Il gruppo di lobby israeliano ADL riabilita i complici di Hitler in Ucraina

E’ fondamentale che i cittadini degli Stati Uniti, dell’Unione Europea e dei Paesi membri della NATO sappiano che i loro governi sono collusi con,  e armano e addestrano, elementi di estrema destra e nazisti che sicuramente non sono “marginali”.

Fonte: english version

Di Ali Abunimah – 17 marzo 2022

Immagine di copertina: Un sacerdote pronuncia un discorso durante una fiaccolata in onore del collaboratore nazista Stepan Bandera nella capitale ucraina Kiev il 1° gennaio 2022. Il movimento nazionalista di Bandera ha aiutato direttamente le forze di occupazione tedesche a perpetrare l’Olocausto durante la Seconda Guerra Mondiale. Pavlo Bagmut Ukrinform

Israele e la sua lobby dipendono dal sostegno degli Stati Uniti.

Quindi, quando Washington entra in guerra, la lobby presta spesso i suoi servizi di propaganda alla causa.

La Lega Anti-Diffamazione (Anti-Defamation League), uno dei principali gruppi di lobby israeliane negli Stati Uniti, lo sta facendo ora riabilitando i collaboratori ucraini che hanno aiutato Hitler a sterminare ebrei e polacchi.

Questo revisionismo dell’Olocausto è motivato dalla necessità di mascherare gli odierni nazionalisti e neonazisti ucraini di estrema destra sostenuti dagli Stati Uniti.

Il motivo per cui gli Stati Uniti, la NATO e l’Unione Europea affermano di inviare armi e mercenari in Ucraina è per aiutare un’altra democrazia a difendere la propria indipendenza e sovranità contro un’invasione illegale da parte di un pazzo espansionista e megalomane.

È quindi molto imbarazzante dal punto di vista occidentale che il regime ucraino sia sostenuto da gruppi di estrema destra e neonazisti.

Riconoscendo questo fatto, i propagandisti di guerra occidentali temono che senza dubbio legittimerebbe l’affermazione del Presidente Vladimir Putin secondo cui l’invasione russa, che è stata condannata in modo schiacciante dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, è giustificata dalla necessità di “de-nazificare” e smilitarizzare l’Ucraina.

Il dilemma è riassunto in un titolo della NBC News dell’inizio di questo mese: “Il problema nazista dell’Ucraina è reale, anche se la pretesa di ‘denazificazione’ di Putin non lo è”.

Ma la maggior parte dei media occidentali non si spingeranno fino riconoscere questa realtà come ha fatto NBC News.

L’attuale guerra può essere fatta risalire direttamente al colpo di Stato del 2014 in Ucraina, durante il quale gli Stati Uniti e i loro alleati hanno sostenuto elementi di estrema destra e neonazisti.

L’obiettivo era quello di instaurare un regime favorevole agli Stati Uniti che portasse l’Ucraina nella NATO, l’alleanza militare anti-russa. Mosca vede da tempo l’espansione della NATO come una minaccia esistenziale.

Gli attori chiave del colpo di Stato sostenuto dagli Stati Uniti erano gruppi neonazisti come Pravy Sektor (Settore Destro) il Battaglione Azov e il gruppo C14.

Fanno parte di un più ampio movimento nazionalista ucraino che venera Stepan Bandera, il leader dell’Organizzazione dei Nazionalisti Ucraini, che ha collaborato con Hitler durante la Seconda Guerra Mondiale.

Durante la guerra, i membri dell’Organizzazione dei Nazionalisti Ucraini fedeli a Bandera formarono l’Esercito Insurrezionale Ucraino, comunemente noto con l’acronimo ucraino, UPA.

Alleanza “tattica” con Hitler

Il 4 marzo, la Lega Anti-Diffamazione (ADL) ha pubblicato un articolo di Andrew Srulevitch, il suo direttore degli affari europei, per minimizzare il problema nazista in Ucraina.

