La Palestina intraprenderà un’azione legale contro Amazon per le spedizioni gratuite negli insediamenti ebraici illegali

L’Autorità Palestinese ha annunciato martedì che intraprenderà azioni legali contro il gigante del commercio al dettaglio.

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The Palestine Chronicle – 19 Febbraio 2020

Immagine di copertina: la Palestina ha deciso di intraprendere un’azione legale contro Amazon per la spedizione gratuita negli insediamenti ebrei illegali. (Foto: File)

L’Autorità Palestinese ha annunciato martedì che intraprenderà azioni legali contro il gigante del commercio al dettaglio Amazon sulla politica della società che consente agli israeliani che vivono negli insediamenti ebrei illegali la consegna gratuita, e facendola invece pagare ai Palestinesi che vivono nella Cisgiordania occupata.

Martedi scorso il Ministero dell’Economia dell’Autorità Palestinese ha dichiarato che invierà una lettera ad Amazon chiedendo una sospensione immediata delle sue attività commerciali negli insediamenti israeliani.

Il ministero ha anche detto che intenterà un’azione legale contro la società di e-commerce, per “la sua politica di discriminazione che favorisce gli insediamenti ebraici illegali nei Territori palestinesi occupati rispetto alla popolazione palestinese locale.

La mossa arriva dopo che un rapporto del Financial Times aveva rivelato, in palese sfida al diritto internazionale, che Amazon stava offrendo la spedizione gratuita agli insediamenti ebrei illegali nella Cisgiordania occupata, ma non ai palestinesi che vivono nella stessa area.

In effetti, i clienti palestinesi che indicano il loro indirizzo come “Territori Palestinesi” sono costretti a pagare le spese di spedizione e gestione a partire da 24 dollari.

Il portavoce di Amazon Nick Caplin ha dichiarato al Financial Times che i palestinesi possono aggirare il problema solo selezionando Israele come loro Paese.

“Se un cliente all’interno dei Territori Palestinesi inserisce il proprio indirizzo e seleziona Israele come suo  Paese di residenza, può avere la spedizione gratuita grazie alla stessa promozione”, ha affermato Caplin.

Amazon non è stata inclusa dall’United Nations Human Rights Council nel database delle società che operano negli insediamenti illegali rilasciato la scorsa settimana.

 

Trad: Grazia Parolari “contro ogni specismo, contro ogni schiavitù” -Invictapalestina.org

 

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