L’uccisione di tre palestinesi in una settimana non dovrebbe essere un evento abituale

di  Mairav ​​Zonszein | Pubblicato 28 luglio 2015

Se fossero stati i palestinesi ad uccidere tre israeliani, il discorso sarebbe stato molto diverso, si sarebbe parlato di  un “escalation preoccupante” o di “un’ondata di violenza.”

Una zia di Muhammad Abu Latifa grida  al suo funerale nel campo profughi di Qalandia tra Ramallah e Gerusalemme, 27 luglio 2015. Abu Latifa è stato ucciso durante la fuga commando israeliani speciali di polizia durante un raid arresto sulla sua casa la mattina presto. (Oren Ziv / Activestills.org)
Una zia di Muhammad Abu Latifa grida  al suo funerale nel campo profughi di Qalandia tra Ramallah e Gerusalemme, 27 luglio 2015. Abu Latifa è stato ucciso durante la fuga da un commando speciale di polizia durante un raid per l’arresto nella sua casa all’albao. (Oren Ziv / Activestills.org)

Le forze militari israeliane hanno sparato e ucciso tre palestinesi nel corso dell’ultima settimana. Tutti e tre gli omicidi hanno avuto luogo durante i raid nel bel mezzo della notte per arrestare palestinesi sospettati di crimini di cui nessuno sa nulla, a volte neanche i sospettati sanno perchè sono arrestati. Anche se sembra ci fosse qualche livello di resistenza nei tre tentativi di arresti, quando sono stati uccisi non vi è alcuna prova che qualcuno dei tre fosse armato o rappresentasse  una minaccia mortale. Leggi tutto “L’uccisione di tre palestinesi in una settimana non dovrebbe essere un evento abituale”

Il peggio si trova in Israele, autoconfessione di questa settimana.

Da un giornalista di Haaretz  la venerazione dai gusti raffinati di Netanyahu  allo scialle di Yair Lapid indossato per la preghiera, questi sono i punti salienti del ballo mascherato di questa settimana.

a cura di Carolina Landsmann | 25 lug 2015 |. 04:00

Benjamin and Sara Netanyahu, left, at the home of Haaretz writer Benny Ziffer, right.  Photo by Ilan Biteltom
Benjamin and Sara Netanyahu, left, at the home of Haaretz writer Benny Ziffer, right.
Photo by Ilan Biteltom

 

Il ballo in maschera di Israele ha raggiunto un nuovo picco  questa settimana. In una stanza, Rogel Alpher e Yaron London potrebbero sembrare impegnati in un dibattito filosofico sul posto per parlare di altruismo in un’analisi costi-benefici degli stipendi e dei benefici di ufficiali dell’esercito israeliano.

“Se quegli sciocchi avessero pensato di rischiare la vita e di distruggere la vita delle loro famiglie per un più alto ideale, ci avrebbero aiutato a tagliare i costi del personale e i benefici di questi sfortunati ufficiali  da combattimento,  portando benefici alle buste paga di tutti noi” – ha scritto  London in una lettera a Haaretz, come se facesse l’occhiolino a Alpher alle spalle degli ufficiali. Questo è stato scritto   in risposta a due recenti pezzi d’opinione di Alpher in cui ha “rivelato” che gli ufficiali fanno carriera nell’esercito soltanto per i propri interessi.   Leggi tutto “Il peggio si trova in Israele, autoconfessione di questa settimana.”

Sei mesi di carcere per una palestinese di 60 anni: Leggi perché!

28 Luglio 2015 – Ibtisam Hamarsheh, 60 anni, è stata condannata da un tribunale militare israeliano a sei mesi di carcere e una multa di 10.000 shekel (2.500 euro), perché si sospetta di aver tentato di passare un cellulare al figlio detenuto illegalmente da Israele.

nonna1Un famigliare ha detto che il giudice israeliano ha respinto l’accordo che era stato raggiuno tra l’avvocato di Hamarsheh e il procuratore israeliano per farle pagare solo la sanzione pecuniaria.

E ‘stata agli arresti domiciliari a casa di sua sorella nella città di Umm al-Fahm dallo scorso 25 maggio dopo il suo rilascio su cauzione. Leggi tutto “Sei mesi di carcere per una palestinese di 60 anni: Leggi perché!”

FPLP: Gli Attacchi a Gerusalemme possono innescare la prossima esplosione contro l’occupante

Forze di sicurezza israeliane colluttazione con una donna palestinese dopo che le autorità limitano l'accesso di fedeli musulmani al complesso della moschea di Al-Aqsa
Forze di sicurezza israeliane in colluttazione con una donna palestinese dopo che le autorità hanno limitano l’accesso di fedeli musulmani al complesso della moschea di Al-Aqsa (domenica 26 luglio 2015)

Il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, ha affermato che la continuazione degli attacchi da parte dell’occupante e colonizzatore sulla città palestinese di Gerusalemme e del suo popolo, l’ultimo dei quali alla moschea di Al-Aqsa il 26 luglio con attacchi dei  fedeli e decine di feriti, è la scintilla che può innescare la prossima esplosione per attaccare il potere dell’occupante.

Leggi tutto “FPLP: Gli Attacchi a Gerusalemme possono innescare la prossima esplosione contro l’occupante”