Le forze israeliane stanno prendendo brutalmente di mira i civili nella Città di Gaza, bruciando case vicino al complesso medico di Al-Shifa

L’esercito israeliano ha trasformato il complesso Al-Shifa in una caserma militare e ha dichiarato l’area circostante e le strade che vi conducono come zona militare e zona di guerra

Fonte: English version

Dell’Ossevatorio Euro-Mediterraneo per i Diritti Umani – 22 marzo 2024

Immagine di copertina: Il Complesso Medico Al-Shifa nella Città di Gaza

Territori Palestinesi – Israele sta conducendo un’orribile campagna di spargimento di sangue contro i civili palestinesi nella città di Gaza, bruciando le loro case e proprietà, in una pericolosa intensificazione del Genocidio commesso contro i residenti della Striscia in corso dal 7 ottobre 2023.

L’Ossevatorio Euro-Mediterraneo ha raccolto testimonianze scioccanti su una serie di crimini commessi sistematicamente dalle forze israeliane a Gaza nelle ultime 24 ore, tra cui uccisioni deliberate, esecuzioni extragiudiziali, interruzioni delle comunicazioni e intensi bombardamenti contro aree e case circostanti il complesso medico Al-Shifa. Questo complesso, che funge anche da rifugio per migliaia di famiglie palestinesi sfollate, è stato oggetto di un incessante attacco militare per il quinto giorno consecutivo.

Secondo le testimonianze, le operazioni israeliane includevano anche perquisizioni di civili e il loro utilizzo come scudi umani, irruzione nelle abitazioni, esecuzione di arresti arbitrari e tortura di residenti, compresi donne e bambini, che erano costretti a evacuare senza la presenza di familiari maschi verso le zone centrali e meridionali della Striscia, prima di bruciare le loro case.

Roula Saad ha dichiarato: “Ci siamo visti la morte in faccia. Hanno preso d’assalto l’edificio residenziale dove risiede la mia famiglia e all’improvviso abbiamo trovato 50 soldati armati in mezzo al soggiorno. Hanno ordinato agli uomini di spogliarsi nudi e alle donne di seguirli. Ci hanno portate al primo piano, dove hanno sistemato gli uomini in una stanza accanto alla nostra prima di portarli all’Ospedale Al-Shifa, mentre a noi donne hanno ordinato di scendere e di dirigerci verso le zone Sud della Striscia”.

Un altro testimone (che ha chiesto di restare anonimo) ha riferito che l’esercito israeliano ha fatto irruzione nella sua casa durante l’iftar (pasto serale del Ramadan), i soldati hanno separato le donne dagli uomini e ordinato alle donne di andare da sole con i loro figli nelle zone meridionali della Striscia, prima di dare fuoco alla casa e bruciarla completamente.

Il personale dell’Ossevatorio Euro-Mediterraneo ha documentato l’esecuzione da parte delle forze israeliane dell’anziano Fareej Wasef Al-Halaw, che soffriva di diverse malattie tra cui l’Alzheimer, mentre si trovava nel cortile del complesso medico Al-Shifa, ucciso dai soldati a colpi di arma da fuoco e lasciato deliberatamente sanguinante per diverse ore senza permettere che ricevesse alcuna assistenza medica che gli salvasse la vita.

Membri della famiglia al-Sayed, che risiedono nelle vicinanze del complesso Al-Shifa, hanno riferito che più di 50 soldati israeliani hanno fatto irruzione nel loro palazzo mercoledì durante l’iftar, sparando a caso e sfondando le porte, arrestando tutti gli uomini prima di espellere donne e bambini costringendoli ad evacuare nel Sud di Gaza senza la presenza dei familiari maschi, procedendo poi ad appiccare il fuoco all’intero edificio.

Abbiamo ricevuto numerose denunce riguardanti gravi torture e abusi subiti da pazienti e persone ferite che stavano ricevendo soccorso all’interno del complesso medico di Al-Shifa, durante l’assedio, tra cui privazione di cure e cibo, il trascinamento a terra e lo stendere i pazienti davanti ai carri armati senza chiarire il loro destino.

