Titolo: | Boicottare Israele | |
Sottotitolo: | una pratica non violenta | |
Autore: | Diana Carminati e Alfredo Tradardi | |
Casa editrice: | DeriveApprodi | |
Genere: | Saggistica | |
Lingua: | Italiano | |
Donato da: | Carmela - Milano | |
Disponibilità: | si | |
Formato: | cartaceo | |
Posizione Libro: | Centro | |
Settore: | Palestina | |
[Rif. 11] Stampato anno: 2010 - Num. pagine: - Costo: 10 Euro | ||
Negli ultimi anni Israele ha accentuato una politica di segregazione e repressione nei confronti dei palestinesi che in molti hanno definito peggiore dell’apartheid sudafricana. Cosa fare di fronte a una situazione politica che rende la reclusione di un’intera popolazione una condizione durevole? Il 9 luglio 2005, a un anno dal parere della Corte Internazionale di Giustizia che invitava Israele a smantellare il Muro dell’Apartheid, più di 170 organizzazioni della società civile palestinese, in rappresentanza sia dei profughi e dei palestinesi che vivono in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza, sia dei cosiddetti «arabi israeliani», hanno rivolto alla coscienza civile del mondo democratico un appello a fare contro Israele quello che fu fatto contro l’apartheid in Sudafrica: boicottaggi, disinvestimenti e sanzioni. Proposta già sostenuta da alcuni intellettuali israeliani, come Ilan Pappé e Tanya Reinhart, e da diversi opinionisti occidentali, come Naomi Klein. Questo libro spiega le ragioni della necessità del boicottaggio, nei confronti del complesso culturale-militare-industriale israeliano, che si configura oggi come la sola reale alternativa alla violenza. |