Romanziera rilasciata su cauzione dopo ore di interrogatori, altri sei giovani palestinesi sequestrati dalle forze di occupazione

March 12, 2017

La scrittrice palestinese Khalida Ghosheh arrestata a Gerusalemme Sabato 11 marzo è stata rilasciata dietro  il pagamento di una cauzione di 10.000 NIS  ($ 2.722 USD) dopo ore di interrogatori da parte dello Shin Bet, la data del processo non stata precisata.

La polizia dell’occupazione israeliana ha invaso la sua casa a Gerusalemme la mattina di Sabato, notificando l’arresto e portandola via per  interrogatori. In un’intervista con Quds News, la scrittrice ha detto che la motivazione del suo arresto è il suo prossimo romanzo, “trappola dello Sciacallo”, concentrato sui collaboratori palestinesi con le forze di occupazione israeliane. Ha detto che gli investigatori hanno affermato che il suo romanzo rappresenta una minaccia per i collaboratori che lavorano con l’occupazione. Il romanzo riflette le sue esperienze e ha lo scopo di mettere in guardia i giovani sulle  modalità che l’occupazione può utilizzare per tentare di costringerli a diventare collaboratori.

Così come Ghosheh che è stata rilasciata e attende di conoscere la data per  il processo per la scrittura di un romanzo sulla occupazione israeliana, altri sei palestinesi sono stati sequestrati durante il raid militare nelle prime ore del mattino di Domenica 12 marzo. Tra questi c’è il giornalista palestinese Musab al-Said di Bir Zeit e Osama Fuqaha uno studente palestinese e membro del consiglio degli studenti della Università di Bir Zeit.

Tra le persone sequestrate dalle forze di occupazione c’è anche Batal al-Ramahi, 24 anni, una giovane donna dalla città di Surda vicino a Ramallah oltre ad Ali Mohammed Sa’adat da Huwwara nei pressi di Nablus, e altri due giovani, Muhtadi Ayyash e Salah Attia, della città di Biddu a Gerusalemme.

 

 

Trad. Invictapalestina.org

Fonte: http://samidoun.net/2017/03/novelist-released-on-bail-after-hours-of-interrogation-as-six-more-palestinian-youth-seized-by-occupation-forces/

MAI MASRI  a ROMA – 3000 Nights al teatro Palladium

MAI MASRI martedì 14 marzo incontrerà i giornalisti alle 11 all’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico (AAMOD) via Ostiense, 106 – Roma;
il pubblico alle 20:30 al Cineclub Detour – via Urbana, 107 _ Roma:
Frontiere dei sogni e delle paure Cineclub Detour, 14 marzo 2017 ore 20:30
http://www.cinedetour.it/…/frontiers-of-dreams-and-fears-a…/

15 marzo – ore 20:30 Palladium proiezione 3000 Nights

L’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico in collaborazione con Università Roma Tre, Teatro Palladium e Ambasciata della Palestina in Italia presenta l’anteprima nazionale del film 3000 Nightsdi Mai Masri. L’iniziativa fa parte delle Giornate della Cultura Palestinese, realizzate dall’Ambasciata della Palestina in Italia.

3000 Nights racconta la storia di un’insegnante palestinese, appena sposata, che viene ingiustamente arrestata e rinchiusa in una prigione israeliana dove darà alla luce un figlio e lotterà per crescerlo dietro le sbarre. Ispirato a una storia vera e girato in un vero e proprio carcere, il film ripercorre il viaggio di speranza di una giovane madre in cui resilienza e volontà di sopravvivenza lottano contro ogni probabilità.
“Per me – afferma Mai Masri – il carcere rappresenta occupazione: quasi ogni singolo palestinese è stato in prigione o ha un parente stretto che vi è stato, quindi penso che a suo modo sia una tipica storia palestinese, ma allo stesso tempo ritengo sia una storia universale perché è un’esperienza che tante persone hanno attraversato e colpisce quindi alcune corde profonde.”

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La pellicola è stata premiata al Toronto International Film Festival ed è stataproiettata in vari importanti rassegne dove ha vinto oltre 23 premi. È stata anche selezionata per rappresentare la Palestina ai Golden Globes e la Giordania agli Oscar.
Mai Masri è un’acclamata documentarista i cui film hanno ricevuto oltre 60 premi internazionali, ed è considerata una pioniera nel mutevole panorama cinematografico Medio Orientale. Attiva da più di trent’anni – con la realizzazione, in primo luogo, di documentari che si concentrano su donne e bambini in Libano e nei territori palestinesi occupati; la sua più nota trilogia – I bambini di fuoco, I bambini di Shatila e Frontiere dei sogni e delle paure – ha gettato nuova luce sulla vita dei bambini palestinesi nei campi profughi negli anni ’80 e ’90.
Mai Masri ha spronato il coinvolgimento femminile nell’attività cinematografica a tal punto che oggi il 50 % dei film girati in Palestina sono stati realizzati da donne, un traguardo anche rispetto al 5% dell’industria hollywoodiana.

 

 

Approfondimento: https://invictapalestina.wordpress.com/2017/01/06/3-000-notti-o-la-vita-palestinese-vista-da-una-prigione-di-donne/

 

La polizia israeliana rapisce una scrittrice palestinese di Gerusalemme


Marzo 11, 2017 00:09 PM

Sabato mattina gli agenti di polizia israeliana hanno rapito una romanziera palestinese dopo aver finito di scrivere il suo ultimo lavoro intitolato “trappola dello Sciacallo”, nel quale parla di informatori e collaboratori che spiano la propria gente.

