Titolo: Quando avevo cinque anni, mi sono ucciso
  
Autore: Ibrahim Souss, Howard Buten
  
Casa editrice: Tranchida
Genere: Racconti
Lingua: Italiano
  
Adottabile: Si
Disponibilità: no
Formato: cartaceo
  
Settore: Palestina

[Rif. 102] Stampato anno: 2009 - Num. pagine: 194 - Costo: 14 Euro

Un romanzo d'amore narrato da un ragazzino di otto anni che, grazie o a causa della sua "anomalia", turba e disturba. Burt è vittima della stupidità degli adulti che trasformano i suoi sogni in sintomi clinici e il suo amore in attentato. Per quello che ha fatto a Jessica, precoce e deliziosa compagna di scuola tutta sguardi torbidi e ammiccamenti, il protagonista viene rinchiuso in un istituto di neuropsichiatria infantile. E qui, sulle pareti della Stanza del Riposo dove viene confinato alla minima infrazione, egli ci racconterà la sua storia avvincente, sconvolgente e struggente. Una storia da ridere o da piangere, narrata in una lingua spogliata da qualsiasi orpello con cui per lo più la società degli adulti e dei buoni sentimenti ama infiorare e travestire l'essenza pur di non farla trapelare. La lingua di Burt è la lingua dell'innocenza, la lingua dell'uomo e dei suoi valori più veri prima del "peccato", prima della comparsa di quel pensiero logico-raziocinante e onnipervadente che ha esteso la sua legge fino a renderla assoluta e unica, Burt si riprende quanto gli è stato tolto: l'altro mondo, quello del gioco, del sogno, del mistero, del non detto, della poesia, del sottosuolo, della trasgressione, quel mondo, insomma, che gli adulti assennati e genitori hanno strategicamente confinato in spazi precisi, controllabili e marginali, quasi a voler codificarne e ufficializzarne la rimozione.