Titolo: Donne nel deserto
  
Autore: Al-Shaykh Hanan
A cura di: Pagani S.
Casa editrice: JOUVENCE
Genere: Racconti
Lingua: Italiano
  
Adottabile: Si
Disponibilità: no
Formato: cartaceo
  
Settore: Palestina

[Rif. 129] Stampato anno: 1994 - Num. pagine: 302 - Costo: 20 Euro

Quattro donne, quattro paesi, quattro destini che si intrecciano sullo sfondo della sabbia arida e accecante del deserto di un paese del Golfo arabo.

Suha, libanese colta,scappata dalla cosmopolita Beirut in fiamme; Susan, americana media che cerca nel deserto la possibilità di essere qualcuno; Nur, ricca e corrotta beduina, che tenta di evadere dalla noia della sua vita, attraverso il lusso e il sesso; Tamar, povera, di origine turca, che ripudiata dal marito, decide di lavorare mettendosi così in guerra con l’intera comunità.

Sono storie riprese dal vivo, raccontate in modo spregiudicato e trasgressivo, al di là di ogni luogo comune sulle donne arabe: dall’amore al sesso, dalla magia all’economia, in un deserto affollato più di sontuosi palazzi di cristallo e finti prati all’inglese, che di oasi e cammelli.>>



<<…credo in una chiave di lettura più pertinente, che rafforza l’interesse del libro. E’ di moda, perché risponde a una aspirazione molto diffusa parlare di sguardi: sguardi dall’interno, sguardi dall’esterno; sguardi complici; sguardi che, rivelando, violano un’intimità gelosamente custodita; sguardi paternalisticamente portati all’indulgenza; sguardi accusatori.

Il libro potrebbe essere definito come il molteplice racconto di ognuno di questi sguardi: dall’interno, perché l’autrice è donna ed è araba; dall’esterno, perché non appartiene al paese in cui colloca le sue protagoniste; complice, perché appare solidale con le donne, anche con quelle verso cui non dimostra tenerezza e comprensione; rivelatore, perché il libro sembra sollevare un velo su qualche cosa di misterioso e insieme di proibito; infine, sguardo di superiorità e di sufficienza, quando l’autrice postula per un suo personaggio la possibilità di evasione verso un altrove che, considerato più accettabile, induce a un giudizio senza sfumature negativo su quanto si abbandona….