Saverio Costanzo gira “Private” in Calabria con Mohammad Bakri

“Alla base di Private c’è una storia vera. Mentre ero in Palestina una giornalista mi ha parlato di un arabo, di cui non posso svelare l’identità, che vive ancora oggi coi soldati israeliani sul tetto. È il preside di una scuola, che ama Shakespeare, prega cinque volte al giorno e osserva il Ramadam. Vive a cinque metri dal muro della base militare israeliana: apre la porta della cucina e se la trova di fronte. Questa convivenza forzata dura dal 1992: nessuno lascia l’abitazione, intorno non c’è niente, perché di solito gli israeliani distruggono le case circostanti per avere la visuale sgombra da ostacoli. E non si tratta di un caso isolato: sono parecchi i soldati che, nei territori occupati, vivono in case di palestinesi.”

Così Saverio Costanzo parlando del suo film prodotto nel 2004 e premiato col Pardo d’oro al festival di Locarno , spiega l’origine dell’ispirazione del suo capolavoro proiettato anche nelle sale di Tel Aviv.

Bene, questo film di denuncia senza compromessi dell’occupazione dei territori palestinesi da parte dell’esercito israeliano, è stato girato in Calabria in un casolare nei pressi di Riace. Il territorio calabrese è simile ad alcune zone del Libano, della Siria, della Palestina, simile per il clima, l’arsura, la scarsità di acqua. È simile anche per le tradizioni, l’ospitalità, la cultura.

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