L’articolo è stato anche promosso in una newsletter via e-mail del 15 marzo dall’amministratore delegato dell’ADL Jonathan Greenblatt su come “le teorie del complotto antisemita e altra disinformazione si stanno diffondendo sulla scia dell’invasione”.

Per minimizzare l’attuale culto di Bandera e il sostegno al nazismo in Ucraina, l’ADL ritiene necessario riscrivere un po’ di storia, in realtà il ​​revisionismo dell’Olocausto.

L’articolo di Srulevitch prende la forma di un botta  e risposta con David Fishman, professore di storia ebraica al Jewish Theological Seminary (Seminario Teologico Ebraico). Fishman è anche membro del Comitato Accademico dello United States Holocaust Memorial Museum (Museo del Memoriale dell’Olocausto degli Stati Uniti).

“Abbiamo visto marce e fiaccolate nel mezzo di Kiev con le bandiere rosse e nere dell’UPA e le immagini di Stepan Bandera, che si alleò con i nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale”, chiede Srulevitch. “Non è una prova del nazismo in Ucraina?”

“Per i nazionalisti ucraini, UPA e Bandera sono simboli della lotta ucraina per l’indipendenza dell’Ucraina. L’UPA si alleò con la Germania nazista contro l’Unione Sovietica per ragioni tattiche, non ideologiche”, risponde Fishman.

“Per gli ebrei, tuttavia, non solo allearsi con i nazisti è imperdonabile in ogni circostanza, ma gli storici hanno documentato che i nazionalisti ucraini hanno partecipato insieme ai tedeschi all’omicidio di molte migliaia di ebrei in Ucraina”, aggiunge Fishman.

La scusa di Fishman secondo cui Bandera e altri collaboratori nazisti sono “simboli” della “lotta per l’indipendenza ucraina” rispecchia le affermazioni dei suprematisti bianchi americani secondo cui la loro esposizione della bandiera da battaglia Confederata è semplicemente per onorare il loro “retaggio” e non per celebrare un regime che entrò in guerra per proteggere il suo “diritto” di schiavizzare le persone portate dall’Africa.

“Ci sono neonazisti in Ucraina, proprio come ci sono negli Stati Uniti e in Russia del resto”, afferma Fishman. “Ma sono un gruppo molto marginale senza influenza politica e che non attacca gli ebrei o le istituzioni ebraiche in Ucraina”.

In altre parole, l’ADL vuole farci credere che non c’è niente da vedere qui.

Ma le lobby israeliane erano preoccupate per l’ascesa dell’estrema destra ucraina prima dell’invasione russa.

“Gli autori dell’Olocausto sono le ultime persone sulla Terra che meritano di essere glorificate, indipendentemente dalle loro credenziali nazionaliste”, ha affermato correttamente nel 2015 Efraim Zuroff, un direttore regionale del Centro Simon Wiesenthal, un altro gruppo di lobby pro-Israele.

“Questo fenomeno, attualmente così comune nell’Europa orientale post-comunista, e in particolare in Ucraina e nei Paesi baltici, mostra chiaramente che questi Paesi non comprendono appieno gli obblighi della vera democrazia”, ​​ha aggiunto Zuroff.

Questa condanna è arrivata dopo che i nazionalisti ucraini tennero  una fiaccolata di Capodanno a Kiev per onorare Bandera.

Ma oggi, proprio come l’ADL, il Centro Simon Wiesenthal nega, per convenienza politica, il sostegno al nazismo in Ucraina.

E come l’ADL, sta citando il fatto che il Presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky è ebreo come prova che il neonazismo non è un problema.

Tuttavia, questo non è più convincente che sostenere che l’elezione del 2008 di Barack Obama a Presidente significa che il razzismo e la supremazia bianca sono stati eliminati dagli Stati Uniti.

