Hasbara – App del governo israeliano recluta soldati online

Hasbara – Le mission comprendono la condivisione di notizie positive su Israele, segnalazioni e proteste su post di YouTube e Facebook segnalati e anche l’invio di email al direttore generale dell’UNESCO per chiedere che la sua organizzazione “metta fine ai suoi pregiudizi verso Israele”.

Donne sexy, ‘Mission’ e satira scadente: App del governo israeliano recluta online soldati per la lotta contro il BDS

di Allison Kaplan Sommer, 11 giugno 2017

“Benvenuti in BDS News! Dove facciamo finta di preoccuparci dei palestinesi, mentre in realtà vogliamo solo vedere sparire Israele!”

Così apre uno dei video che il governo israeliano spera possa diventare virale in quella che viene programmata come una nuova campagna su larga scala di “secondo attacco informatico”. Supportata e guidata dal Ministero degli Affari Strategici, la campagna arruola sostenitori di Israele come soldati di fanteria contro gli sforzi on-line di “demonizzare” e “minare” la legittimità del paese.

La campagna, con l’etichetta 4il.org sotto lo slogan “Stop the Hate,” viene appaiata da un’applicazione mobile sviluppata da un trio di organizzazioni negli Stati Uniti e Israele.

Due di queste – l’Israeli-American Council e la Maccabee Task Force – sono quasi esclusivamente finanziate dal miliardario ebreo americano e magnate dei casinò, Sheldon Adelson, che è anche amico del primo ministro Benjamin Netanyahu. Il terzo partner è il Centro Interdisciplinare di Herziliya, di cui Adelson è un importante donatore.

Printshot del 14 giugno 2017 ore 9,15
Printshot del 14 giugno 2017 ore 9,15

L’app – rivolta ai giovani pratici del mondo digitale – trasforma la difesa di Israele in un gioco competitivo in cui i giovani difensori eseguono “mission” su varie piattaforme di social media, guadagnando punti e medaglie. Le missioni comprendono la condivisione e il reinoltro di notizie positive su Israele, segnalando e denunciando sulle compagnie della piattaforma post individuati su YouTube e Facebook, firmando petizioni on line e inviando al direttore generale dell’UNESCO la richiesta a che la sua organizzazione “metta fine ai suoi pregiudizi nei confronti di Israele”.

Hasbara – L’iniziativa è stata presentata con la fanfara la scorsa settimana a New York City alla ‘Salute to Israel Parade’ dal Ministro degli Affari Strategici Gilad Erdan, che ha promosso il progetto perché sia come una “Cupola di ferro della verità.”

“Lo Stato di Israele è sotto costante attacco da parte di delegittimatori che lavorano per demonizzare Israele on-line e minare la nostra legittimità come stato-nazione del popolo ebraico“, ha detto Erdan nella dichiarazione con cui annuncia il progetto, definendolo uno “sforzo internazionale per unire sostenitori di Israele in tutto il mondo” in quello che ha definito una svolta nel difendere Israele on- line e in tutto il mondo.

Sebbene questa non sia la prima volta in cui il governo israeliano è coinvolto nella difesa on-line, il nuovo sforzo ha una messaggistica più aggressiva rispetto al passato – promuove messaggi positivi su Israele e nello stesso tempo incoraggia le persone a pubblicare commenti negativi nei confronti di post indicati come essere “menzogne” e “fake news”, e per fare lobby su piattaforme come Facebook e YouTube per eliminare materiale considerato dannoso per l’immagine di Israele.

Sul video di istruzioni dell’app act.il, una pimpante blogger bionda di nome Stephanie spiega che ci sono “molti gruppi che cercano di delegittimare Israele on-line.” Icone di vari gruppi filo-palestinesi poi pop-up sullo sfondo. “La chiave per contrastare i loro sforzi nel palmo della tua mano”, dice Stephanie. Poi spiega come “portare a termine le mission” sull’app, con la promessa che ogni volta che lo fa, l’utente sarà “premiato con punti che ti faranno avere ricchi premi”.

