Disturbo da Stress Post-Traumatico).

Potrebbero non aver vissuto l’Olocausto, ma la ricerca suggerisce che ne abbiano ereditato alcuni effetti.

Se, oltre 80 anni dopo, i figli e i nipoti dei sopravvissuti all’Olocausto ne portano ancora oggi il segno nel DNA, che dire dei palestinesi di Gaza, che hanno vissuto molte guerre?

La guerra del Vietnam è un altro esempio chiave di come gli effetti della guerra si trasmettano alle generazioni future. L’Agente Arancio, l’erbicida tossico usato dalle truppe americane per distruggere le foreste in Vietnam negli anni ’60, ha contaminato il suolo e le fonti d’acqua per decenni, causando mutazioni genetiche e difetti congeniti nelle generazioni successive del popolo vietnamita, come spina bifida, palatoschisi e gravi difetti cardiaci.

Gaza: un laboratorio forzato per il cambiamento epigenetico

L’esposizione alle tossine rilasciate dalle bombe, cibo e acqua contaminati, malnutrizione, privazione cronica del sonno e traumi psicologici costituiscono una miscela mortale che permea i corpi dei palestinesi di Gaza a livello molecolare, colpendo tutti i settori della società.

La gravidanza è una fase biologicamente sensibile. Studi dimostrano che lo stress cronico durante la gravidanza può modificare l’impronta “metilica” sui geni del nascituro, il che può influire negativamente sullo sviluppo del cervello e sull’immunità e aumentare la suscettibilità del nascituro a malattie mentali in futuro.

Um Ahmed, una madre di 32 anni di Gaza, ha perso la casa a causa di un bombardamento aereo quando era incinta di sette mesi.

Racconta di aver notato, dopo essere sopravvissuta all’attacco aereo, che il suo bambino non ancora nato la prendeva a calci con maggiore violenza dall’interno dell’utero. Essendo nato pochi mesi fa, afferma che è evidente che il trauma della guerra sia stato trasmesso al suo bambino.

“Ha difficoltà a dormire e piange in continuazione”, ha detto.

A Gaza, dove le donne sono costrette a partorire in condizioni di pericolo, in aree sovraffollate o persino sotto le bombe, questi cambiamenti sono più acuti.

L’epigenetista palestinese, il Dottor Samer Al Khaldi, ha dichiarato: “L’inalazione di queste sostanze non solo danneggia la madre, ma attraversa anche la placenta fino al feto, il che può portare a mutazioni genetiche, un aumento del rischio di difetti congeniti e aborto spontaneo precoce”.

Potreste aver visto le immagini virali sui social media di Hikmah Noufal, una bambina di Gaza nata con gravi anomalie facciali, che i medici ritengono siano dovute all’esposizione della madre ai gas tossici rilasciati dai missili, oltre che a cibo e acqua contaminati. Noufal necessita urgentemente di un intervento chirurgico d’urgenza e di cure a lungo termine.

Per gli uomini, questa esposizione può causare alterazioni dello sperma, non solo compromettendo la fertilità, ma anche comportando il rischio di contrarre malattie per i futuri nascituri.

L’esposizione a tossine, cibo e acqua contaminati espone i bambini palestinesi al rischio di sviluppare tumori in età adulta.

L’esperienza quotidiana degli attacchi aerei, l’essere testimoni di uccisioni e la perdita dei propri cari possono anche causare alterazioni neurologiche nel cervello.

Il pediatra di Gaza, il Dottor Ahmed Hijazi, afferma che le esperienze traumatiche durante l’infanzia non solo influenzano la salute mentale di una persona, ma anche il suo sistema immunitario, portando a malattie fisiche croniche a causa di influenze epigenetiche che controllano l’espressione genica.

Afferma: “In un ambiente come Gaza, i bambini sono ripetutamente esposti a guerra, traumi, perdita della famiglia e della casa. Questo non solo influisce sulla loro salute psicologica immediata, ma ha anche un impatto biologico sui loro corpi e sul futuro della loro genetica”.

In questo modo, il Genocidio a Gaza è diventato un esperimento scientifico forzato in cui le persone stanno testando le loro teorie sulla relazione tra guerra e genetica.

Aumenti dei tassi di cancro

Studi scientifici indicano che gas e sostanze chimiche prodotte dalle esplosioni di razzi e dai detriti, come metalli pesanti (piombo e mercurio) e agenti cancerogeni (diossine e benzopirene), rimangono nell’aria e nel suolo per lunghi periodi.

L’esposizione cronica a queste tossine aumenta i tassi di cancro, in particolare tumori del sangue e linfomi, malattie che sono state osservate in aumento nelle comunità che vivono sotto ripetuti bombardamenti. Inoltre, i perclorati presenti nel carburante per razzi possono contaminare l’acqua, potenzialmente causando malattie della tiroide.

“Ci aspettiamo che le generazioni future pagheranno il prezzo di questo inquinamento”, ha dichiarato l’oncologo Dottor Haitham Awadh.

“L’esposizione ripetuta ad agenti cancerogeni aumenta la probabilità di accumulo di mutazioni genetiche, che nel tempo si trasformano in cellule cancerose, non solo in coloro che hanno vissuto direttamente la guerra, ma anche nei loro figli”.

Il rischio non deriva solo dai bombardamenti aerei. L’esposizione all’amianto presente nelle macerie di vecchi edifici distrutti dai bombardamenti aerei espone gli abitanti di Gaza a un rischio maggiore di sviluppare tumori aggressivi come il cancro ai polmoni o il mesotelioma, il cancro alla gola e il cancro alle ovaie.

Spesso questi tumori si sviluppano decenni dopo, il che significa che i bambini di Gaza esposti all’amianto oggi potrebbero essere già adulti quando sviluppano questi tumori.

Il mondo ha una responsabilità per i cambiamenti epigenetici a Gaza?

Le scoperte scientifiche sull’impatto della guerra e del Genocidio sulla genetica pongono la comunità internazionale di fronte a una nuova responsabilità: la guerra non è solo una questione politica o di diritti umani, ma anche una questione biologica.

I palestinesi di Gaza non solo hanno bisogno di un cessate il fuoco permanente, ma avranno anche bisogno di una riabilitazione biologica, medica e psicologica a lungo termine per ripristinare le alterazioni nelle loro cellule.

La buona notizia è che non tutti i cambiamenti epigenetici sono permanenti. La ricerca ha dimostrato che una combinazione di corretta alimentazione, esercizio fisico, yoga, supporto psicologico e un ambiente favorevole può contribuire ad attenuare alcuni di questi cambiamenti.

Attraverso il Genocidio di Gaza, la comunità internazionale si renderà conto che la guerra non solo uccide coloro che vengono bombardati oggi, ma ha un impatto sulla vita di coloro che nasceranno domani.

Haya Ahmed è un medico e scrittore indipendente di Gaza.

Traduzione a cura di: Beniamino Rocchetto 
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