Come Israele, l’Autorità Palestinese sta reprimendo i gruppi della società civile palestinese.

Mentre i gruppi della società società civile palestinese affrontano attacchi coordinati da parte di Israele, anche l’Autorità Palestinese è accusata di limitare il loro spazio operativo.

Fonte. English version

Di Jessica Buxbaum – 20 aprile 2023

Nel 2021, Israele ha designato sei gruppi palestinesi per i diritti umani come organizzazioni terroristiche, affermando che erano affiliati al Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (FPLP), un partito politico di sinistra che ha un ramo paramilitare.

I gruppi hanno respinto le accuse, affermando che Israele li stava diffamando per coprire le violazioni dei diritti umani.

Tuttavia, mentre i gruppi della società civile palestinese si trovano ad affrontare attacchi da parte di Israele, l’Autorità Palestinese, il governo che sovrintende parti della Cisgiordania occupata, è accusata di limitare il loro spazio operativo.

A marzo, il Ministero dell’Economia Nazionale Palestinese ha informato Avvocati per la Giustizia (Lawyers for Justice – LfJ), un gruppo palestinese per i diritti legali, che non avrebbe rinnovato la sua registrazione come gruppo civico per il 2023, su raccomandazione del Servizio Generale di Informazione Palestinese (Palestinian General Intelligence Service – GIS).

Il Ministero ha detto ad LfJ che il GIS sostiene che il gruppo riceve finanziamenti esteri e opera come un’organizzazione senza scopo di lucro offrendo servizi legali gratuiti, il che viola il suo contratto come gruppo civico.

LfJ nega di aver ricevuto denaro dall’estero e questo mese ha presentato ricorso al Tribunale Amministrativo dell’Alta Corte di Giustizia palestinese. Senza una registrazione valida, Diala Ayesh, avvocato di LfJ, afferma che il gruppo non può detenere un conto bancario o lavorare con organizzazioni locali o internazionali.

Inoltre, Ashraf Abu Hayyeh, capo del dipartimento nazionale di ricerca e difesa legale presso Al-Haq, un gruppo palestinese per i diritti umani e una delle organizzazioni designate come gruppo terroristico da Israele, ha spiegato che, in quanto gruppo civico, LfJ può accettare denaro da qualsiasi luogo, anche a livello internazionale.

Il Ministero dell’Economia e il GIS non hanno risposto alle richieste di chiarimento sul perché stanno bloccando la registrazione di LfJ.

Nel mirino dell’Autorità Palestinese

Gli avvocati di LfJ rappresentano le persone detenute dall’Autorità Palestinese. La natura del loro lavoro, ha detto Ayesh, è il motivo per cui l’Autorità Palestinese prende di mira LfJ.

“Da quando siamo stati fondati nel 2011, il GIS e il Servizio di Sicurezza Preventiva Palestinese (Palestine Preventive Security Service – PSS) non volevano che lavorassimo”, ha detto Ayesh.

“Hanno provato molti modi per ostacolare il nostro lavoro. Non volevano che difendessimo i difensori dei diritti umani, i detenuti politici o le persone che vengono arrestate a causa delle loro opinioni”.

Palestinesi si radunano nella città di Ramallah, nella Cisgiordania occupata, il 2 agosto 2021, denunciando l’Autorità Palestinese in seguito all’arresto violento e alla morte in custodia dell’attivista Nizar Banat. (Getty)

Questa non è la prima volta che LfJ viene minacciato dall’Autorità Palestinese. Le autorità governative hanno arrestato più volte il personale, incluso il fondatore e direttore Mohannad Karaje.

Anche Ayesh è stata arrestata nel 2021 mentre rappresentava persone che manifestavano contro l’uccisione di Nizar Banat, un importante attivista palestinese e forte critico dell’Autorità Palestinese, arrestato e picchiato dalle forze del PSS quello stesso anno. È morto mentre era ancora in custodia. Ayesh ha detto di essere stata aggredita sessualmente dalla polizia durante il suo arresto.

Karaje è attualmente perseguito dal GIS, dal PSS e dalla Procura palestinese, parte dell’autorità giudiziaria l’Autorità Palestinese.

Oltre agli arresti e alle accuse penali, Ayesh ha affermato che i funzionari dell’Autorità Palestinese hanno cercato di ostacolare il lavoro degli avvocati di LfJ dicendo ai loro clienti che rimarranno in prigione più a lungo se saranno rappresentati da loro.

L’Autorità Palestinese è anche accusata di vessare altre sette organizzazioni della società civile. Ubai al-Aboudi, direttore esecutivo del Centro per la Ricerca e lo Sviluppo Bisan, un gruppo per i diritti umani anch’esso designato come organizzazione terroristica da Israele, è stato arrestato dall’Autorità Palestinese e sostiene che le autorità abbiano torturato i prigionieri.

Abu Hayyeh di Al-Haq ha spiegato in dettaglio come, negli ultimi anni, l’Autorità Palestinese abbia tentato di riformare le leggi che regolano i gruppi della società civile per limitare il lavoro delle ONG.

In particolare, lo Statuto 2022 sulle Società Senza Scopo di Lucro (2022 Bylaw on Non-profit Companies – NPC), con il pretesto di combattere il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo, ha introdotto restrizioni su come i gruppi della società civile gestiscono le proprie finanze.

Ora, le ONG devono ricevere l’approvazione preventiva prima di accettare aiuti o condurre campagne di raccolta fondi, devono presentare più rapporti finanziari ogni anno e i loro obiettivi dichiarati devono corrispondere alla missione dell’Autorità Palestinese

Abu Hayyeh ha affermato che queste misure hanno influenzato il lavoro di Al-Haq, ma alla fine il principale colpevole è l’occupazione israeliana.

“Alla fine, stiamo sognando e sperando di ottenere un vero Stato di diritto in cui la democrazia ne sia il pilastro”, ha detto Abu Hayyeh. “In base a tale aspirazione, l’Autorità Palestinese non è vista come un nemico o un avversario”.

“Non li vediamo mai nel modo in cui vediamo l’occupazione israeliana”, ha aggiunto.

Per Ayesh, tuttavia, l’Autorità Palestinese e Israele sono quasi intercambiabili.

“L’Autorità Palestinese si comporta esattamente come Israele”, ha detto Ayesh, equiparando gli abusi dell’Autorità Palestinese alla repressione israeliana dei gruppi della società civile.

Tuttavia, nonostante le pressioni dell’Autorità Palestinese, Ayesh ha affermato che LfJ non si arrenderà.

“Non abbiamo paura dell’Autorità Palestinese, ha detto Ayesh. Se l’Autorità Palestinese chiude la nostra organizzazione, continueremo il nostro lavoro. Non sarà la stessa cosa, ma troveremo un modo”.

Jessica Buxbaum è una giornalista corrispondente da Gerusalemme per MintPress News che copre Palestina, Israele e Siria. Il suo lavoro è apparso su Middle East Eye, The New Arab e Gulf News.
Traduzione di Beniamino Rocchetto -Invictapalestina.org