Ancora una volta, il Brasile chiede aiuto a Israele per affrontare una crisi

Perché Bolsonaro si rivolge a Israele ogni volta che deve affrontare una crisi? “Se Israele è  contento di lui”, ha spiegato Shams, “allora Bolsonaro crede che gli Stati Uniti chiuderanno un occhio sui suoi crimini”.

Fonte: Versión Española

Eman Abusidu – 24 Gennaio 2021

Immagine di copertina: Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, e il presidente del Brasile, Jair Bolsonaro, il 28 dicembre 2018 [LEO CORREA / AFP / Getty Images].

Il presidente brasiliano Jair Bolsonaro ha ancora una volta fatto apparire debole il suo Paese  davanti ad Israele, chiedendo aiuto allo Stato occupante per affrontare l’ennesima crisi nazionale, questa volta la pandemia di coronavirus. Nonostante gli elogi che Israele sta ricevendo per il suo programma di vaccinazioni (che ignora i palestinesi, le cui vite controlla attraverso l’occupazione), il governo di Benjamin Netanyahu ha dovuto affrontare critiche interne per la sua gestione della crisi.

Tuttavia, il Brasile ha una carenza di bombole di ossigeno nello stato di Amazonas, quindi Bolsonaro ha chiesto aiuto all’ambasciatore israeliano. Parlando a “Jovem Pan Radio”  il 15 gennaio, il presidente brasiliano ha dichiarato: “Ho chiesto aiuto a Yossi Shelley. Abbiamo bisogno di risorse di emergenza, come le bombole di ossigeno, per combattere il Covid-19; abbiamo difficoltà a reperirle”.

Manaus è la capitale dell’Amazzonia e i suoi ospedali sono in difficoltà, senza più letti né ossigeno per curare i pazienti. L’azienda che produce le bombole non riesce a tenere il passo con la domanda  dovuta alla pandemia.

L’Amazzonia ha subito gravi perdite nella prima ondata di Covid-19 ed è fortemente colpita da nuovi contagi. Il segretario alla sanità locale Marcellus Campelo ha detto che lo Stato ha bisogno di tre volte la quantità di ossigeno che può produrre localmente e ha chiesto aiuto. Durante la pandemia,  il Brasile sta affrontando una grave crisi sanitaria e politica nazionale, con oltre 211.000 morti per il virus, la seconda cifra più alta al mondo dopo  gli Stati Uniti.

Il governo Bolsonaro ha chiesto ossigeno per l’Amazzonia anche agli Stati Uniti. Il 14 gennaio è stata inviata una richiesta all’ambasciata americana. L’ambasciata ha riconosciuto di aver ricevuto la richiesta  ed è “in contatto con le autorità brasiliane”. Il presidente brasiliano ha anche chiesto aiuto al Cile e ad altri governi di destra allineati con lui. Finora, nulla si è concretizzato a seguito delle sue  richieste.

L’ex ministro della Salute e attuale deputato federale Alexandre Padilha ha riferito che con  lo schieramento di estrema destra in continua contrazione e la sconfitta di Trump, oltre ai problemi interni, Bolsonaro è sempre più isolato. “Trump lo ha aiutato fornendogli  un farmaco a base di clorochina che non era buono per gli americani. L’indiano Narendra Modi gli ha negato l’accesso ai vaccini. Ora in Sud America è isolato e  gli rimane solo l’estrema destra di Israele”.

Questa non è la prima volta che, apparentemente come nuovo migliore amico di Israele, Bolsonaro cerca aiuto. All’inizio del 2019, il governo israeliano   inviò in aiuto 130 soldati dopo la rottura di una diga e le inondazioni a Brumadinho, nello stato di Minas Gerais. La squadra di ricerca e soccorso delle forze di difesa israeliane  venne schierata per assistere nella ricerca di centinaia di persone scomparse dopo il catastrofico crollo della diga. Il comandante brasiliano dei soccorsi, il tenente colonnello Eduardo Ângelo,  disse ai giornalisti che l’equipaggiamento portato da Israele a Brumadinho non era adatto per  tali catastrofi, il che  causò una certo sconcerto diplomatico.

Allora, l’ex ministro degli Esteri brasiliano Celso Amorim commentò: “Non posso speculare sul reale obiettivo di Israele, ma penso che voglia far sentire la sua presenza qui in Brasile. Ha iniziato a mostrare la sua speciale amicizia, forse con i militari perché l’esercito ha partecipato nel rafforzamento della diga. Forse questi soldati sono entrati in Brasile per fini di intelligence. Non posso dire esattamente quali  fossero i loro obiettivi perché non lo so. Posso solo dire che il loro aiuto è stato inutile “.

Se il precedente “aiuto” di Israele era “inutile”, perché Bolsonaro insiste nel far apparire il Brasile debole agli occhi degli  israeliani?

“Il Brasile non è un paese debole,  per quanto lo pensi Bolsonaro, Israele, l’America o tutti i paesi del continente”, ha insistito il giornalista e attivista politico Victorios Shams. “Ha una storia che confuta qualsiasi affermazione che sia debole”.

Shams dice che il motivo del sostegno di Bolsonaro a Israele è ben noto. “È schierarsi con le politiche statunitensi e conquistare la fiducia dell’imperialismo globale, nella speranza di mantenerlo”.

Dal crollo della diga alle inondazioni,agli  incendi e ad altre crisi, Bolsonaro ha subito chiesto il sostegno di uno dei suoi più stretti alleati, Netanyahu. Tuttavia, sembra che non abbia imparato nulla dal fatto che gli aiuti di Israele siano stati “inutili” a Brumadinho e negli incendi dell’Amazzonia, quindi perché si rivolge a Israele ogni volta che deve affrontare una crisi? “Se Israele è  contento di lui”, ha spiegato Shams, “allora Bolsonaro crede che gli Stati Uniti chiuderanno un occhio sui suoi crimini”.

Questi erano gli Stati Uniti sotto Trump. Cosa succederà ora con Joe Biden alla Casa Bianca?

Le opinioni espresse in questo articolo sono quelle dell’autore e non riflettono necessariamente la politica editoriale di East Monitor.

Eman Abusidu è il corrispondente di MEMO in Brasile.

Trad: Grazia Parolari “Tutti gli esseri senzienti sono moralmente uguali” -Invictapalestina.org

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