Quando è morto Pier Paolo Pasolini, il 2 novembre 1975, io avevo 22 anni. La TV ha dato l’ annuncio mentre lavavo due piatti a casa dei miei nonni, e per me è stata come una fucilata.
Stoptheism.com, che anche nel nome richiama la propria lotta al Movimento Internazionale di Solidarietà, non è nuovo a queste iniziative e i suoi stretti rapporti con le Forze armate israeliane constringono a prendere estremamente sul serio questa deplorevole lista di proscrizione.
Mahmoud Abbas ha promesso la pena di morte per gli assassini di Vittorio Arrigoni. Questa non è la Palestina di diritti e giustizia per cui è vissuto: è la Palestina sfigurata da cui è stato ucciso.
Vittorio Arrigoni (1975-2011) was a member of the International Solidarity Movement (ISM), a Palestinian-led movement committed to resisting the illegal Israeli occupation of Palestine without consorting to any violent means whatsoever.
Vogliamo andare a Gaza passando dal valico di Rafah con tutti e tutte coloro che nel mondo condividono l’urgenza di gridare forte e chiaro quello che la voce di Vittorio ci ha detto tante volte: Restiamo Umani!
C’è un luogo dove l’oppressione è concentrata come da nessun’altra parte, e dove massimo è il bisogno della solidarietà internazionale: questo luogo è la Palestina, ed in particolare la Striscia di Gaza...
Il vescovo di Gerusalemme con voce forte a rivendicare il popolo palestinese come il “suo popolo”, come un popolo detentore di diritti calpestati e ignorati dai potenti della terra…..
La commozione della madre: «Non è un eroe nè un martire, solo un ragazzo che credeva nei diritti umani» Duemila amici, nessun pezzo di stato: l'ultimo saluto a Arrigoni
L'Amministrazione Comunale di Bulciago e l'intera Comunità ricordano così il loro giovane concittadino Vittorio Arrigoni:
RICORDIAMO VIK "RESTIAMO UMANI".
«Poco fa ci hanno comunicato con il lancio di nuovi volantini che la terza fase della guerra al terrorismo sta per iniziare. Sono cortesi i militari israeliani, chiedono collaborazione alla popolazione di Gaza, prima di schiacciarli come insetti. Se i volantini non sono abbastanza persuasivi, ci pensa l'aeronautica a bussare dolcemente sui tetti delle case di Gaza. È una nuova prassi degli ultimi giorni, piovono bombe un pochino più leggere, abbastanza per scoperchiare i tetti delle abitazioni e invitare gli abitanti all'evacuazione».
«Poco fa ci hanno comunicato con il lancio di nuovi volantini che la terza fase della guerra al terrorismo sta per iniziare. Sono cortesi i militari israeliani, chiedono collaborazione alla popolazione di Gaza, prima di schiacciarli come insetti. Se i volantini non sono abbastanza persuasivi, ci pensa l'aeronautica a bussare dolcemente sui tetti delle case di Gaza. È una nuova prassi degli ultimi giorni, piovono bombe un pochino più leggere, abbastanza per scoperchiare i tetti delle abitazioni e invitare gli abitanti all'evacuazione».
Vittorio sbarcò a Gaza per la prima volta nel 2008 e fu il primo straniero a provare sulla sua pelle il respingimento israeliano nelle acque di fronte a Gaza
Una cosa è certa: in Italia c’è chi sta festeggiando questo assassinio che elimina un testimone testardo, scomodo e seccante. Parliamo di quel primo ministro che aveva annunciato alla radio israeliana che avrebbe fatto di tutto per fermare la partenza della seconda Freedom Flotilla...
Il centrodestra insorge in aula
Interrotto il vicepresidente che chiede un minuto di raccoglimento per il cooperante ucciso a Gaza. "Atteggiamento indegno", commentano gli eletti della Federazione della Sinistra-Verdi
«Grazie di aver portato Vittorio in questo mondo. Mamma, per favore perdonaci
per non essere stati capaci di proteggere Vittorio!», ha scritto un ragazzo
palestinese rivolgendosi alla madre dell’attivista ucciso.
«Grazie di aver portato Vittorio in questo mondo. Mamma, per favore perdonaci
per non essere stati capaci di proteggere Vittorio!», ha scritto un ragazzo
palestinese rivolgendosi alla madre dell’attivista ucciso.
Vittorio era un indesiderato in Israele. Troppo sovversivo, per aver
manifestato con l'amico Gabriele l'anno prima con le donne e gli uomini nel
villaggio di Budrus contro il muro della vergogna, insegnando e cantando
insieme il nostro più bel canto partigiano: «O bella ciao, ciao...»
Vittorio la Striscia di Gaza non la lascerebbe mai. Quel piccolo lembo di terra è diventato la sua seconda casa, anzi la prima, dove vivere e svolgere il suo impegno a difesa dei diritti dei palestinesi, sotto assedio e dimenticati dal mondo.
In queste settimane le autorità israeliane hanno avviato una campagna di intimidazione contro gli attivisti e le campagne internazionali di solidarietà con la Palestina, in particolare contro la Freedom Flotilla che partirà a maggio diretta a Gaza...
Patrizia Cecconi è Presidente Assoc. Amici della Mezzalunarossa palestinese: Vittorio non è morto, hanno ripetuto in tanti ieri ai funerali, e la tristezza in più momenti si è addirittura mescolata all’euforia...
Non un pacifista (o paci-finta) buonista come i tanti, inutili e dannosi per la giustizia, che circolano in giro in questo periodo storico buio e confuso.
Pubblichiamo, nella giornata della Festa della Liberazione, il testo letto e sottoscritto da diverse organizzazioni italiane e internazionali, durante il funerale di Vittorio Arrigoni, che si è tenuto ieri a Bulciago.
Vittorio Arrigoni appare al momento l’ennesima vittima di questa aperta e feroce competizione tra i vari network dell’islam politico e dell’uso strumentale che ne fanno i vari attori sul palcoscenico del Vicino Oriente