Nel frattempo, l’esercito israeliano ha anche costretto i pazienti e i feriti all’interno del complesso di Al-Shifa ad evacuare, ignorando le loro condizioni di salute, indirizzandoli verso la clinica o l’ospedale più vicini, in mezzo alle incursioni dell’esercito sul complesso e alla continua detenzione di personale medico per l’interrogatorio.

L’esercito israeliano ha trasformato il complesso Al-Shifa in una caserma militare e ha dichiarato l’area circostante e le strade che vi conducono come zona militare e zona di guerra tra continui attacchi aerei, bombardamenti di artiglieria e spari da droni.

Abbiamo inoltre documentato decine di uccisioni ed esecuzioni extragiudiziali, arresti arbitrari eseguiti in modo umiliante e lesivo della dignità umana, tra notizie di bombardamenti su diversi edifici del complesso e minacce di morte lanciate agli sfollati attraverso gli altoparlanti se non se ne fossero andati, senza fornire corridoi sicuri per l’evacuazione, indipendentemente dalle difficili situazioni e dalla fragilità degli anziani.

Allo stesso tempo, l’esercito israeliano ha emesso nuovi ordini di evacuazione per i residenti del quartiere di al-Rimal, chiedendo a tutti i presenti e agli sfollati nel quartiere e nelle vicinanze dell’Ospedale Al-Shifa di evacuare immediatamente l’area attraverso Rashid Street a Sud-ovest della città, per raggiungere la zona umanitaria di Al-Mawasi.

Le forze israeliane hanno inoltre arrestato 400 persone, tra cui sfollati, personale medico e giornalisti, e li hanno sottoposti a perquisizioni corporali e torture durante gli interrogatori sul campo, per poi vestirli con leggeri abiti bianchi e trasportarne più della metà sotto minaccia e in condizioni di detenzione, in modi che compromettevano la loro dignità, nei camion e veicoli militari diretti ai centri di detenzione israeliani.

Confermiamo i nostri avvertimenti secondo cui l’esercito israeliano ha trasformato il complesso di Al-Shifa in un campo di sterminio per il quinto giorno consecutivo tra esecuzioni extragiudiziali e uccisioni deliberate e illegali, mettendo deliberatamente in pericolo la vita dei pazienti e dei feriti al suo interno, sia impedendo qualsiasi cura medica e la somministrazione loro di farmaci che facendoli morire di fame e di sete.

Sottolineiamo che prendere di mira ciò che resta del sistema sanitario a Gaza, esponendo la vita di migliaia di civili tra cui pazienti, feriti, famiglie sfollate, équipe mediche e giornalisti ad attacchi diretti, privandoli del loro status di civili e separando le famiglie, indica una pericolosa continuazione del Genocidio commesso da Israele e l’aggravarsi dei suoi effetti catastrofici.

Avvertiamo inoltre del pericolo dei continui tentativi di Israele di svuotare la Città di Gaza e il Nord della Striscia dei suoi abitanti, spostandoli con la forza verso Sud attraverso ordini di sgombero forzato e sotto il peso di operazioni militari contro civili, affamandoli, assediandoli e privandoli dei beni di prima necessità, compresa l’assistenza medica. Tutto ciò rientra nel quadro del più ampio crimine di sfollamento forzato commesso da Israele contro tutti i residenti della Striscia di Gaza.

Chiediamo quindi alla comunità internazionale un intervento immediato e serio per proteggere i civili palestinesi dal Genocidio commesso da Israele nella Striscia in corso da oltre cinque mesi, compresa la protezione dei pazienti, dei feriti, degli sfollati, delle équipe mediche e dei giornalisti.

La comunità internazionale deve fare pressioni su Israele affinché ponga fine ai suoi gravi e continui crimini, compresi i crimini contro l’Ospedale Al-Shifa e tutte le strutture mediche, e i suoi crimini di sfollamento forzato e privazione, e garantisca il rispetto del Diritto Internazionale e della decisione della Corte Internazionale di Giustizia.

Traduzione: Beniamino Rocchetto – Invictapalestina.org