Memorie da Gaza – Quattro storie, quattro gatti: Simsom, Snowy, Silver e Rummana

Ogni giorno proviamo a stare in piedi, ma finora continuiamo a cadere.

Fonte: English version

Sabreen Aziz – Marzo 2024

Immagine di copertina: Un gatto siede sul luogo di un attacco israeliano contro una casa (Ibrahim Abu Mustafa/Reuters)

Simsom

Un bellissimo gatto dalla pelliccia tigrata si nasconde sotto una delle ambulanze dell’ospedale Mohammed Yousef Al-Najjar. Chiamiamolo Simsom (“Sesamo” in arabo). Si muove con estrema cautela, e con una paura ancora maggiore, cercando eventuali briciole di cibo lasciate dai paramedici che si trovano nelle vicinanze. Cerca di non avvicinarsi troppo a nessuno, fuggendo subito quando qualcuno si avvicina. È in equilibrio su una zampa posteriore, mentre l’altra è sollevata, semi-amputata, apparentemente un’appendice inutile.Simsom è venuto qui dopo che la sua  zampa  è stata ferita in un attacco aereo israeliano su Rafah. Molto probabilmente è arrivato con la zampa intera, sanguinante e dolorante. Questo gatto, che saltava agilmente oltre i muri, ora è timoroso e cauto, terrorizzato all’idea di uscire da sotto l’auto per la paura di essere colpito da nuove  schegge che potrebbero prendere ciò che resta di lui, terrorizzato che l’ambulanza scompaia, obbligandolo  a cercare un nuovo rifugio.

Snowy

La gatta più fortunata di Gaza, è sicuramente Snowy. Si è persa dopo che il suo umano, Yamen, è stato ucciso da un missile israeliano. Snowy ha iniziato a cercare un nuovo rifugio, ma per lei  tutti i rifugi erano uguali, e così è tornata nella sua casa ormai bombardata, dove è rimasta in cima ai detriti, miagolando e cercando l’odore del suo umano. (Ancora oggi Yamen è sepolto sotto le macerie). Snowy  lo ha cercato  a lungo, invano. Ha dormito sulle macerie finché qualcuno non è venuto a cercarla. Che durante la guerra un gatto sia oggetto di una squadra di ricerca è molto strano, così come è strano per me scrivere questa storia mentre nuove storie, più complesse e terrificanti emergono quotidianamente in questa guerra di fame e di morte.

La famiglia l’ha trovata addormentata sulle macerie, una gatta bianca come la seta ricoperta di cenere, il cui pelo diventava più scuro ad ogni esplosione. L’hanno presa, ripulita  e  si sono organizzati per lasciare la città: la città dove il suo umano era morto, e dove anche lei aveva quasi perso la vita. Snowy è partita per un posto più sicuro, un paese vicino, e Yamen è partito per il cielo, mentre il resto di noi, e tutti gli altri gatti di Gaza, siamo rimasti indietro, sotto la crescente ombra della morte.

Rummana

Rummana (in arabo “melograno”) è la compagna più cara di Mahmoud. Ha vissuto ogni momento della guerra accanto al 19enne. Inizialmente, sono stati sfollati nella scuola Shadia Abu Ghazala e hanno cercato rifugio nella stessa classe di Mahmoud e della sua famiglia. Quando l’area di Al-Faluja è diventata una zona militare pericolosa e l’occupazione ha imposto agli sfollati di lasciare le scuole in cui si erano rifugiati, Mahmoud ha messo Rummana in una borsa e l’ha portata in una scuola a Zarqa. Ogni volta che comprava del cibo, lo faceva anche per lei, che fosse carne o tonno in scatola. Quando il cibo in scatola finiva, condivideva il pasto con lei.

Pochi minuti prima che entrasse in vigore il cessate il fuoco temporaneo, l’occupazione, come al solito, ha scatenato la sua follia, bombardando indiscriminatamente la città e uccidendo chiunque si trovasse sul suo cammino. Mahmoud e la sua famiglia sono stati costretti a fuggire dalla scuola e, in mezzo all’orrore, hanno dimenticato Rummana. Il giorno successivo Mahmoud è scomparso. La sua famiglia, non riuscendo a trovarlo, era preoccupata. Ma alla fine lo hanno visto ritornare, con Rummana in braccio. La gatta aveva dormito sul materasso della famiglia, nella scuola, aspettandoli.

Il cessate il fuoco non era durato a lungo e presto era iniziato un nuovo capitolo di sfollamenti. Mahmoud e la sua famiglia sono partiti per la Scuola della Sacra Famiglia, la tappa più dura del loro viaggio, segnata da bombardamenti e spargimenti di sangue. Il 3 dicembre 2023, la famiglia ha cercato di  uscire dalla scuola, per sfuggire ai bombardamenti e ai proiettili che li circondavano. Mahmoud ha condotto sua sorella, le sue figlie, i loro vicini e, naturalmente, Rummana, verso l’uscita del loro rifugio. Al cancello della scuola, sono stati uccisi da un missile lanciato da un drone e da proiettili di carri armati . La sorella di Mahmoud è rimasta ferita e la sua vicina ha perso parte  della gamba. Rummana è morta quel giorno con Mahmoud, tra le sue braccia.

Silver

Per quanto mi riguarda, mi scuso profondamente con Silver per averlo lasciato indietro.

Era il mio gatto preferito, un blu dell’Himalaya, con il pelo bianco, il naso nero, le orecchie grigie e la coda grigia. Si sedeva sempre sulla mia spalla sinistra e dormiva vicino alla mia testa o accanto a me. Spesso temevo che potesse morire senza che me ne accorgessi. L’ho lasciato al Nord con il mio fratellino e ho lasciato la Striscia, spaventato dall’assedio e dalla morte che avrebbe travolto questa città.

L’ho lasciato come il resto dei gatti rimasti soli. Non avevo scelta. Silver ora sta crescendo. Recentemente ho sentito dalla mia famiglia che è diventato un gatto di strada eccezionale, che corre in giro e lotta per trovare il cibo, proprio come tutti noi. Tutti lottiamo per garantire la nostra sopravvivenza, anche se la nostra sopravvivenza è solo un morso che ci permette di restare in piedi con le nostre gambe. Ogni giorno proviamo a stare in piedi, ma finora continuiamo a cadere.

 

Traduzione di Grazia Parolari “Tutti gli esseri senzienti sono moralmente uguali” – Invictpalestina.org