Coronavirus a Marsiglia: “Tu ci ridai fiducia nell’umanità”, un ristoratore si confina da solo a cucinare per gli ospedali

SOLIDARIETÀ Youcef Shamasna, proprietario del ristorante La Palestina di Marsiglia, ha deciso di confinarsi senza la sua famiglia per cucinare pasti per gli ospedali di Marsiglia che consegna ogni giorno.

 

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di Adrien Max, 25 marzo 2020

 

Si è confinato da solo, senza la sua famiglia, per cucinare per il personale sanitario di Marsiglia. All’inizio del confinamento messo in atto per combattere la diffusione di Covid-19, Youcef Shamasna non ha avuto altra scelta che chiudere il suo ristorante La Palestina, nel quartiere Docklands di Marsiglia. Ma piuttosto che riporre le sue pentole, ha lanciato un appello sui social network: “Durante questo periodo di crisi, il ristorante La Palestina intende offrire e consegnare pasti gratuiti al personale ospedaliero per sostenerlo e incoraggiarlo.”

Da allora, ha ricevuto ogni sera ordini per i vari ospedali della città: in particolare l’Ospedale Nord, il Timone, San Giuseppe, l’Ospedale Europeo. “Medici o infermieri mi chiamano o mi inviano un SMS con il numero di pasti che devo consegnare e l’ora della consegna”, spiega.

Youcef circondato dal personale sanitario dopo la consegna.

 

“Uso i risparmi del ristorante”

 

Quindi la mattina si chiude nel suo ristorante e prepara fino a cento pasti al giorno, da solo o con un dipendente che ha voluto sostenerlo nella sua iniziativa. “Preparo gli antipasti, la carne, i dessert, il pane, tutto”, spiega Youcef con il suo accento palestinese.

 

Tutti i pasti sono preparati con cura, per il momento Youcef sta attingendo al suo capitale d’esercizio. “Non posso andare oltre i cento pasti al giorno, altrimenti non riesco a tenere il passo. Mi occupo solo delle consegne extra. Siamo aperti da due anni, quindi sto usando i risparmi del ristorante. Farò del mio meglio, ma devo stare attento, non so ancora chi pagherà i miei cuochi che hanno smesso di lavorare e ho una famiglia da sfamare”, anticipa.

E Youcef fa le cose a regola d’arte. Da quando fa le consegne agli ospedali, ha scelto di confinarsi da solo, senza la sua famiglia, per proteggerli il più possibile. “Mia moglie è incinta e da quando vado in ospedale ho preferito confinarmi nell’appartamento sopra il ristorante. Trascorro le mie giornate da solo, al mattino cucino, a volte preparo qualcosa la sera. È difficile, comincio a sentire la stanchezza ma tengo botta”, dice Youcef.

 

FOTO – Youcef prepara i piatti per il personale infermieristico.

 

Se ha scelto di confinarsi e di consegnare agli ospedali gratuitamente, è per puro umanesimo. “Da dove vengo in Palestina, ci aiutiamo a vicenda. Volevo rendere omaggio agli operatori sanitari che si assumono dei rischi, noi abbiamo bisogno di loro, è normale dimostrare che siamo con loro e che pensiamo a loro. Non potevo restare a casa senza fare nulla, così ho usato il mio ristorante per rendere un servizio. E magari questo può dare idee ad altri”, spera.

La sua iniziativa è stata ampiamente elogiata dallo staff sanitario che ha avuto la fortuna di ricevere i suoi buoni piccoli piatti. “Un grande ringraziamento al ristorante La Palestina che ha dato prova di una grande generosità e una grande umanità nell’offrire questi deliziosi pasti a tutto il team sanitario. Tu ci ridai fiducia nell’umanità, ancora una volta un immenso grazie”, hanno scritto gli operatori sanitari su Facebook. Un’iniziativa ancora più forte dato che Youcef stesso si ritrova in un periodo di incertezza per il futuro del suo ristorante.

 

 

Traduzione: Simonetta Lambertini – invictapalestina.org

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