Infatti, secondo l’ADL, la diffusione della “propaganda suprematista bianca” negli Stati Uniti è aumentata nel 2020, quattro anni dopo che il primo Presidente afroamericano ha lasciato l’incarico.

Falsificazione della storia

Questa razionalizzazione, minimizzazione e “doppiezza” del nazismo e dei crimini dell’Olocausto dovrebbero essere di per sé scioccanti.

Ma anche l’affermazione dell’ADL secondo cui l’alleanza banderita con Hitler era semplicemente “tattica”, come se ciò potesse mitigare i loro crimini, è falsa.

“Sebbene Bandera e i suoi seguaci in seguito avrebbero cercato di dipingere l’alleanza con il Terzo Reich come nient’altro che ‘tattica’, un tentativo di mettere uno Stato totalitario contro un altro, in realtà era radicato e ideologico”, scrive il giornalista e autore Daniel Lazare in una recensione sulla rivista Jacobin nel 2015 del libro dello storico Grzegorz Rossoliński-Liebe; Stepan Bandera: The Life and Afterlife of a Ukrainian Nationalist (Stepan Bandera: La Vita e il Lascito di un Nazionalista Ucraino).

“Bandera immaginava l’Ucraina come un classico Stato monopartitico con sè stesso nel ruolo di führer, o providnyk, e si aspettava che una nuova Ucraina avrebbe preso il suo posto sotto l’ombrello nazista”.

Bandera fu tuttavia arrestato dai nazisti perché stava spingendo per l’indipendenza dell’Ucraina, qualcosa che Hitler non era pronto a concedere. Ma l’alleanza tra l’Organizzazione dei Nazionalisti Ucraini, l’OUN, e i tedeschi persistette.

“Invece di sciogliere l’OUN, i nazisti l’avevano nel frattempo rinnovata come forza di polizia gestita dai tedeschi”, scrive Lazare.

“L’OUN aveva svolto un ruolo di primo piano nei pogrom antiebraici scoppiati a Leopoli e in dozzine di altre città ucraine sulla scia dell’invasione tedesca, e serviva i nazisti pattugliando i ghetti e partecipando a deportazioni, incursioni ed esecuzioni”.

Nel 1943, i membri Banderiti dell’OUN formarono la propria milizia, l’Esercito Insurrezionale Ucraino o UPA.

L’UPA iniziò la pulizia etnica e lo sterminio dei polacchi dai territori che consideravano appartenenti all’Ucraina.

Citando gli storici, Lazare scrive che “l’UPA uccise quasi 100.000 polacchi tra il 1943 e il 1945 e che i sacerdoti ortodossi benedissero le asce, i forconi, le falci, i coltelli e i bastoni che i contadini mobilitati usavano per finirli”.

Allo stesso tempo, gli attacchi dell’UPA contro gli ebrei “continuarono a un livello così feroce che gli ebrei chiesero addirittura protezione dei tedeschi”, scrive Lazare.

“Le bande banderite e i nazionalisti locali facevano irruzione ogni notte, decimando gli ebrei”, testimoniò nel 1948 un sopravvissuto citato da Rossoliński-Liebe. “Gli ebrei si rifugiarono nei campi dove erano di stanza i tedeschi, temendo un attacco da parte dei banderiti. Alcuni soldati tedeschi furono portati a proteggere i campi e quindi anche gli ebrei”.

Bandera è risorto

Questa storia orribile ha un impatto diretto sugli eventi di oggi.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale e con l’inizio della Guerra Fredda, gli Stati Uniti e i loro alleati abbracciarono i Banderiti, molti dei quali andarono in esilio in Occidente, soprattutto in Canada.

Dal 1991, quando l’Unione Sovietica è crollata e l’Ucraina è diventata indipendente, e ancor di più negli ultimi anni, il culto di Bandera è riemerso grandiosamente.

Lungi dall’essere marginale, è pienamente supportato dalle istituzioni statali ucraine.

