I crimini di guerra sionisti continuano in assenza di responsabilità

Gran parte delle proposte per il governo Netanyahu verranno da ministri fascisti che sostengono politiche estere espansionistiche che includono, e non sono limitate, a bombardamenti aerei di Paesi come la Siria.

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Di Hamzah Rifaat – 11 gennaio 2023

Condurre crimini di guerra e attaccare arbitrariamente le infrastrutture civili è il modo di agire convenzionale del regime sionista governato da Benjamin Netanyahu. Ciò è evidente nei barbari attacchi aerei che hanno preso di mira l’aeroporto internazionale di Damasco, mettendolo temporaneamente fuori servizio per la seconda volta in un anno e causando la morte di almeno due soldati siriani. Netanyahu, che ha vinto le elezioni del novembre 2022 e ha prestato giuramento come Primo Ministro per il suo sesto mandato a dicembre, sta ora intraprendendo una missione per portare avanti il suo programma sionista conservatore ed espansionista in tutta la regione, anche se ciò avviene a spese di altri Stati. L’attacco a Damasco dimostra come “Israele” sia una chiara minaccia alla pace regionale.

Se si seguono diverse definizioni del diritto internazionale, la raffica di missili aria-terra lanciati dalla direzione del lago Tabaraya costituisce un crimine di guerra. Secondo il protocollo di emendamento alle Convenzioni di Ginevra del 1977, ai Paesi è vietato attaccare deliberatamente o indiscriminatamente infrastrutture civili o i civili stessi, indipendentemente dal fatto che tali aree ospitino o meno strutture militari. Lo stesso Protocollo, all’Articolo 51 Paragrafo 8, afferma inoltre che l’ubicazione di obiettivi militari vicino a civili non esonera le parti in conflitto dagli obblighi legali nei confronti delle popolazioni civili. Inoltre, l’Articolo 8 Comma 2 Paragrafo 4 dello Statuto di Roma della Corte Penale Internazionale afferma chiaramente che tra i crimini di guerra si includono la distruzione deliberata e l’appropriazione di proprietà compiuta arbitrariamente dall’aggressore. “Israele”, tuttavia, è riuscito a condurre centinaia di incursioni su obiettivi all’interno della Siria senza mai discutere o riconoscere la portata della barbarie. Permettergli l’impunità significa normalizzare l’estremismo sionista come parte della politica estera.

Mentre conduce tali crimini di guerra, è chiaro che “Israele” non tiene conto di nessuna delle numerose interpretazioni e variabili del diritto internazionale, che includono proporzionalità, necessità militare e distinzione. Il suo comportamento criminale si colloca nell’incapacità della comunità internazionale di perseguire un’entità che avalla la violazione arbitraria della sovranità statale e giustifica il diritto all’aggressione giocando la carta dell’antisemitismo. Alla luce di ciò, Paesi come la Siria che sono destabilizzati per il conflitto e la miseria diventano impunemente soggetti a spietati bombardamenti aerei. Tali crimini rappresentano una minaccia esistenziale per la stabilità regionale.

Secondo il responsabile della ricerca dell’Iniziativa per il Medio Oriente dell’Università di Harvard, Rami Khouri, gli attacchi su Damasco sono un tentativo da parte di questo nuovo governo di estrema destra di Netanyahu di avvertire iraniani, russi e siriani che “Israele” manterrà la sua politica di colpire qualsiasi obiettivo che ritenga un pericolo per la sua “sicurezza nazionale”. Tali valutazioni sono fondate nei fatti, poiché l’intera composizione del governo di Netanyahu conta nei suoi ranghi gli elementi aggressivi e provocatori dell’estrema destra ebraica, compresi i kahanisti, che sono terroristi. A loro volta, tali orientamenti forniscono una licenza gratuita a “Israele” per espandere gli insediamenti nei Territori Occupati, sostenere l’Apartheid e quindi effettuare attacchi arbitrari contro altri Stati sovrani.

L’istituzionalizzazione dell’estremismo ebraico di estrema destra come strumento di politica interna ed estera è evidente nella decisione di nominare Ministro della Sicurezza Nazionale il provocatore di estrema destra Itamar Ben-Gvir. Ben-Gvir ha glorificato terroristi come Baruch Goldstein ed è un devoto kahanista. Di conseguenza, gran parte delle proposte per il governo Netanyahu verranno da ministri fascisti che sostengono politiche espansionistiche estere che includono, e non si limitano a, bombardamenti aerei di Paesi come la Siria. La punta di diamante delle forze di occupazione israeliane, Oded Basiuk per esempio, ha presentato prospettive operative controverse per il 2023 che affermano che il corso dell’azione che “Israele” intraprenderà sarà continuo per plasmare e influenzare la regione. Quindi, è chiaro che la politica estera di “Israele” incoraggia il sabotaggio, la distruzione, l’aggressione e gli atti di guerra.

Con tali orientamenti, si prevede che simili atti di aggressione possano aver luogo in Paesi come il Libano e l’Iran. Il governo Netanyahu è una minaccia per l’intera regione, oltre che fonte di discordia. Di conseguenza, la legittimazione, il finanziamento o il sostegno delle azioni israeliane devono essere dichiarate inaccettabili da tutti i membri della comunità internazionale, inclusi gli Stati Uniti, che sono stati i sostenitori più accaniti di “Israele”. È risaputo che il governo di Washington D.C. attraverso il Congresso ha storicamente approvato legislazioni, garantendo la superiorità militare israeliana a qualsiasi combinazione di nemici o avversari che lo circondano. In sostanza, ciò comporta che “Israele” con il suo governo iperconservatore abbia piena immunità per compiere attacchi ovunque nella regione in assenza di qualsiasi responsabilità.

Per i sostenitori della pace in Medio Oriente, tale scenario è un atto d’accusa schiacciante. Per anni, la regione è stata disseminata di violenza a causa di disegni nefasti perseguiti da numerose amministrazioni israeliane. Il 2022 è già stato l’anno peggiore per i palestinesi uccisi dalle forze di occupazione dove, secondo i dati ufficiali, 225 persone sono state uccise nella Cisgiordania occupata e a Gaza. Secondo la maggior parte dei palestinesi, le forze di occupazione israeliane hanno cambiato le loro regole d’ingaggio nel 2022 rendendo accettabile sparare a qualsiasi palestinese nell’atto legittimo di resistenza. A livello globale, ciò si traduce in un attacco arbitrario a qualsiasi Stato sovrano in assenza di procedimenti giudiziari.

È giunto il momento che la comunità internazionale, che ha interesse in una Siria e in un Medio Oriente stabili, condanni i crimini israeliani e chiami le cose con il loro nome. Solo allora può prevalere la pace.

Hamzah Rifat è un giornalista televisivo, analista e ricercatore presso il Centro Stimson di Washington D.C.

Traduzione: Beniamino Rocchetto – Invictapalestina.org