Ramallah, 29 settembre 2015.
L’abuso dei proiettili di gomma da parte della polizia di frontiera israeliana durante gli scontri con i giovani palestinesi ha provocato gravi lesioni a tre bambini di Gerusalemme Est, in zona Issawiya, nel mese di settembre. Nessuno dei bambini feriti aveva partecipato agli scontri.
Il 19 settembre, Mohammad Issa, 15 anni, ha subito la frattura del cranio con conseguente emorragia cerebrale, quando un proiettile di gomma lo ha colpito alla testa. La madre ha raccontato a DCIP (Defense for Children International – Palestine) che è successo mentre si stavano recando in farmacia a Issawiya. Mohammad è stato ricoverato nove giorni in ospedale e i medici dicono che avrà bisogno di fisioterapia per riacquistare la mobilità del braccio sinistro, offeso da danno neurologico.
Aseel Muheisen, 12 anni, ha detto a DCIP che il 15 settembre un proiettile di gomma l’ha colpita mentre stava assistendo agli scontri dal piccolo parco giochi di famiglia, da cui si gode la vista sulla zona di Issawiya. Il referto medico dice che Aseel ha una clavicola rotta e contusioni polmonari, che hanno reso necessaria una degenza ospedaliera di cinque giorni.
Yousef Dari, 10 anni, ha raccontato a DCIP di essersi trovato coinvolto, l’8 settembre, negli scontri che hanno opposto giovani palestinesi mascherati e forze della polizia di frontiera israeliana quando è uscito dalla panetteria vicino a casa, a Issawiya. I poliziotti gli hanno sparato alla schiena mentre correva per rientrare a casa. Yousef ha riportato la lacerazione della milza, che lo ha costretto in ospedale per una settimana. La prognosi è di almeno un mese di riposo a letto.
“I proiettili di gomma, come tutte le armi non letali di controllo di massa, possono causare ferite gravi ai bambini palestinesi o addirittura ucciderli, se sparati all’altezza del petto a distanza ravvicinata”, ci ha detto Ayed Abu Eqtaish, direttore del programma Trasparenza di DCIP. “Questi casi denotano un’arbitraria inosservanza delle linee guida sull’uso di tali armi da parte delle forze dell’ordine israeliane. L’incapacità delle autorità israeliane di condurre indagini e identificare i responsabili di crimini fornisce alle forze dell’ordine israeliane la tacita approvazione a infliggere il massimo danno”.
La polizia israeliana ha introdotto l’uso dei proiettili di gomma (o Modello 4557) nel luglio 2014, a quel che sostiene l’ACRI (Association for Civil Rights in Israel), un’associazione israeliana per i diritti umani. Questi nuovi proiettili neri, intesi come forma non letale di controllo delle masse, hanno rimpiazzato un modello blu, più leggero e meno offensivo.
A marzo l’ACRI ha spedito una lettera a Yohanan Danino, alto funzionario di polizia, e a Yehuda Weinstein, procuratore generale, per chiedere che Israele “cessasse immediatamente l’uso dei proiettili di gomma e conducesse indagini esaustive”. In risposta, l’ACRI ha ricevuto le linee guida per l’uso di tali proiettili, che ne proibiscono l’utilizzo contro i bambini e impongono ai poliziotti di mirare alla parte bassa del corpo.
Ciononostante, nell’ultimo anno, a Gerusalemme un bambino è morto e almeno altri tre sono stati gravemente feriti a causa dei proiettili di gomma, secondo quanto affermano i dati forniti da DCIP e le indagini dei media.
In una testimonianza giurata resa a DCIP, Zakaria Glani, 13 anni, ha detto che il 31 marzo, mentre tornava a casa da scuola, nel campo rifugiati di Shufat a Gerusalemme Est, un proiettile di gomma lo ha colpito all’occhio sinistro. In quel periodo si stava costruendo una parte del discusso muro che separa il campo dal resto di Gerusalemme. La polizia di frontiera israeliana montava la guardia su molti tetti e sparava a chiunque si avvicinasse all’area. Nonostante due interventi chirurgici, Zakaria ha perso la vista dall’occhio sinistro.
Il 24 dicembre 2014, verso mezzogiorno, mentre tornava a casa dopo esser sceso dall’autobus della scuola, Mohammad, 5 anni, residente a Issawiya, è stato colpito da un proiettile di gomma. La sorella, che ha reso una testimonianza giurata a DCIP, ha raccontato che un soldato ha fatto fuoco contro di loro, nonostante in quel momento non ci fossero scontri in atto. Il padre di Mohammad lo ha portato in ospedale, dove le ossa fratturate dell’orbita oculare sono state sostituite da placche in platino.
Anche Saleh, 11 anni, pure lui di Issawiya, ha subito una ferita simile, quando, il 13 novembre 2014, un soldato israeliano gli ha sparato contro un proiettile di gomma. Saleh stava rientrando dopo aver fatto una commissione per la madre e si è trovato coinvolto in uno scontro fra giovani palestinesi e polizia israeliana. Secondo quanto da lui testimoniato, è stato in coma quattro giorni e – quando si è svegliato – ha scoperto che era stato necessario asportare l’occhio destro e che il sinistro era rimasto danneggiato all’85 per cento. Saleh ha inoltre riportato fratture al cranio e al naso.
Questi ferimenti sono seguiti alla morte di Mohammad Sunukrut, 16 anni, avvenuta nel settembre 2014. Mohammad è morto per un’emorragia cerebrale una settimana dopo esser stato colpito alla testa (a quel che si dice) da uno di questi proiettili durante le dimostrazioni che hanno avuto luogo a Gerusalemme Est in zona Wadi Joz.
Lo scorso anno DCIP ha rivolto un appello alle autorità israeliane perché cessino di usare armi apparentemente non letali, di cui invece le forze di polizia isareliane abusano, coperte da una quasi totale impunità. L’utilizzo non corretto di tali armi può avere conseguenze devastanti, e talora fatali, per i bambini.
Si stima che 1522 bambini palestinesi siano stati feriti da armi che non usano pallottole vere tra gennaio 2011 e dicembre 2013, secondo i dati raccolti dall’OCHA (Ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari Umanitari). Un rapporto di gennaio 2013 di B’Tselem, un’associazione israeliana per i diritti umani, ha rivelato che, tra il 2000 e il 2012, 12 bambini sono morti a causa di proettili metallici rivestiti di gomma.
Traduzione – Marina Invictapalestina
fonte: http://www.dci-palestine.org/sponge_tipped_bullets_cause_serious_injuries_to_east_jerusalem_children