La romanziera palestinese, identificata come Khaleda Gousha, è stata rapita dopo che  polizia e soldati hanno fatto irruzione a casa sua, nel quartiere di Beit Hanina, a nord di Gerusalemme occupata.
Il  manager della scrittrice Amani Abdul-Karim, ha riferito che Khaleda è stata trasferita per essere interrogata nella  colonia illegale di Nevi Yacov costruita sulle terre palestinesi illegalmente confiscate, di proprietà di residenti di Beit Hanina.

Ha aggiunto che Khaleda ha chiamato i suoi colleghi dal centro interrogatori, e li ha informati che ha bisogno di un avvocato per essere rappresentata.
Khaleda ha detto che lei è stata ufficialmente informata che il motivo dietro il suo rapimento e gli interrogatori è il suo ultimo romanzo, trappola dello Sciacallo, che si intende pubblicare il prossimo ottobre.
Il romanzo affronta il tema degli informatori e collaboratori con l’occupazione israeliana e dei suoi servizi di sicurezza, per spiare la loro gente.
Trad. invictapalestina.org

Fonte: http://imemc.org/article/israeli-police-abducts-a-palestinian-novelist-from-jerusalem/

prete palestinese: cacciare l’Autorita’ Palestinese e iniziare la disobbedienza civile


March 7, 2017 at 4:45 pm
L’anziano  prete cristiano di Ramallah, monsignor Manuel Musallam, ieri ha severamente criticato la cooperazione di sicurezza con Israele da parte dell’Autorità Palestinese  che ha portato alla morte di decine di combattenti della resistenza palestinese in Cisgiordania, segnalati dal quotidiano Al-Resalah.
In un’intervista con il giornale, Musallam ha invitato i palestinesi nella West Bank occupata a cacciare la PA e iniziare la disobbedienza civile contro di essa e l’occupazione israeliana.
“Cacciare la PA, che con la sua cooperazione per la sicurezza ha portato agli accordi di Oslo”, ha detto.
“Non accettare il suo ruolo e iniziare con azioni pratiche per sbarazzarsi delle concezioni relative alla collaborazione e alla tirannia”, ha spiegato, “i mass media devono informare la popolazione in questo modo.”
“La PA non rappresenta più i nostri sogni e ambizioni. Abbiamo pensato che ci avrebbe portato la giustizia, la pace e i diritti, ma è stato tutto sprecato”.
Musallam ha sottolineato che ogni palestinese deve “liberarsi” della PA e tornare ad essere “sotto occupazione”, al fine di iniziare a lavorare nuovamente contro l’occupazione israeliana.

“Abbiamo cercato di proteggerci dall’occupazione israeliana attraverso la PA, ma invece di proteggerci, ci terrorizza, noi spaventati, siamo stati spogliati delle nostre armi e  la nostra causa è naufragata in mare.”

“La PA ha creato odio tra i palestinesi dividendoli. Ha vanificato la concezione della grande nazione che significa  la Palestina  dal fiume al mare comprendendo le città di Jaffa e Haifa. Si lasciò cadere il principio che tutto il paese è per noi”.

Trad. Invictapalestina.org

Fonte: https://www.middleeastmonitor.com/20170307-palestinian-priest-oust-pa-and-start-civil-disobedience/#.WMG8z1sW5CA.facebook

Banksy ritira Invito a Fatboy Slim per esibirsi al Walled Off Hotel

Londra, 8 marzo 2017

Banksy, artista ora anche albergatore, ha risposto ad un appello dei palestinesi, e ritirato un invito al DJ inglese Fatboy Slim per esibirsi a una festa di strada al di fuori del nuovo  Walled Off Hotel a Betlemme.

Fatboy Slim era in programma per una performance a Betlemme il giorno dopo quella del 12 marzo prevista a Tel Aviv. Artisti UK per la Palestina  (APUK), hanno fatto un appello al DJ per cancellare il suo show israeliano.

Fatboy Slim non ha risposto, riferendo però al Jerusalem Post il 1 ° marzo che era a conoscenza di eventuali proteste.
Ora non può esserci alcun dubbio.
L’associazione Artisti UK per la Palestina ha commentato:
La decisione di Banksy invia un segnale a quegli artisti che amano pensare che una presenza come ospiti nei territori occupati dà loro licenza per esibirsi in Israele. La performance di Tel Aviv oggi è l’equivalente di una performance a Sun City durante il periodo dell’apartheid; non può essere cancellato dal gesto di falsa equidistanza, come quella che Fatboy Slim aveva intenzione di fare.
Ci congratuliamo con Banksy, e ci appelliamo ancora una volta a Fatboy Slim: non è troppo tardi per cambiare idea; non offrire la tua musica a uno stato di apartheid.
Artisti UK per la Palestina.

trad. Invictapalestina.org

Fonte: https://artistsforpalestine.org.uk/2017/03/08/banksy-withdraws-invitation-to-fatboy-slim-to-perform-at-walled-off-hotel/?utm_content=buffer3c060&utm_medium=social&utm_source=twitter.com&utm_campaign=buffer

[1] https://artistsforpalestine.org.uk/2017/02/05/artists-to-fatboy-slim-please-dont-play-tel-aviv/