Il palestinese più giovane in detenzione amministrativa

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16 Marzo 2016

A 16 anni Hamza Hamad ha già provato l’esperienza della parte peggiore dell’occupazione israeliana: arresti, raid nelle case, demolizioni e un padre in prigione. Adesso è diventato il palestinese più giovane ad essere stato messo in detenzione amministrativa.

Il sedicenne Hamza Hamada, dal villaggio di Silwad nella West Bank, è stato posto in detenzione amministrativa la settimana scorsa e ciò lo ha reso il più giovane detenuto amministrativo nelle prigioni israeliane. Hamad è stato arrestato durante un assalto nella propria casa all’inizio della settimana. Dopo un breve interrogatorio, il Comando Centrale GOC ha firmato un ordine amministrativo per incarcerare il sedicenne indefinitamente e senza processo per almeno 6 mesi.
Nonostante la sua giovane età, non è la prima volta che Hamad viene arrestato dall’esercito israeliano. Alla fine di Agosto 2015, le forze di sicurezza hanno assaltato la casa di famiglia, dove il ragazzo vive con la madre e due fratelli. L’esercito ha distrutto il suo computer ed interrogato il fratellino di 10 anni. Quando i soldati se ne sono andati, si sono trascinati Hamza dietro verso la stanza degli interrogatori, al Russian Compound di Gerusalemme. Lì è stato interrogato per 22 interi giorni, durante otto dei quali gli è stato impedito di incontrare un avvocato, ed è stato infine rilasciato a casa senza accuse. Una settimana fa, i soldati sono tornati a prenderlo, stavolta per portarlo direttamente alla prigione militare di Ofer, senza alcuna reale necessità di sottoporlo ad un altro interrogatorio.
Hamza è il figlio di Moeed Hamad, condannato a sette anni nel 2003 per aver organizzato attacchi terroristici contro israeliani in quella che veniva chiamata “Operation Ein Yabrud.”. Nel corso degli anni, le autorità israeliane hanno punito la famiglia attraverso la demolizione delle loro case e l’arresto dei loro figli.

Moeed Hamad un certo numero di anni fa pubblicò un libro nel quale erano incluse lettere scritte ai suoi bambini. Questo dev’essere stato un altro motivo di rabbia per le autorità israeliane, che decisero di rivoltare la casa sottosopra. Durante lo stesso raid, portarono via alcuni videogiochi su cd e confiscarono i telefoni dei membri della famiglia.
In seguito ai primi raid ed arresti, la famiglia ha affermato che questi metodi dell’IDF venivano applicati per fare pressione sul padre e per punirlo. Le autorità impedirono, inoltre, ad Hamza di visitare suo padre in prigione, nonostante il fatto che, essendo minorenne, non avesse neppure la necessità di un permesso.

La detenzione amministrativa è una misura estrema intesa per essere adottata raramente e con moderazione. I prigionieri in detenzione amministrativa sono trattenuti in maniera indefinita, in assenza di accuse contro di loro o di un processo, privati di ogni possibilità di difendere se stessi.

Secondo i Servizi Detentivi Israeliani, Israele starebbe attualmente trattenendo tre minorenni palestinesi – Hamza e due diciassettenni di Gerusalemme – in detenzione amministrativa. Per la fine di Gennaio, Israele ha già rinchiuso 421 minorenni in prigione, dei quali solo 135 hanno ricevuto una formale sentenza.

Lo Shin Bet deve ancora rispondere a queste accuse. L’eventuale risposta sarà aggiunta qui appena verrà fornita.

 

 

Trad. L. Pal – invictapalestina.org

fonte: http://ufreeonline.net/index.php/site/index/news/668/3

 

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