In quello che NBC News definisce uno “sviluppo inquietante”, l’Ucraina “negli ultimi anni ha eretto un gran numero di statue in onore dei nazionalisti ucraini le cui eredità sono contaminate dalla loro indiscutibile storia di delegati nazisti”.

Tali monumenti possono essere trovati in tutta l’Ucraina occidentale da Leopoli a Ternopil a Ivano-Frankivsk e molte piccole città nel mezzo.

Nel 2016, il consiglio comunale di Kiev ha votato a stragrande maggioranza per rinominare Viale Mosca della capitale ucraina in onore di Bandera.

Eduard Dolinsky, il direttore del Comitato Ebraico Ucraino, da anni documenta come Bandera sia regolarmente celebrato con statue, bandiere e cerimonie:

L’ambasciatore ucraino in Germania, Andrij Melnyk, si è persino vantato nel 2015 di aver “deposto fiori sulla tomba del nostro eroe Stepan Bandera” durante una visita a Monaco.

Potenziale per orribili ripercussioni

Con gli Stati Uniti e l’Europa che armano e sostengono il governo di Kiev, tutto questo deve essere sepolto insieme alle ampie prove di sostegno al nazismo e al fascismo nell’attuale Ucraina.

Riconoscere questa realtà non è come affermare che 40 milioni di ucraini sono nazisti o che il Paese merita di essere attaccato.

Tuttavia è fondamentale che i cittadini degli Stati Uniti, dell’Unione Europea e dei Paesi membri della NATO sappiano che i loro governi sono collusi con,  e armano e addestrano, elementi di estrema destra e nazisti che sicuramente non sono “marginali”.

Oltre alla repulsione morale che l’alleanza con i nazisti, qualsiasi nazista, dovrebbe provocare, è una strategia destinata a produrre ripercussioni orribili, anche se un’intensificazione del conflitto in Ucraina non portasse a una guerra nucleare.

Nel 2019, prima che diventasse politicamente necessario riabilitarli, la stessa ADL ha avvertito che un “gruppo estremista chiamato Battaglione Azov ha legami con neonazisti e suprematisti bianchi” e ha pubblicato un rapporto su come la milizia ucraina stesse cercando di “connettersi con estremisti che la pensano allo stesso modo dagli Stati Uniti”.

Oggi, il Battaglione Azov, completamente integrato nella Guardia Nazionale Ucraina, sta già ricevendo armi fornite dai Paesi occidentali.

Gli estremisti di estrema destra americani ed europei si stanno riversando in Ucraina per unirsi ai loro fratelli d’armi neonazisti.

Quando questi “guerrieri della razza” temprati dalla battaglia torneranno a casa, saranno i musulmani, gli ebrei e chiunque altro non considerino veramente “europeo” o “americano” che probabilmente ne pagheranno il prezzo.

Può sembrare sorprendente che un gruppo di lobby israeliano che afferma di combattere l’intolleranza contro gli ebrei e altri possa aiutare a mascherare i nazisti. Ma l’alleanza tra sionismo, antisemitismo e fascismo risale a un secolo fa.

L’ADL potrebbe anche prendere spunto dalle spudorate distorsioni e fabbricazioni storiche di Benjamin Netanyahu. Nel 2015, quando era ancora Primo Ministro israeliano, Netanyahu tentò di scagionare Hitler e incolpare invece i palestinesi dell’Olocausto.

Né sorprende che l’ADL, che negli anni ’80 collaborava con il regime di apartheid sudafricano, unisse tacitamente le forze con neonazisti e suprematisti bianchi.

Tuttavia, è ancora difficile capire il cinismo necessario a un gruppo di lobby israeliano per bollare quasi ogni sostegno ai diritti dei palestinesi come “antisemita”, mentre aiuta a riabilitare i complici dell’Olocausto di Hitler.

Ali Abunimah è il direttore esecutivo di The Electronic Intifada.

Traduzione: Beniamino Rocchetto – Invictapalestina.org