L’Australia non riconosce Gerusalemme capitale di Israele, Il Piemonte Si

L’Australia non riconosce Gerusalemme capitale di Israele

La Regione Piemonte chiede di riconoscere Gerusalemme capitale dello Stato d’Israele

Fonte: https://it.euronews.com

19/10/2022

L’ambasciata australiana in Israele resterà a Tel Aviv. Il governo di Canberra ha revocato la decisione del precedente esecutivo che trasferiva la sede diplomatica a Gerusalemme. Per Penny Wong, ministra australiana degli Esteri, una tale iniziativa non avrebbe avvicinato la pace.”Il governo australiano resta impegnato nella soluzione dei due stati, in cui Israele e il futuro stato palestinese possano coesistere. Non supporteremo un approccio che comprometta questa prospettiva”.

Da Ramallah l’Autorità Nazionale Palestinese commenta positivamente la decisione australiana, sottolineandone la coerenza con le risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Ammar Hijazi, diplomatico di carriera afferma: “Quei paesi che continuano a incoraggiare Israele sul terreno dell’annessione di territori che non gli appartengono si pongono in violazione delle norme e della legittimità internazionali, e devono assumersene la responsabilità”.

Opposta la reazione israeliana. Il premier Yair Lapid ha bacchettato il governo australiano, rivendicando il diritto di considerare Gerusalemme come capitale esclusiva dello Stato di Israele, nonostante le dispute ancora in corso. “Né gli australiani né nessun altro possono dirci quale debba essere la capitale di Israele. Negli ultimi tremila anni Gerusalemme è sempre stata la capitale di Israele, e continuerà a esserlo”, ha detto.

Tuttavia, nel quadro della cosiddetta soluzione a due stati, Gerusalemme Est è considerata capitale anche della futura Palestina e proprio a causa della sua identità plurale, è teatro di tensioni tra polizia israeliana e palestinesi che si trasformano spesso in scontri. L’utima ondata di violenza va avanti da sei giorni e ha causato la morte di almeno due manifestanti paestinesi, uccisi dal fuoco israeliano.

 

Torino 11/1/2023

Fonte: https://torino.corriere.it

La Regione Piemonte chiede di riconoscere Gerusalemme capitale dello Stato d’Israele

Approvato l’ordine del giorno dell’assessore all’Internazionalizzazione Fabrizio Ricca: «Troppo spesso il nuovo antisemitismo si nasconde dietro il velo di un antisionismo pregiudiziale e di facciata»

Il Consiglio regionale del Piemonte ha approvato questo pomeriggio un ordine del giorno dell’assessore all’Internazionalizzazione della Giunta Cirio, Fabrizio Ricca, che chiede il riconoscimento di Gerusalemme come capitale dello Stato di Israele.

«Con questo documento contro l’antisemitismo – ha spiegato Ricca – arrivano parole chiare contro tante ambiguità.

Troppo spesso il nuovo antisemitismo si nasconde dietro il velo di un antisionismo pregiudiziale e di facciata: l’ordine del giorno votato dal Piemonte sgombera il campo dalle ambiguità e sancisce parole ferme e destinate a lasciare traccia». «L’ordine del giorno – spiega – impegna il presidente e la Giunta regionale ad attivarsi nei confronti del governo affinché si renda promotore di un’azione politica e diplomatica alle Nazioni Unite, nell’Unione Europea e in ogni altra sede per avviare iniziative che diano esecuzione agli impegni assunti dal governo italiano con l’adozione della definizione operativa di antisemitismo dell’Ihra e alla nuova strategia Ue 2021-2030 per la prevenzione e la lotta contro tutte le forme di antisemitismo».

«Chiede poi – aggiunge – di assicurare che l’espressione del voto italiano in tutte le sedi internazionali contrasti e censuri le nuove forme di antisemitismo volte a delegittimare e demonizzare lo Stato di Israele.

E che ne difenda il carattere di nazione libera e democratica e rifugga dall’applicazione di doppi standard finalizzati a processare e condannare Israele a prescindere, per isolarlo a livello internazionale». Fra gli impegni contenuti nell’ordine del giorno, anche la richiesta al Governo di farsi portavoce di istanze mirate alla «completa destituzione e il disarmo di Hamas, di Hezbollah e di tutte le organizzazioni che si ispirano alla Jihad e al radicalismo islamico».

(Immagini liberamente inserite nel testo da Invictapalestina)