Gli obiettivi delle “mission” sono molto estesi. Uno comporta il fatto di andare su un sito web chiamato Lifezette e commentare un articolo intitolato “Courtney Love stana femminista pro-palestinese”. L’app esulta e indica agli utenti come completare la loro mission: “Courtney Love-Cobain ha stanato Linda Sarsour con il suo falso ordine del giorno femminista. Lascia un commento per mostrare un qualche sostegno a Courtney!” E continua, “Sii creativo! E’ sempre meglio se esprimi la tua opinione con parole tue. Prova a pensare qualcosa di carino da dire a Courtney Love-Cobain per avere scoperto il carattere bifronte di Linda Sarsour.”

Lifezette è un sito web conservatore che è stato criticato per il lancio di teorie complottiste e la pubblicazione di fandonie fake news.

Un’altra “mission” invita l’utente a “Stop the Incitement!” con commenti su di un video condiviso da Al Jazeera English “dove Hanan Ashrawi (legislatore dell’AP) si riferisce a Israele e ai palestinesi come a “padrone” e “schiavi”. L’app esorta, “Mostriamo questa retorica per quello che è: demonizzazione e incitamento”, aggiungendo, “non essere timido.”

Il video di Al Jazeera, infatti, è un promo di un prossimo special in cui si dibatterà sulla soluzione di uno stato contro quella a due stati nel conflitto israelo-palestinese nell’anniversario della Guerra dei sei giorni. Gli ospiti speciali sono attivisti palestinesi, israeliani e americani per i diritti umani e il giornalista Gideon Levy di Haaretz, insieme a Ashrawi.

Il sito web del Ministero degli Affari strategici che accompagna l’app offre materiale aggiuntivo per la condivisione sui social media, tra cui lo sketch satirico “BDS News”, che massacra i giovani coinvolti nelle attività dei diritti umani all’estero, presentandoli come burattini naif di maligni attivisti rprogrammati per distruggere Israele.

Un altro video che la campagna suggerisce di condividere presenta giovani studenti universitari americani come ingenui consumatori delle bugie anti-israeliane in un “Fake News Street Quiz”, dove viene chiesto di reagire a false storie in cui Israele è messo in cattiva luce – e di farlo con entusiasmo.

Il video principale che promuove la campagna ha come star l’ex Miss Israele Titi Aynaw e l’attrice israeliana Ariel Mortman. Seminude in una serie di abiti succinti, le due donne inseguono un giovane uomo per tutta la sua giornata e seducenti gli sussurrano all’orecchio che “tu conosci la verità su Israele” e che deve “dire al mondo intero la verità” circa la “falsa e prevenuta informazione on-line e sui media.”

Il fatto che tutti i materiali della campagna siano forniti in ebraico e in inglese punta a uno sforzo di difesa ideologica orientata verso un pubblico israeliano oltre che ad uno sforzo di “hasbara” internazionale.

Il progetto è l’ultima iniziativa di un ministero descritto in un’approfondita inchiesta su Haaretz come luogo la cui “terminologia interna arriva dal mondo dello spionaggio e della sicurezza; le sue figure principali sembrano vedere se stesse come capi di un commando di affari pubblici impegnato su più fronti, che raccolgono e diffondono informazioni sulle persone che definiscono “sostenitori della delegitimizzazione di Israele”.”

Nel mese di marzo, è stato rivelato che Erdan aveva proposto la creazione di una banca dati dei cittadini israeliani che sostengono il movimento BDS che ha sollevato domande circa i limiti della libertà di espressione e l’uso da parte del governo delle sue risorse per sorvegliare persone di opinioni diverse.

Il procuratore generale Avichai Mendelblit si è opposto alla proposta e il vice procuratore generale Avi Licht ha rilasciato un parere giuridico secondo cui il ministero di Erdan non aveva alcuna autorità per raccogliere tali informazioni sui cittadini, sottolineando che ciò era proibito anche se le informazioni provenivano solamente da fonti aperte come Twitter e Facebook.

 

 

Traduzione Simonetta Lambertini – invictapalestina.org

Fonte: http://www.haaretz.com/israel-news/.premium-1.795169

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