Da un post di Angelo d’Orsi
A tutti coloro che blaterano del “diritto di Israele a difendersi”;
a quanti davanti alla denuncia della violenza che è alla base della nascita stessa di questo Stato se la cavano dicendo che gli Stati sorgono sempre dalla violenza;
a chi taccia di “terrorista” chiunque rivendichi il diritto a resistere, con ogni modo, lotta armata compresa, all’occupante;
a coloro che ad ogni contestazione ripetono il mantra della “unica democrazia del Medio Oriente”;
e, infine,
a tutti quelli che, in buona o cattiva fede, auspicano “due Stati per due popoli” (dimenticando che Israele non solo ha occupato illegittimamente terre che non erano state concesse allo Stato ebraico, alla sua fondazione, ma impedisce in modo scientifico ogni possibilità per i Palestinesi di avere uno Stato)…: e via seguitando,
a tutti loro offro questa immagine, che, come suol dirsi, può valere più di mille (diecimila, centomila…) parole.
E dico: prima o poi anche Israele crollerà. Il suo “risultato storico” sarà stato di aver incentivato l’antisemitismo nel mondo, e di aver trasformato tutta la regione in un’area di conflittualità endemica, alla quale non si vede via di uscita, fino tanto che sussisterà lo Stato di Israele, come “Stato etnicamente puro”.
Post scriptum – Dedico questa breve riflessione al mio ex “amico”, collega universitario Luca Michelini, che non pago di avermi accusato di antisemitismo, qui, sulla mia bacheca, dopo essere stato bandito dal novero dei contatti, si è “vendicato” pubblicando il nostro scambio, con un suo “commento” su una testata sionista, additandomi alla ignominia ebraica, per aver appunto il sottoscritto denunciato una volta di più la politica di oppressione e sopraffazione degli ebrei sui palestinesi, e di aver respinto, infine, la “soluzione” dei due Popoli, due Stati, soluzione oggi, a quanto si legge, giudicata insoddisfacente persino da Yehoshua.
L’intervento micheliniano è stato subito rilanciato da siti iper-sionisti, con condimento di varie ingiurie all’indirizzo del sottoscritto. Che dire? Il poveretto, non potendo trovare una sede seria, culturalmente dignitosa che accettasse i suoi “ragionamenti”. ha cercato “protezione” tra i suoi amici, piagnucolante.
Che pena.